" ARCIPELAGO "

ROMPERE I TABU'


L'ex ambasciatore Sergio Romano, commendevole editorialista del "Corriere della Sera", autorevole saggista in materia di politica estera,si è presentato ad un pubblico dibattito, nel clima mondano di Cortina, con abbigliamento sportivo ed un tono talmente disinvolto, che è difficile riconoscerlo come il togato commentatore politico, avvolto  diuturnamente nell'aplomb dell'ex diplomatico. 
La sorpresa aumenta, allorché egli comincia a dissertare dei tabù e riconosce ormai l'indiscutibile necessità di abbatterli. Sono tesi sovversive, cui non è aduso uno scrittore proclamatosi conservatore urbi et orbi, in plurime occasioni. Dichiarazioni che si accompagnano a modi significativi d'interpretazione del rivoluzionario concetto. Infatti, dinanzi alle telecamere puntate sul suo viso, in una breve pausa della propria esposizione, il Romano comincia a grattarsi platealmente l'orecchio sinistro, con l'indice ben teso dentro il padiglione auricolare. 
Fino a qualche tempo fa, avremmo giurato sulla sua incapacità costituzionale di azzardare un gesto del genere. Ma si sa. La società si evolve in continuazione e, quindi, anche i costumi degli ex ambasciatori mutano velocemente, eliminando anch'essi qualche tabù dal proprio comportamento. Di lì a poco, l'illustre giornalista, peraltro, si contraddice pesantemente.
  Mentre afferma, come corollario dell'idea precedente, che i tabù non possono rompersi tutti insieme, ma solo uno alla volta , appena terminata la frase, procede imperterrito nell'operazione di grattamento, con rapido passaggio dall'orecchio al naso.  Eccolo infatti dirigere l' attenzione alla punta del suo aquilino, che viene catturata con forza dalla concomitante azione del pollice e dell'indice  della stessa mano destra, per procedere a stropicciamenti e strizzature, fino ad acquietarsi, dopo interminabili minuti, in uno storcimento finale delle narici, miracolosamente indenni da perdite di sangue. Si rimane a bocca aperta di fronte alla spettacolarità della scena ed alle difficoltà, che perfino personalità temprate incontrano, nella vita quotidiana, nel non lieve compito di mettere in pratica princìpi elevati, come la dissoluzione contemporanea di più divieti.