Creato da c.massimo1962 il 27/04/2010
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Post n°3 pubblicato il 27 Aprile 2010 da c.massimo1962
pubblicato la prima volta il 27 gennaio 2008 Un viaggio dentro se stessi si può fare in molti modi, dai più eclatanti, partenza per posti remoti o ritiri spirituali in luoghi ameni dove, attraverso la sofferenza del corpo si tenta di raggiungere il proprio io più profondo o in modo molto più semplice praticando un sport che ti permetta di scoprire i propri limiti e cercare di superarli ogni volta, in ogni caso si combatte una sfida con se stessi. Io avevo scoperto la corsa, mezzo molto economico x stabilire un viaggio all'interno del tuo corpo e della tua mente, si perché per correre ci vuole una grande forza interiore, sia che lo fai in compagnia che solitario, anche praticato in compagnia comunque è una sfida con se stessi, la compagnia al massimo ti permette di non abbandonare alla prima difficoltà, ti sprona x continuare ma, alla fin sei sempre tu a decidere il tuo limite se tentare di superarlo o adagiarti dicendoti che non ce la fai, che sei arrivato al limite. Dicevo che “avevo scoperto” la corsa perché un infortunio, rottura del menisco posteriore e lesione del legamento crociato mi ha praticamente bloccato, allora sono ritornato in palestra e ho iniziato a frequentare le lezioni di e li ho scoperto nuovamente la possibilità di poter continuare a sfidarmi, un nuovo elemento si era inserito, la musica. A secondo dell'istruttore puoi fare bellissimi viaggi in moti posti e ascoltarti, ascoltare il tuo cuore, il tuo respiro, i tuoi muscoli. Un bellissimo viaggio dentro me stesso e una sfida dei miei limiti l'ho vissuto una 15na di giorni or sono in occasione di una maratona di tre ore, si è iniziato con una bella pedalata in collina tra declivi più o meno ripidi o lunghi, belle volate quando di era in pianura, sentivi i muscoli iniziare a tendersi, il sangue che affluiva in ogni fibra, ascoltavi il battito del cuore x stabilire la giusta pedalata, il viaggio si è spostato nella savana africana e il battito dei tamburi scandiva la pedalata che diventava a volte agile a volte impegnativa, i tamburi, la loro musica ti entra nella testa trasportandoti in quei posti, si fonde con il battito del cuore, ti infondono coraggio x proseguire nell'impresa, sembrano ti dicano “ vai avanti il nostro ritmo ti giuda” e tu li segui, le tue gambe viaggiano alla stessa frequenza delle loro percussioni, a un certo punto la musica cambia e inizia il viaggio in montagna, ognuno ha la propria montagna, il proprio Everest che si appresta a scalare con ritmiche pedalate, inizia la salita, da prima dolce come una collina ma lunga e le gambe già provate dai due precedenti viaggi iniziano a chiedere pietà, in questo momento sei davanti a un bivio, hai pedalato per 120 min cosa fai?...molli o scali la tua montagna?, SCALI, chiami le forze a raccolta e alzandoti dalla sella inizi la tua sfida, le mani salde sul manubrio inizi un ritmico dondolio x dare forza alla spinta che ti porta su, su, la strada davanti a te è una strisci di asfalto, ogni pedalata è una vittoria è un piccolo pezzo di salita vinta, sei oramai dentro te, senti tutto il tuo corpo, lo percepisci, sai dove andare a cercare quelle energie nascoste che ti permettono di inanellare una pedalata dietro l'altra e vedere scorrere quella striscia di asfalto, alzi lo sguardo e riesci a vedere la vetta della montagna, che prima pareva distante, iniziare ad'avvicinarsi, ritorni dentro te e vai a sentire il tuo cuore, i tuoi muscoli, senti la tensione che sparisce e non accorgendotene avvivi a scollinare, adesso ti aspetta una veloce discesa, ti senti felice, stanco ma felice. La vita è come una lezione di spinning, ti mette sempre avanti ad ostacoli continui, ti pone delle sfide, affrontale come la tua salita, entra in te ascoltati e cerca le energie necessarie x affrontarle, solo se farai così non potrai mai avere rimpianti qualsiasi risultato ottieni e se saprai valutare scoprirai che hai scalato molte montagne
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