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Il prezzo della guerra

Post n°2110 pubblicato il 24 Maggio 2006 da Le.Arabe.Felici

di Paolo il Silenzioso

La scorsa settimana ho passato 4 giorni in Israele, un paese stupendo, interessante ma troppo spesso strumentalizzato e dipinto in maniera drammatica dai giornali.

Girando per le strade di Gerusalemme ci si imbatte in 4 mondi completamente diversi, a seconda della zona in cui si sta passeggiando cambia un po' tutto, si va dal caratteristico caos del souck arabo, alla solennità del muro del pianto, dalla via dolorosa dove si incontrano numerosi gruppi di pellegrini che ripercorrono la via crucis, ai quartieri degli Hassidim dove gli ortodossi vanno in giro con le peyot ( i riccioli di capelli lungi all’altezza delle tempie)indossando il tipico cappello nero a falde larghe. E’ strano vedere mondi così diversi in paese, che nonostante sia così conteso e discusso ha un’area geografica grande pressappoco come il Lazio.

Gerusalemme è una città tranquilla dove convivono diverse etnie e religioni, Tel Aviv invece è una città giovane , piena di vita e di locali. La cosa che più stupisce è vedere che nonostante ci siano stati molti attentati e quasi ogni abitante di quella città ha perso un parente o un amico a causa del terrorismo, la voglia di vivere e di uscire non manca. Per uno straniero può sembrare strano che all’entrata di ogni ristorante , locale, cinema o teatro ci siano guardi armate di metal detector che controllano le borse e indumenti di chiunque si avvicini e che in ogni parcheggio c’è un addetto alla sicurezza che apre i pota bagagli di tutte le auto che transitano di li, per gli israeliani è strano l’inverso.

Il continuo stato di tensione in cui si viveva è cessato, adesso la popolazione ha deciso di non darla vinta al terrorismo e le persone sono diventate molto più ciniche, i locali sono pieni e la gente si muove tranquillamente per la città, se il peggio deve avvenire sono pronti ad accettarlo. Un attentato non fa più notizia, dopo cinque minuti si cambia canale e si pensa ad altro, può sembrare cinico, tremendo ma è l’unico modo che si ha per sopravvivere.

Un’altra cosa che colpisce è la tranquilla convivenza tra arabi ed ebrei, leggendo i giornali uno si aspetterebbe di trovare due schieramenti completamente separati ma la realtà non è così. Ci sono molti arabi e palestinesi che vivono e lavorano fianco a fianco con gli ebrei e vanno d’amore e d’accordo. Vedendo queste scene mi sono domandato più volte perchè non si riesca ad avere una pacifica convivenza tra le persone. La guerra è decisa dai potenti e da coloro a cui fa comodo che ci siano queste enormi tensioni per vendere armi e creare instabilità. Purtroppo la mia permanenza è durata troppo poco per permettermi di capire a fondo la vita di questo paese ma mi è bastata per capire che molti giornali distorcono i fatti e la realtà delle cose ma a volte anche questo è il prezzo della guerra

 
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la_vendetta1973
la_vendetta1973 il 25/05/06 alle 10:43 via WEB
cosa fi fà per diventere blog del giorno....si inventano la guerra dei sei giorni,anno 2006. Arabe, prima di mettere poster del genere, dove stare attenti a quello che scrivete.Se non siete bene informati fate figura di ciccolato......Paolo sicuramente avrà visto qualche documentario.
 
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