Cosmogonia

Post n°38 pubblicato il 19 Aprile 2009 da miladylady

Con il concetto di cosmogonia, dal greco kósmos, mondo e génésthai nascere, si intende tutto quello che si inscrive nei miti di narrazione delle origini.

Il fascino di questi miti, guardandoli con l’occhio multidisciplinare di cui la Gimbutas è stata pioniera, liberandosi cioè di stereotipi e di schematismi pregiudizievoli e osservandoli con visione circolare, è che, in qualunque tempo e in qualunque luogo, hanno tratti comuni.

A noi non spetta che riflettere su questo materiale millenario che ci conduce indietro nel tempo quando mito e rito, alla base di ogni gruppo umano, erano strettamente congiunti.

Quello che segue, è uno dei tanti miti delle origini australiani.

Yhi, la Dea del Sole, portò nel mondo oscuro luce e calore, due cose necessarie per la crescita e il mantenimento del mondo creato da Baiame.

Mancava però qualcosa in questo mondo in formazione che non fosse solo istinto e questo elemento indefinibile poteva essere fornito solo da Baiame che era il creatore.

Baiame non aveva una forma corporea e non sentiva il bisogno di averla fino a quando non giunse il momento di presentarsi agli esseri che aveva creato.

Svelò le sue intenzioni a Yhi, dicendole :” devo assumere una forma.La mia mente deve essere messa dentro qualcosa che abbia vita e che sia degna del dono, dev’essere una nuova creazione”

Così dal processo del pensiero, dall’unione di granelli di polvere, dalla creazione di ogni singlo organo e dalle circonvoluzioni del cervello Baiame creò un animale che camminava sulle due gambe, possedeva mani che potevano plasmare attrezzi e aveva ingegno per usarli; soprattutto era fornito di un cervello che poteva obbedire agli impulsi dello spirito e così l’uomo, l’animale più recente, venne creato.

Nessun altro occhio vide la creazione dell’uomo e da quel giorno passò un’eternità di tempo e il mondo si fece scuro e triste. Le inondazioni rovinarono la terra e gli animali si rifugiarono nella parte più alta di alcune caverne, ogni tanto si affacciavano per controllare se le acque si ritiravano ma lo spettacolo era sempre lo stesso, quello di una terra desolata, coperta dalle acque sotto un cielo senza sole.

Infatti la dea Yhi per rabbia, aveva distolto lo sguardo da quando era nato l’uomo. Quando la terra restava senza la luce dorata del sole, i rifugi dell’uomo diventavano oscuri e gli animali impazzivano di paura.

A uno a uno comparivano all’apertura delle grotte scrutando nel buio cercando le ragioni di questo mutamento, ogni animale vide qualcosa, ma ognuno vedeva qualcosa di diverso dagli altri, cominciarono a discutere, litigarono, alla fine la lite degenerò in atti di violenza, alcuni animali ne uccisero altri.

Baiame era molto deluso e dispiaciuto e si allontanò lasciandoli a se stessi, poi però decise di fare un ultimo tentativo e si mostrò loro assumendo le sembianze di un uomo, e così gli animali riconobbero la saggezza di Baiame e Yhi tornò ad inondare il mondo di luce.

Lo spirito del Padre salì nella sua dimora celeste lasciando sulla terra l’uomo, che diventò il re del creato, però non era soddisfatto, osservando gli animali si accorse che gli mancava qualcosa.

Una notte fece un sogno rivelatore. Era sdraiato ai piedi di un albero e lo guardava; l’albero era immobile quando ad un tratto la punta allungata di un fiore si levò sopra la sua testa e dalle vecchie foglie alla base del tronco gli giunse un profumo forte e inebriante. L’albero ora si muoveva e assumeva un’altra forma, l’uomo intuiva che se avesse distolto lo sguardo anche solo per un attimo avrebbe perso qualcosa di prezioso.

La punta del fiore rimpicciolì, il tronco si divise in due parti e da sotto il fiore spuntarono due braccia, la corteccia diventò liscia e morbida mentre il fiore si separava in testa e tronco, alla fine la trasformazione fu completa, una nuova creatura era stata creata da un albero in fiore e ora muoveva i primi passi sull’erba.

Ma questa figura non era un uomo, era più aggraziata, assomigliava in parte all’uomo e in parte era molto diversa perché aveva forme più gentili e arrotondate.

L’uomo, in un momento di felice intuizione, capì che questa creatura era una donna, uguale ad un uomo e complementare nella forma e nella natura. La stessa scintilla divina che c’era dentro di lui illuminò il volto di lei, d’istinto intuì che in lei c’era quella diversità che separava e tuttavia univa nella vita il maschile e il femminile e che entrambi erano uniti nell’eterna diversità, che era parte dello stesso Baiame.

Si avvicinarono l’uno all’altra e si abbracciarono, in questa loro prima danza in cui celebrarono la loro unione sfiorarono appena il suolo. Non era più un sogno ma una realtà. Quando la danza finì, stretti l’uno all’altra restarono fermi a esaminare il mondo che ora sapevano essere stato creato per loro.

“non è solo vostro” disse una voce che giungeva da lontano “guardatevi intorno”. Con meraviglia videro la pianura coperta di piante e di animali immobili in ascolto.

La voce proseguì “ queste sono tutte le mie creature, grandi e piccole, piante e animali sulla terra, nel mare e nel cielo. Esse sono a vostra disposizione e verranno incontro alle vostre necessità”

La voce poi si spense, nella luce del sole c’era una nuova dolcezza:un tenero, vasto sospiro si levò sulla pianura, si spezzò allora l’incantesimo che aveva tenuto fermi gli animali che si allontanarono. La solitudine e l’incompletezza erano terminate.

I miti della cosmogonia aborigena sono infiniti, si può dire che ogni tribù abbia il proprio, alcuni punti sono comuni a tutti i miti, la narrazione però può differire notevolmente, dipende molto dai totem archetipici.

A seconda delle tribù sparse nell’intero territorio, gli Dei creatori variano, hanno nomi diversi, pur presentando delle caratteristiche comuni spesso sono figure diverse tra loro per struttura e funzioni.

Un’altro aspetto comune è che nelle fasi della creazione ci sono stati esperimenti, e non sempre perfetti, e quindi il creatore non era infallibile e la perfezione si raggiungeva con impegno e tentativi, e nello stesso tempo sono proprio le caratteristiche umane a dare più spessore al concetto di Essere Superiore.

Il mito che ho scelto appartiene alle tribù del Nuovo Galles del sud, lo stato che ha Sidney come capitale.

 

 
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vertical dance

Post n°37 pubblicato il 09 Aprile 2009 da miladylady

 

 
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Controinformazione

Post n°35 pubblicato il 23 Marzo 2009 da miladylady
Foto di miladylady

 

Molte note multinazionali non sono solo i marchi più venduti al mondo, ma perfino le parole più globalmente note.

Una ricchezza e una notorietà che sono pagate a caro prezzo, spesso a danno dei lavoratori, dell’ambiente e degli stessi consumatori.

Lo sfruttamento delle persone più povere del pianeta, nonché i colossali danni all’ambiente che sempre più ci si stanno ritorcendo contro, dovrebbero suscitare indignazione. Eppure questi fatti sono abilmente celati da colossali e martellanti campagne pubblicitarie capaci di trasformare macchine del profitto in aziende amichevoli, accattivanti, perfino caritatevoli.

Le più note e potenti multinazionali infatti hanno la loro buona fondazione che aiuta orfanelli nel mondo: quale migliore pubblicità, quale migliore modesto investimento per far fronte, nell’opinione pubblica che muove i denari, alle critiche mosse da associazioni di consumatori informati?

Una delle multinazionali a cui si fa riferimento, è accusata in Colombia di violazione dei diritti umani per essere la mandante di 8 assassinii, oltre che di innumerevoli sequestri, false denuncie e intimidazioni nei confronti dei lavoratori.

Si pensi che tra tutti i sindacalisti fatti fuori nel mondo, l’80% viene assassinato in Colombia.

A partire dagli anni 90 il ricorso al terrore è finalizzato a espellere la popolazione da territori strategici ( risorse naturali, settore minerario, sfruttamento degli idrocarburi) e ad annientare qualsiasi forma di opposizione sociale a beneficio del profitto delle multinazionali.

La politica delle multinazionali è di assumere meno personale possibile, ricorrendo al lavoro di ditte appaltatrici. A queste impone pessime condizioni. Ad esempio il salario dei lavoratori, in Colombia il 90% dei quali sono interinali, è pari a 80 euro al mese.

Alla vigilia del campionato mondiale di Francia 98 il “Corriere della sera” ha rivelato che palloni distribuiti a scopo pubblicitario da una di queste multinazionali, erano cuciti a mano in India e Pakistan da bambini. Le foto di alcune bambine di 11 anni che incollavano e cucivano i palloni hanno fatto il giro del mondo.

Promuovendo la vendita di bevande in lattina e plastica, le multinazionali contribuiscono alla produzione di migliaia di tonnellate di rifiuti e stimola il consumo di alluminio che ha conseguenze devastanti nei luoghi di estrazione.

La produzione di una nota bevanda richiede inoltre molta acqua e il rilascio di sostanze inquinanti che finiscono poi nelle falde acquifere.

Nel 2002 la popolazione di Plachimada è insorta perché gli impianti di una multinazionale stavano prosciugando i pozzi e contaminando le falde acquifere della zona, nel dicembre dell’anno successivo il tribunale locale ha intimato l’azienda di fermarne l’abuso nel prelievo dell’acqua; l’azienda ha prodotto scarti, poi rivenduti ai contadini come fertilizzanti, che i test hanno dichiarato tossici, l’azienda vi ha posto rimedio solo dopo che le agenzie governative le hanno ordinato di farlo, nel frattempo i contadini della zona, destinatari degli scarti, hanno subito danni a lungo termine per la salute, e nel novembre 2002 la Corte Suprema Indiana aveva condannato la stessa azienda per aver deturpato le rocce dell’Himalaya con scritte pubblicitarie che hanno compromesso l’eco sistema.

E i danni alla salute del consumatore?

Le bevande di produzione industriale per lo più contengono coloranti e conservanti, zucchero saccarioso, aromi “naturali” e questa dicitura in Italia significa artificiali, ecc.

L’aspartame, sostanza utilizzata nei prodotti dietetici, può causare danni al cervello in particolare ai bambini, l’altro consumo di bevande gassate e zuccherate, indotto dalla pubblicità soprattutto negli adolescenti ma non solo, può favorire l’insorgere di diabete e obesità.

E se vi siete detti non sta succedendo niente…. se avete preso per buone
le "verità" della televisione…..
convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti siete lo stesso coinvolti.

( liberamente tratto da Canzone del maggio, De Andrè)

 

 
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creatività

 Gran parte dell’arte primordiale sembra essere stata creata dalle donne in un contesto rituale. La metodologia di ricercatori, antropologi, archeologi si basa sulla teoria accettata, ma erronea, che le civiltà arcaiche non potevano, per definizione, avere un concetto centrale astratto di divinità, quindi le statuette femminili non sono state considerate dee bensì semplici rappresentazioni di donne. La complessa opera di Marija Gimbutas e il concetto da lei coniato di archeomitologia ( che indica un metodo multidisciplinare che unisce l’archeologia descrittiva alla mitologia comparata, alla linguistica, al folclore e all’etnologia storica) dovrebbe invalidare per sempre questa teoria così fallace. Tutto richiama alla ciclicità e dunque al femminile, le stagioni,il giorno che oblia nella notte e poi rinasce con l’alba, i modi di dire ( i corsi e ricorsi storici), persino ad una convenzione come il tempo è stata attribuita un’impostazione ciclica (le ore). Invero per creare arte sciamanica la donna deve innanzitutto liberarsi della credenza diffusa, ribadita e stereotipata di non avere “doti artistiche”. Siate creative, vi appartiene!!!
 

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REMEDIOS

 niña pequeña, chiquita, hermosa, preciosa
Linda niñita quedada así, sentada en la orilla del mar
 y las manos llenas de perlas
 el sol en tu frente y en la sonrisa
 blanca orquidea, alma y paloma
 y la alegría, tú cantas consuelo,
tú cantas esperanza, tú cantas remedios,
espera que un día yo pueda decirte:


"te quiero pequeña, chiquita, preciosa, hermosa.....
 

lo adoro

“Perchè non disegno scarpe da uomo? Perchè non posso usare le paillettes, i tacchi a spillo alti dodici centimetri, i colori fluo” - Stuart Weitzman


 

Blaise pascal

qualsiasi cosa è vera solo in parte,
falsa solo in parte
e il giusto e l'ingiusto si mischiano
e coloro che rispetti possono deluderti,
coloro che disprezzi possono commuoverti
 

il principe ignoto

Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
 guardi le stelle
 che tremano d'amore e di speranza...
 

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