ArteNet
ArteNet nasce dal desiderio di condividere l'interesse per l'arte intesa nel suo significato più ampio: dalle arti figurative alla musica, al cinema, al teatro e ai libri, nella convinzione che, come scrive Brecht, “tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere”.
Illustrazione di Davide Bonazzi
« UNA STELE FUNERARIA DEL CANOVA | MOZART A BOLOGNA » |
Bella natura è lo splendore di un giovane corpo femminile, è la sensazione di immortalità che la giovinezza ci consegna per un attimo; bella natura sono i sentimenti di amore, di tenerezza, di mestizia che attraversano i pensieri e le azioni degli uomini. Bella natura è il mito che si fa carne e diventa accessibile ai sogni e ai desideri di ognuno. Nessuno ha saputo capire questo aspetto dell'arte di Canova meglio di Ugo Foscolo il quale, di fronte alla Venere italica inaugurata a Firenze nel Maggio del 1812 in sostituzione della Venere dei Medici portata a Parigi da Napoleone, scrisse: "Io ho dunque visitata e rivisitata, e amoreggiata e baciata, e - ma che nessuno il sappia - ho anche una volta accarezzata questa Venere nuova ... Canova abbellì la sua nuova dea di tutte quelle grazie che ispirano un non so che di tenero ma che muovono più facilmente il cuore ... Insomma se la Venere dei Medici è bellissima Dea, questo che io guardo è bellissima donna; l'una mi faceva sperare il paradiso fuori di questo mondo e questa mi lusinga del Paradiso in questa valle di lacrime ...".
Di fronte ai seni dolcemente modellati della Ebe di Forlì, giovinezza gloriosa e teneramente coinvolgente,
di fronte alla Danzatrice di San Pietroburgo, di fronte al sontuoso splendore della Venere italica, noi sappiamo che Ugo Foscolo aveva ragione. da L'IDEALE CLASSICO di Antonio Paolucci
Autore: Antonio Canova Nel 1781 Antonio Canova, uno dei più grandi scultori neoclassici, giunge a Roma da Venezia dove, entrando in contatto con le teorizzazioni della cultura classica del Winckelmann, sviluppa la sua ricerca sul bello ideale: la sua ammirazione e il gusto per l'antico si consolidano e si arricchiscono grazie alle numerose statue antiche che venivano alla luce dagli scavi archeologici. La divinità è rappresentata in piedi coperta da un drappo che scende fino a terra tenuto sul ventre con la mano destra, mentre con la sinistra un lembo viene premuto sul seno destro; il seno sinistro rimane scoperto. Completamente nuda rimane la parte posteriore del bellissimo corpo. Il capo della dea è girato verso sinistra mostrando uno splendido profilo all'osservatore che si pone in posizione frontale. La statua poggia su di un piedistallo rotondo che sembra invitare lo spettatore a girare intorno alla bellissima figura per osservarla da tutte le parti. Le sculture di Canova, infatti, non hanno mai un punto di vista privilegiato ed è necessario cambiare posizione per godere appieno delle stupende forme. |
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Bologna, 27 luglio 2008
Margherita
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