Il canto dell'anima
La parola è il luogo d'appartenenza dell'anima racconta il suo urlo nel deserto, canta i versi della follia, recita preghiere, silenziosamente posa il suo sguardo al mondo. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità; non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini e i video pubblicati sono tratti da Internet e quindi ritenuti di pubblico dominio. Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d'autore lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.
Post n°751 pubblicato il 27 Settembre 2016 da ariaterrafuoco6
Le parole sono cattive. Per questo le persone fanno il contrario di quel che pensano, credendo di pensare quel che fanno. José Saramago" |
“Vorrei essere un “potrebbe essere” se non posso essere un “sono”, perché forse un “potrebbe essere” è colui che cerca di raggiungere una stella. Preferirei essere di gran lunga un “è stato” piuttosto che un “avrebbe potuto essere”, perché un “avrebbe potuto essere” non è mai esistito, ma un “è stato” una volta era un “è”.” — M. Berle |
Post n°748 pubblicato il 12 Agosto 2016 da ariaterrafuoco6
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Un uomo e una donna sedevano presso una finestra che si apriva verso la Primavera. Sedevano vicini l’uno all’altra. E la donna disse: “Ti amo. Sei bello, sei ricco, e sei sempre così ben vestito”. E l’uomo disse: “Ti amo. Sei un pensiero meraviglioso, qualcosa di troppo singolare per essere stretta in una mano, sei un canto ricorrente nei miei sogni”. Ma la donna, incollerita, distolse il viso da …lui e disse: “Lasciami, ora, te ne prego. Giacché io non sono un pensiero, né sono qualcosa che passi nei tuoi sogni. Sono una donna. Voglio che tu mi desideri: come moglie, come madre di bambini non ancora nati”. E si separarono. E l’uomo diceva tra sé: “Ecco, un altro sogno si è ora dissolto in nebbia”. E la donna diceva: “Che farsene di un uomo che fa di me nebbia e sogno?” Kahlil Gibran – Il vagabondo |
Sono un groviglio. Io sono strana, lo so. Silvana Stremiz |
Ho smesso di contare le volte in cui, arrivata alla seconda riga, ho cancellato e riscritto tutto nuovamente. Frida Kahlo |
Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo? Dal film "Il miglio verde" del 1999 diretto da Frank Darabont tratto dal romanzo omonimo di Stephen King, con protagonisti Tom Hanks e Michael Clarke Duncan. |
Raramente proverai rammarico per qualcosa che hai fatto. Sarà piuttosto quello che non hai fatto a tormentarti. E allora il messaggio è chiaro. Fallo! Coltiva la capacità di apprezzare il presente. Afferra ogni secondo della tua vita ed assaporalo. Considera preziosi i tuoi momenti. Farne un uso sbagliato significa perderli per sempre. Wayne Dyer |
Ti meriti un amore che ti voglia spettinata, con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta, con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire. – Frida Kahlo ( Ti meriti un amore ) |
Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà. All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore. Peppino Impastato |
Post n°738 pubblicato il 25 Giugno 2016 da ariaterrafuoco6
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“Io te vurria vasà – sospira la canzone, ma prima e più di questo io ti vorrei bastare come la gola al canto e come il coltello al pane come la fede al santo io ti vorrei bastare. E nessun altro abbraccio potessi tu cercare in nessun altro odore addormentare, io ti vorrei bastare. Io te vurria vasà – insiste la canzone, ma un po’ meno di questo io ti vorrei mancare, più del fiato in salita, più di neve a Natale, più di benda su ferita, più di farina e sale. E nessun altro abbraccio potessi tu cercare in nessun altro odore addormentare. Io ti vorrei bastare.” ( Erri De Luca) |
«Entrò nel buio delle coperte e mi coprì tutto il corpo col suo. Stavo sotto di lei a tremare di felicità e di freddo. Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite. Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi. Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sotto peso di amore». Da “La camicia al muro”, in “Il contrario di uno” |
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