I cafoni d'Italia
i cafoni con i telefonini e abbigliamento firmato
L'AMORE
L'amore passione tanto esaltato e tanto sbandierato dalla letteratura e dal cinema non è affatto indice di amore per la vita, ma una sua segreta, violenta e radicale negazione. Coloro che oggi esaltano la «bellezza» dell'amore passionale e coloro che vi si gettano a capofitto, convinti di vivere esperienze uniche e, anzi, le sole capaci di dare un senso alla propria vita, non si rendono conto di comportarsi come sprovveduti . L'Amore è un sentimento pericolosissimo, che si sa come incomincia ma si ignora dove, quando e come avrà fine; un gioco al massacro dal quale non si ritorna mai indenni.
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La sessualita' è morta?
Viviamo in un’epoca in cui la sessualità è stata repressa, quasi annullata. Si stendono fiumi di parole sul tema, si scattano migliaia di foto erotiche, ma chi lo pratica più il sesso? Qualcuno, stancamente, il sabato sera tenta qualche approccio con il/la proprio stanco/a compagno/a. Qualcuno vive turbolenti e occasionali amplessi in discoteca, stordito dall’alcol e dalla musica, infilando e mischiando organi genitali come se si trattassero di frullatori, senza assaporare quanto accade se non per qualche istante. E gli altri? Gli altri sono vinti da una volgarità imperante, da una presenza di simboli erotici e di corpi esibiti, talmente dirompente da diventare annichilente. La maggior parte dei maschi , facendo zapping in tv si sofferma sui corpi delle belle svestite fanciulle, esibite un po’ in tutti i programmi che ci vengono proposti. Tette, cosce, scollature, tacchi vertiginosi, “sorrisi da zoccole”, visiniteneri e impuniti, stupidità ridondante, malizia e intelligenza si alternano tra una pubblicità di un orologio, un varietà per anziane e un programma per bambini. E così, sempre di più le nuove generazioni sognano di "scopare" e sempre meno di fare l’amore. Il sesso diventa un gesto di realizzazione personale, di sfogo, di sopraffazione maschile verso il femminile da un lato e di competizione, di affermazione del proprio io, di bisogno di essere all’altezza di modelli imposti dall’atra E rimane Ben poco alla condivisione. Ben poco al piacere. Ben poco al rispetto. Ben poco all’amore.
"Atra" è la bile scura, infernale, maligna, che scorre a fiumi nei rapporti che intercorrono, tra esseri umani, massmedia e la vita.. |
Inviato da: antony531
il 02/11/2010 alle 07:05
Inviato da: lsobelGowdie
il 01/11/2010 alle 17:23
Inviato da: antony531
il 30/10/2010 alle 15:40
Inviato da: adularia64
il 29/10/2010 alle 21:49
Inviato da: antony531
il 22/09/2010 alle 18:15