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Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
Riteniamo lo scambismo semplice tradimento ad amministrazione controllata e il bang bussing il modo ideale per un viaggio di piacere
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« Blog: la tirannia femminile | Il pubblico dei Talk Show » |
Lo diciamo da tempo, internet ha paralizzato i cervelli. Le chat hanno lobotomizzato le migliaia di avventori che, quotidianamente, si collegano al Web per parlare ore ed ore con sconosciuti all’altro capo dello stivale. Qualche volta ci siamo dilettati ad entrare nella chat di Libero con il nostro nick tarocco, “tronfia.e.imbolsita”, ragazza lasciva che tra gli hobbies adora cospargersi di olio di Talla e farsi lunghi bagni nella mannite che, per inciso, è un purgante per neonati. Attraverso queste nostre esperienze ci siamo accorti che il maschio medio italiano, dai 25 ai 55 anni, è fondamentalmente un ex possessore di neuroni con il cervello completamente invaso dagli spermatozoi che, con gli anni, tendono ad assumere la stessa dimensione di un tonno. E questo ci svilisce e ci rammarica. Perché , in questo modo, temiamo che ormai le donne pensino che tutti gli uomini siano così, come i mononeuronici sbavanti frequentatori delle chat.
In base alla nostra esperienza con il nostro alter ego femminile abbiamo scoperto che i maschi italiani hanno le seguenti caratteristiche:
- Per motivi che ci sfuggono nel modo più assoluto, sono convinti che qualsiasi ragazza entri nella chat abbia come unico desiderio nella vita quello di osservarli in web cam mentre si masturbano accanitamente, scostandosi lubrici le mutande della Cagi, quelle con il triangolo davanti e l’elastico sbrindellato per favorire l’entrata della mano
- Per motivi probabilmente legati ad un antico editto asburgico sono portati a pensare che ogni ragazza si colleghi alla chat abbia una cam, neanche fosse Lina Wertmuller o la moglie di Steven Spielberg
- Per ragioni ancora più imperscrutabili credono sia di grande impatto e di sicura presa esordire con frasi tipo “Sei una troietta, vero?” come se tutte le ragazze che si collegano ad internet abbiano il desiderio di masturbarsi mentre chattano con un coglione camionista di Bergamo alta che con una mano si spippetta e con l’altra tiene in mano un supplì unto di olio di semi di arachidi
- Per cause ancora da accertare, sostengono sia un punto di incontro fondamentale quello di esordire con “Sei di Roma? Ottimo. Io sono di Latina”, come se la vicinanza geografica fosse un sufficiente palliativo alla mancanza di argomentazioni.
- Per delle regole non scritte, ma risalenti alle iscrizioni degli extraterrestri sui monoliti peruviani, i maschi italiani sono sicuri che il sesso virtuale sia qualcosa di diverso dallo staccare la ventola del pc ed infilarci l’uccello dentro cercando di sodomizzarne il disco rigido
- Per una sorta di loggia creata su Web, il maschio italiano millanta grandi prestazioni da amatore e notevoli doti carismatiche, salvo poi non riuscire a spiccicare neppure una parola con la casellante cui deve pagare il pedaggio in autostrada perchè ucciso dalla timidezza
- Su web, per un disegno di legge che prevede l’utilizzo della sintesi, il maschio italiano ritiene che un “Ti va” buttato lì per caso apra le porte ad un futuro matrimonio
- Per motivi religiosi, il maschio italiano del Web non è mai alto meno di 1.80, ha i capelli folti e lunghi come Eduardo Palomo quando cavalcava un Appaloosa su una spiaggia del Messico, ha gli occhi azzurro chiari ed ha sempre un reddito medio di 120 mila euro annui, il che avvalorerebbe le tesi del ministro Padoa Schioppa
- Per ragioni civiche, il maschio del web, laddove sposato, cerca compagnia altrove perché spesso la moglie è una stronza e la sua vita coniugale non lo soddisfa, mentre lui è un figo della Madonna che anche James Bond rosicherebbe
In base a questi pochi ma essenziali punti da noi sviscerati appare evidente come il maschio italiano del web costituisce un’ampia fetta di mercato di single sulla piazza che svilirebbero anche le attese di una ninfomane. Allora, perché non abolire le chat e restituire dignità all’uomo?
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