Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
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Esegesi di Goldrake

Post n°2733 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da Le.Arabe.Felici

(In foto : Il celebre Goldrake del Mantegna)

Il PRIMO ed inimitabile cartone giapponese giunto in Italia e che ha plasmato la mente di generazioni, nonché bloccato la pubertà ad un imprecisato numero di bambini, è stato il robot Goldrake. La storia inizia nel lontano 1978 verso le 19:00 – 19:30. Maria Giovanna Elmi, ancora non consapevole che avrebbe fatto l’Isola dei Famosi ad 85 anni, aveva appena annunciato che era finito Spazio Aperto, la cui sigla consisteva in un’ora di gabbiano che volava sul mare, pare quello del Circeo, subito dopo essere sfuggito ad un tentativo di Gerbelling con un ippopotamo.
Indimenticabile protagonista era ACTARUS, inspiegabilmente somigliante a Mal dei Primitives, che per 72 puntate ha indossato sempre gli stessi vestiti gialli e marroni con il tamarrissimo gilet di pelle a frange (tipo il Talla) e che, se si buttava di sotto dal sesto piano urlando, cambiava immediatamente vestito, per motivi probabilmente religiosi, indossando una tuta spaziale rossa e nera. Chi non ha mai sognato di essere come lui, alzarsi la mattina mezz’ora più tardi per andare a scuola, gridare a casaccio ed essere già bello pronto calzato in un attimo?
immaginePer non parlare poi della ragazza che gli voleva far esplorare le meraviglie del sesso orgiastico: tale Venusia, contadinozza nella fattoria del padre Righel (un povero vecchio alcolizzato con la faccia simile ad una pizza schiacciata da una ruspa). Ella dallo zappare la brulla terra di Calvi Risorta (CE) per motivi ancora oggetto di studio si è ritrovata ad essere un’abilissima pilota di navi spaziali come quella che consentiva a Goldrake di andare sott’acqua sebbene non sapesse nuotare se non a cagnolino. A proposito del nome, si è aperto in quegli anni un dibattito sul perché lei, umile zappatrice di Calvi Risorta, si chiamasse VENUSIA mentre la sorella di Actarus, principessa della stella Fleed del quinto sistema solare della costellazione di Andromeda si chiamasse MARIA, come la bambina bielorussa.
E vi ricordate il simpatico quanto inutile Alcor? Quello che pilotava il dischetto giallo che se avesse usato come arma lattine di Sprite anziché missili sarebbe stato più forte? Beh, abbiamo una rivelazione da farvi; l’abbiamo capito dopo vent’anni e ancora ne subiamo le tragiche conseguenze: il vero nome di Alcor (invenzione italiana) è Ryo Kabuto che altri non è che l’ex pilota di Mazinga Z, altro ammasso di latta che all’epoca pagava 8.000.000 (ottomilioni) di yen al trimestre di bollo per circolare nel centro di Tokyo, ma questa è un’altra storia. Infatti , in Giappone, sebbene da noi Glodrake fosse arrivato per primo, la successione corretta dei robot che hanno salvato la terra, cronologicamente parlando, era Mazinga Z, Mazinga ed infine Goldrake.
E come scordarsi dei nemici: il famigerato Vega noto mafioso della stella omonima che ha speso più lui in minidischi mai serviti a nulla e distrutti in quantità industriale, che Albertino e Linus per mantenere Radio DeeJay. Il sopracitato boss andava in giro con al séguito i suoi scagnozzi Hidargo, Gandal e Zuril tra i quali spiccava il secondo, caratteristico per la sua faccia a due ante, apribili dall’interno, nella quale albergava una vegliarda che non perdeva occasione di uscire fuori tipo orologio a cu cù ogni qualvolta volesse dire una qualsivoglia stronzata. A un certo punto della serie però, vuoi perché non pagava l’affitto, vuoi perché non curava la sua igiene personale, fu sfrattata dalla testa di Gandal e rimpiazzata da una vispa meretrice che, dopo aver rimodernato l’ambiente, sposò Gandal.immagine
Dal cartone furono tratti tre alba di figurine, i pacchetti costavano 10 lire e iniziò l’èra del “ce l’ho, ce l’ho, mi manca, ce l’ho” (come è uso dirsi Diego frugandosi nei pantaloni). Uscirono film nei cinema, libri, adesivi, astucci, cartelle con l’effige del nostro eroe, asciugamani con l’icona del robottone (venduti all’Emporio Venturi in piazza ad Anzio), gomme da masticare ed altre già masticate nelle quali se trovavi il disegno di Procton (scienziato della base di Goldrake) vincevi un poster, carta igienica con le facce dei protagonisti su ogni strappo e da allora non si fece più la cacca, ma missili perforanti.

Comunque Goldrake è uno di quei cartoni animati che ci ha lasciato più interrogativi irrisolti del tipo: perché quando usciva con l’astronave usava sempre l’uscita n° 7 avendone a disposizione otto diverse? Perché, quando veniva colpito il robot, Actarus all’interno della cabina di pilotaggio si torceva tra atroci dolori? Perché quando si sganciava dall’astronave Actarus doveva compiere 81 giri su se stesso con la sedia quando ne sarebbe potuto bastare uno? Perché quando Actarus usava una qualsiasi arma ne gridava forte il nome, in modo che lo stesso nemico poteva sentirlo e pertanto preparare per tempo la contromossa difensiva?  E soprattutto perché Goldrake sul suo pianeta ce le ha prese di brutto  da Vega tanto che è dovuto scappare e sulla Terra, invece, vince sempre?! Sarà il cambiamento d’aria??

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/10/06 alle 08:49 via WEB
PENSA SE VEDI ORA IL MIO PIPINO... DOPO CHE MI SON TOCCATO COME OGNI GIORNO ALLE SEI DEL MATTINO....BR1
 
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