Creato da Anna_san il 30/01/2009

La via del ritorno

Quando le stelle non stanno a guardare

 

 

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Tratto da "La crisi della morte" di Ernesto Bozzano 4

Post n°108 pubblicato il 13 Marzo 2024 da Anna_san
 

«Mia cara, desideravo ardentemente di comunicare con te. Sono felice di poterlo fare. Ho pregato che ciò mi venisse concesso. E' un fenomeno meraviglioso. Mia cara, quante cose ti vorrei dire! Comincio da questa: che la morte non esiste. Il significato della parola è una scempiaggine. Io così pensai sempre in vita, ma talvolta il corpo non era d'accordo con lo spirito. Ora io conosco. 


«Fu per me così facile il trapasso! Mi sentii stanca e sonnolenta; verso il mattino mi addormentai leggermente. Fu allora che vidi delle strane luminosità, dei curiosi filamenti luminosi. Quindi mi sentii come galleggiare nello spazio e la mia mente divenne chiarissima. Dissi tra me: "Come mi sento bene! Già lo sapevo che sarei guarita". La mia intelligenza era tornata così sveglia che già mi proponevo di rimettermi a scrivere per informare gli amici che mi sentivo come se avessi vent'anni... Era un senso di benessere stupefacente... Ma non tardai a realizzare che cosa significava quella improvvisa guarigione!... 

«Quindi mi riprese un po' di sonnolenza, giacché quei filamenti luminosi mi vincolavano ancora al mondo dei viventi, rendendomi la mente intorpidita. Riposai qualche tempo... Ma non si trattava di sonno: era una sorta di torpore delizioso. E allora una folla di antichi e felici ricordi m'invase la mente: ricordi di tempi trascorsi con te e con molti altri. Il tutto si svolgeva con tranquilla serenità... 

«Quindi vennero a me varie persone tra le più care che avessi; e tra queste, vi era la più cara fra tutte: mia madre! Ma com'era cambiata! La rividi quale era da giovane... Vorrei che ti persuadessi che la vita terrena è la parte più desolata della nostra esistenza. Essa in realtà non è vita... 

«Mi vedevo ancora immersa in una sorta di nebbia perlacea, e gli spiriti m'informarono che mi avrebbero aiutata con il loro consiglio per facilitare la rottura dei filamenti luminosi che ancora mi avvincevano al corpo. Feci quanto mi consigliavano: procurai di mettermi in una calma di spirito assoluta, e con ciò vidi sparire i filamenti luminosi e in me si determinò lentamente un radicale mutamento. La nuvola perlacea in cui mi vedevo avvolta prese gradatamente una forma; e compresi che si trattava del mio corpo, il quale assumeva lentamente forma umana. Allora mi dissero che con la forza del pensiero potevo modellare le mie sembianze secondo il mio desiderio. Non è forse meraviglioso?... «Nondimeno, a creare l'intima natura del nostro "corpo" concorrono i pensieri formulati e le opere compiute durante l'esistenza terrena. Tutto sommato, tu vedresti ora una Felicia assai più giovane e, ritengo, assai più attraente. Comunque, io sarei sempre la stessa per te mia carissima amica...

 «Volsi lo sguardo al mio vecchio corpo livido e disfatto. Mi parve ben povera cosa! Ero felice di sapere che non era più mio. Quale sollievo! Rivolsi il pensiero ai miei cari abbandonati in terra, e soprattutto desideravo ardentemente di rivedere ancora una volta te. Istantaneamente ti rividi nel letto, profondamente addormentata! Avevi un aspetto molto stanco, ma tranquillo. Cercai di entrare in comunicazione con il tuo spirito, ma il tuo spirito non era preparato alla prova. Tenterò un'altra volta: ma per tale evenienza, tu prima di addormentarti dovrai pensare intensamente a me, e raffigurarti la mia immagine. Se farai così, riuscirò a tirarti fuori temporaneamente dal corpo e condurti con me. Questo è ciò che noi chiamiamo "un'intervista nel sonno". Tu mi vedrai e mi riconoscerai, ma già si capisce che quando ti sveglierai, crederai di aver sognato. Ricordati che invece ci saremo incontrate realmente...

«Fui subito condotta via dagli spiriti che vennero ad accogliermi, i quali mi spiegarono com'essi avessero costruito il loro piccolo mondo meraviglioso traendolo fuori da quella nebbia perlacea ch'io scorgevo, condensandone con la potenza del pensiero le "vibrazioni" infinitamente sottili. Essi proiettavano con quel mezzo le forme del loro pensiero, le quali si rivestono di sostanza spirituale, e con ciò pervengono gradatamente a creare il loro ambiente. Io, naturalmente, non ero ancora in grado di proiettare le forme del mio pensiero in questo mondo esclusivamente mentale; gli spiriti mi condussero allora nella dimora meravigliosa che essi stessi mi avevano creato. Più tardi imparerò anch'io a costruire il mio piccolo mondo personale...

«Quanto all'ambiente in generale, siamo sempre noi stessi che concorriamo collettivamente a crearlo e ciascuno vi apporta la sua piccola parte. Naturalmente ci dividiamo il compito, dopo esserci prima trovati d'accordo sul complesso da creare. Un grande numero di spiriti non lavora a tali creazioni, poiché il farlo è riservato a quelli che manifestano disposizioni naturali per tale sorta di compito. Il paesaggio che mi circonda appare completo in se stesso e meraviglioso; ma non è che il nostro paesaggio. Mi si dice infatti che al di là di esso se ne trovano altri assai diversi, in quanto vi sono molte anime poco sviluppate le quali non possono apprezzare nulla che si discosti dall'ambiente terreno.

«Tu non puoi immaginare quanto sia elettrizzante il sentimento di creare a questo modo. L'intensità passionale con cui tutti vi s'immergono non si può rendere a parole... 

«Mi si disse dell'esistenza di altre Sfere di gran lunga superiori alla nostra, a cui anelo e spero di pervenire un giorno, per quanto questo giorno abbia ad essere per me ancora lontano. Gli spiriti eletti che vi soggiornano con la potenza della volontà compiono cose che a voi sembrerebbero impossibili; il che non impedisce che siano vere. E' da queste Sfere che si sprigionano le "scintille di Vita", sotto forma - dirò così - di un "flusso vitale" che arriva al vostro mondo e viene assorbito dal regno vegetale. Per arrivare a tanta potenza, occorre raggiungere una estrema perfezione spirituale; ma tutti possiamo arrivarci. Così mi dicono...».

 
 
 
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