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« L'estorsione di affettoSt. Moritz »

Come fanno le api...

Post n°2 pubblicato il 21 Agosto 2007 da archimedesl

Lo sorso sabato mattina, le prime luci del mattino
filtravano dalle finestre socchiuse. La debole luce era accompagnata da una fresca
brezza che pareva dire parole fruscianti di amanti in complotto.Gli occhi si
spalancarono e mi rizzai come un grillo balzando impettito sul pavimento come di consuetudine giornaliera, riposato
e scalpitante.Mi preparai per la mia corsa mattutina, il tempo non prometteva una
lunga marcia, le nuvole giravano a creare disegni cupi e inormi,mutevoli
rapidamente, ma la voglia di respirare l'aria del mattino mi fa uscire ugualmente.
Durante il mio percorso non si odono rumori di pregio, cani che abbaiano, auto che
ruggiscono, urla o schiamazzi, il paese dorme ancora e si possono udire i cinguettii
dei passerotti che ancora gorgheggiano ad intonare dolci melodie, il fruscio delle
fronde degli alberi accompagna in sordi echi le parole sofuse del giornalaio che
alleste la sua edicola, si spandono gli odori del pane appena sfornato sulle vie del
paese che comincia a risvegliarsi delicatamente, il sole all'orizzonte sprigiona i
suoi raggi che intiepidiscono i colori delle case quasi a voler dipingere un
paesaggio ancora intorpidito dalla notte.
Io rientro ormai verso casa, le mie tossine le ho già perse nel tragitto, carico di
energia e spensierato come un bimbo, riesco a fermarmi attratto dal movimento lento
ma preciso di un fiore di zucca che penzola dalla rete di cinta del vicinodi casa.
Un movimento che i raggi del sole evidenziano e risaltano le creature che ivi
stanno ancor dormendo. Due api. la mia immaginazione corre e sviluppa subito
l'ipotetica nottata degli insetti laboriosi ,si devono essere concessi una notte
brava fuori dall'alveare, una notte di passione e di trasgressione avvolti da un
letto morbido ed accogliente di polline, da profumi e tenerezza , dalla morbidezza
dei petali stremati dalla lunga giornata passata, ma loro sono li avvinghiati come i
petali dei tulipani, stretti l'un l'altra , la notte deve aver dettato emozioni che
forse ricorderanno a lungo, lontane dala sicura casa che non gli permette le follie
di una notte d'estate. Le loro antenne cominciano a muoversi e paiono fare disegni
quasi ad illustrare le sensazioni di gioia provate, le ali si scrollano il polline
che ancora le avvolge, chissà quali impensabili movimenti hanno potuto sconvolgere
così tanto polline dagli stami di quel fiore... miracolo... danzano quasi a
compiacersi del sole che li bacia e cominciano a danzare fuori dal fiore che nel
frattempo ha esploso la sua bellezza, pieno , maestoso, ma delicato ed ospita ancora
per qualche secondo il disordine d'una passionevole notte d'amore. Una vera
emozione, un gioco di favola, il raggio di sole filtra icolori e le api si schermano
dall'accecante luce quasi ancor assopite o forse stanche da una interminabile notte.
Ma cosa proveranno al rientro in alveare, tutte impollinate ? Quali sentimenti
indurranno alle loro compagne?
La trasgressione si legge sule loro forme durante il volo che inizia verso il sole
che ormai scalda.
Il mio rientro a casa non può che essere schiamazzante , allegro e soddisfatto,"
anche oggi", mi dico tra me e me fischiettando" ho goduto di una ennesima , ma pur
sempre eccitante storia di passione, rubata a due attori che in un teatro
splendente ronzavano soddisfatti" .
Un applauso a questa natura che giorno dopo giorno mi stimola e mi gratifica
regalandomi scene di inestimavile valore, di vita , di solarità.
Amore e grazia di creature.
Che bella la vita, forse ci ho messo troppa poesia, forse ci ho messo troppo
coinvolgimento, ma è bello poter pensare , fantasticare e credere o immedesimarsi in
una favola che vorresti vivere.
Cara lettrice , un sogno resta un sogno fintanto che non vogliamo si realizzi e ogni
mattina l'occasione c'è, basta volerlo. CARPE DIEM, vivi la vita per quel che ti da
, non rimandare a domani, sfrutta le occasioni, vivi intensamente , domani forse non
godrai di quello che ti sei perso oggi, ...mamma mia che parole... mi faccio paura da
solo. Ti regalo questa mia favola e spero di averti trasportato e fatto immaginare
le scene come in un teatro, non sono un poeta, non so neanche scrivere bene, ma
adoro vivere e farmi trasportare dalla passione e, poter condividere con te attimi di
questo genere mi fa sentire importante, ho potuto farti provare dolci emozioni?
Dimmelo tu...
Buongiorno
Archi...

 
 
 
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Un blog di: archimedesl
Data di creazione: 09/08/2007
 

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