Creato da lunaasex il 11/01/2011

AnnaLuna

IL MONDO INTORNO A ME STESSA

 

 

DEDICATO A UN AMORE INFINITO

Post n°5 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da lunaasex
Foto di lunaasex

Ho preso atto che non torni a casa.

Ho preso atto che non giocherai piu' a calcetto con gli altri al campetto.

Non prenderai mai la laurea in Medicina e non potrai fare nulla per i bambini africani che amavi tanto.

Non dipingeremo mai assieme le pareti della camera di nostro figlio e non lo concepiremo mai.

Non ti sentiro' piu' cantare sotto la doccia allegramente, nè salire i gradini di casa a due a due per prendermi in braccio come facevi sempre.

Devo smettere di cercarti ovunque, di cercare negli occhi di ogni uomo che conosco, nei loro baci, nei loro abbracci qualcosa di te: tu eri unico e unico rimani.

La devo smettere quando mi sento triste di fissare l'orizzonte in cerca di qualcosa che mi riporti te....perchè tu non puoi tornare.

Sei diventato cielo infinito, sei diventato stella brillante, sei diventato acqua limpida e luce.

Ti lascio andare Marco, cammina in pace lungo le strade che qualcuno in cui io non credo, ha preparato per te.....

Dissetati con l'acqua pura delle sorgenti del cielo e se puoi guardami, quando non ce la faccio, quando il dolore si fa sentire troppo forte, quando la tua mancanza diventa incessante, quando mi sembra di sentirti ancora qua, talmente vicino.

Sei nel mio cuore Marco, ci sarai sempre, anche se ormai il nostro amore appartiene all'infinito.

 
 
 

AGOGNATO RITORNO

Post n°4 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da lunaasex

Scendo dal treno in una mattina di sole, stanca per il viaggio, con mille valigie fra le mani e la gabbietta del mio gattino, da cui non mi separo mai e immediatamente mi assale il chiacchiericcio della stazione Termini. La gente si affretta lungo i binari verso i treni in transito: è bello vedere le persone che si abbracciano felici, i baci sorridenti di chi si ritrova, mentre mi mette una grande tristezza cogliere gli abbracci di addio, spesso contraddistinti da una lacrima fugace e da mani che non smettono di salutarsi, anche quando il treno lascia la stazione per mete lontane.

Mi piace immaginare la storia di queste persone: i treni, le stazioni, mi affascinano, forse perchè la mia vita da bambina è stata contraddistinta da partenze ed arrivi, da addii ed arrivederci, per via del lavoro di mio padre, la mia famiglia viveva ovunque.

Me lo ricordo ancora mio padre, quando doveva dirci che dovevamo partire di nuovo. Di solito ce lo diceva quando eravamo riuniti a tavola per la cena, esordendo che aveva una magnifica novità di cui renderci partecipi. Queste sorprese comportavano per noi membri della famiglia spesso dolori e rinunce: amici da lasciare, i nonni e qualche amore, ma soprattutto per me significava lasciare Marco.

I treni che ho preso hanno sempre scandito, fin da quando ero bambina, il passare del mio tempo, erano una nota ricorrente nella mia vita, triste quando dovevo abbandonare qualcuno e dolce quando tornavo e in stazione ritrovavo il mio amore di tutta la vita.

Ho vissuto tanti anni senza mettere radici, imparando che non esistono le certezze, che la vita non si puo' pianificare e che è proprio quando tutto ti sembra gia' deciso che devi di nuovo prendere fra le mani la tua valigia e ricominciare a vivere da un'altra parte.

A questo penso seduta nel taxy che mi riporta a casa.

E penso anche a lui che mi ha scritto per sei mesi, mi ha detto tante cose di se'. Ci siamo raccontati sprazzi e sensazioni della nostra esistenza, ci siamo avvicinati e allontanati, avvicinati ancora e riallontanati di nuovo.

A lui penso, mentre guardo fuori dal finestrino in una giornata di sole, ai suoi occhi che non incontreranno mai i miei.

Penso a come possono ferire determinate parole, a come non riesci ad accettarle, a come sei costretto a volte a infrangere i tuoi sogni, dicendo una semplice bugia, soltanto per tenere lontana una persona.

Ho fatto questo con te: ti ho mentito sul mio aspetto fisico e tu ci hai creduto pienamente.

Sono un po' malinconica mentre salgo le scale di casa: apro le finestre ed il sole inonda di luce ogni stanza della mia casa, il profumo del rione dove vivo sale lentamente dai locali sottostanti, quasi a volermi dare il benvenuto, respiro l'aria di casa mia e mi sento di nuovo felice.....

Non mi importa se sei lontano adesso, non mi importa se ci stai male un po' anche tu, perche' sei sempre stato e sempre sarai soltanto un sogno.

Mi dispiace solo che non vedrai mai l'intensità dei miei occhi, non sentirai mai il profumo della mia pelle, non mi scompiglierai mai i capelli in segno di affetto, nè mi cingerai mai la vita con le braccia per attirarmi a te, non sentirai mai il sapore delle mie labbra e soprattutto non vedrai mai che io NON SONO 100 kg.

All'improvviso suona il cellulare è Ryan che mi domanda con la voce piu' dolce del mondo come è andato il viaggio verso casa e mille altre cose: siamo lontani io e Ryan eppure cosi' vicini. Gli racconto di te, della bugia che ti ho detto e lui con una risata cristallina mi dice che sei un coglione.

Da quella risate riparte la mia vita con Ryan...il resto è solo un sogno di  un tempo in cui mi son sentita sola. 

 
 
 
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