Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
Riteniamo lo scambismo semplice tradimento ad amministrazione controllata e il bang bussing il modo ideale per un viaggio di piacere

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 202
 

Ultime visite al Blog

 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Messaggio #2671Born to be YOUNG! »

La cultura del dolore.

Post n°2672 pubblicato il 29 Settembre 2006 da Le.Arabe.Felici

Ovvero: provo solo uno schifo profondo.

Uno dei mestieri più redditizi e contestualmente più semplici al mondo è il giornalista. Riteniamo sia particolarmente edificante essere pagati per dire cazzate. Basta un po’ di infarinatura di sociologia: una volta compreso bene in quale contesto sociale ci si trovi, nulla diventa più facile. I grandi maestri dell’arte oratoria dell’antichità svolgevano in modo esemplare il loro lavoro, che nasceva come mestiere di pubblica utilità: raccontavano i fatti, scevri da qualsiasi giudizio di sorta, li esponevano nudi e crudi, preferendo l’arte della parola che scolpisce realtà all’arte del taglio e cucito per confezionare abiti pacchiani che tuttavia la massa ama indossare. I giornalisti di oggi sono giullari, pagliacci di corte che , a guisa di novelli imbonitori, devono eccitare  gli spettatori dei telegiornali mettendo il becero pepe del sensazionale. Notizia: Elena Vecoli , in viaggio di nozze in Venezuela con il marito, viene uccisa nella posada in cui alloggiava per un tragico scambio di persona. Questa è la verità. Ma è noiosa, non lascia scattare l’istinto masturbatorio di chi la ascolta al TG5 . Allora il giornalista la condisce: foto del matrimonio, ma solo quelle in cui i novelli sposi sorridevano all’obiettivo, fa sbavare parecchio la dicotomia parossistica tra dura realtà e gioia della settimana precedente.Aggiungere poi un servizio sulla chiesa con intervista al parroco che , pettinato e curato, sussurra alle telecamere che il povero marito deve aver fede in Dio (che grande oratoria, che pacca sulle spalle rassicurante, che frase originale, che conforto squisitissimo). Mescolare il tutto con l’intervento della vicina dei neo sposini, occhi arrossati ed, udite udite, colpo di classe e di genio, la bomboniera stropicciata del matrimonio, ultimo feticcio delle nequizie della vita bastarda che prima ti accarezza e poi ti uccide. Ed ora, con tutto questo piattone ben condito, lo spettatore che ne lecca gli schifosi avanzi è felice e pasciuto, gode perché lui è lontano da tutto quel dolore perché è solo la sorte, il caso, la sfortuna. Ma la certezza è solo una: i giornalisti sono una razza schifosamente vergognosa che sguazza nello stagno della ormai accecante cultura del dolore.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui: