Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
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In una fase tanto religiosamente delicata per il nostro paese di Santi e Navigatori, ieri, al Festival di San Remo, si è consumata l’ennesima tragedia: il nome di nostro Signore è stato invocato, e non in cenno di preghiera, durante la diretta per colpa di un banale errore tecnico. Poco prima dell’esibizione della vezzosa Elsa Lila, infatti, si è levato in aria, sfruttando l’ottima acustica dell’Ariston ed i miracoli del microfono Deblender, un poco ortodosso “Epporcodd…”, colpa, appunto, dello stesso rimasto erroneamente acceso. Erano da poco passate le 23 , e Pippo Baudo presenta la cantante albanese ed il suo pezzo , “Il senso della vita”, scritto per la trasmissione di Bonolis e mai andato in onda. Probabilmente, il presentatore di Militello in quel momento si avvede della stronzata fatta nell’aver scelto un brano bocciato dallo stesso Bonolis, solitamente famoso per non capire un cazzo di musica, al punto di aver commesso il crimine contro l’umanità di aver lanciato Povia. Da qui, subito dopo la partenza dell’orchestra, la necessità di scaricare il proprio accorato livore lanciando il proprio sentito disdoro nei confronti dell’Altissimo , avendo cura di lasciare il microfono acceso, in modo tale, inoltre, da lanciare anche una nuova sfida, laica, nei confronti del Santo Padre, contro il quale Baudo ebbe a che ridire sul comportamento omertoso dello stesso riguardo alla morte di Raciti. A questo punto sorge il sospetto che Pippo sia il nuovo Lutero, seppure in una posizione moderata, ed il suo bestemmione rappresenta una sorta di ideale svolta nella sua personale battaglia contro la Chiesa. Si ripete, quindi, nuovamente lo scandalo blasfemia alla Rai, ma nulla in confronto a quanto iniziato da Mastelloni, che le bestemmie le usava come interpunzioni. Ciò nonostante si pensa che attribuire l’imprecazione a Baudo non sia del tutto corretto: secondo noi ci possono essere altre versioni altrettanto plausibili. Stiamo aspettando di ricevere, a tal proposito, dalla casa discografica di Elsa Lila il testo originale e completo del brano: siamo convinti , infatti, che il “Epporcodd...” sia in realtà l’incipit del brano stesso, frase forte, tronfia e liberatoria per parlare in modo metaforico ed allegorico, appunto, del “Senso della Vita” e dell’acredine nei confronti dei problemi di tutti i giorni. O forse potremmo pensare , onde scagionare Baudo stesso, che in realtà la frase pronunciata non sia una bestemmia, bensì il nome del maestro direttore d’orchestra citato all’inizio del brano. Del resto, chi ci vieta di pensare che esista un fratello “cattivo” del celebre maestro Pregadio? Comunque, un festival sempre più posseduto dal dimonio, tra meretricio, parolacce, torbide storie e, non ultima, la recente scomunica ricevuta dal cantante Patrizio Baù, una specie di Gianni Togni andato a male, per il testo che ispira al sesso senza amore. Il povero cantante è stato inibito da tutte le Chiese del regno (la domenica mattina, durante l’orario delle funzioni, è costretto ad andare in questura a firmare) e condannato al rogo per eresia. Festival diabolico, quindi, dal momento che pare che ascoltando la canzone di Albano al contrario si causi la nascita dell’Anticristo a Cellino San Marco.
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