ArteNet
ArteNet nasce dal desiderio di condividere l'interesse per l'arte intesa nel suo significato più ampio: dalle arti figurative alla musica, al cinema, al teatro e ai libri, nella convinzione che, come scrive Brecht, “tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere”.
Illustrazione di Davide Bonazzi
Messaggi di Febbraio 2009
mercoledì 4 marzo ore 17.00 Sala delle Conferenze del Baraccano
Conferenza di Loretta Secchi Mozart a Bologna (1770). Davanti a Santa Cecilia
e in maggio, presso la sala "Falcone Borsellino" al Quartiere Reno "I Maestri del Rinascimento" Relatrice Dr.ssa Loretta Secchi Venerdì 22 Maggio 2009 ore 20.45 Venerdì 29 Maggio 2009 ore 20.45 |
Bella natura è lo splendore di un giovane corpo femminile, è la sensazione di immortalità che la giovinezza ci consegna per un attimo; bella natura sono i sentimenti di amore, di tenerezza, di mestizia che attraversano i pensieri e le azioni degli uomini. Bella natura è il mito che si fa carne e diventa accessibile ai sogni e ai desideri di ognuno. Nessuno ha saputo capire questo aspetto dell'arte di Canova meglio di Ugo Foscolo il quale, di fronte alla Venere italica inaugurata a Firenze nel Maggio del 1812 in sostituzione della Venere dei Medici portata a Parigi da Napoleone, scrisse: "Io ho dunque visitata e rivisitata, e amoreggiata e baciata, e - ma che nessuno il sappia - ho anche una volta accarezzata questa Venere nuova ... Canova abbellì la sua nuova dea di tutte quelle grazie che ispirano un non so che di tenero ma che muovono più facilmente il cuore ... Insomma se la Venere dei Medici è bellissima Dea, questo che io guardo è bellissima donna; l'una mi faceva sperare il paradiso fuori di questo mondo e questa mi lusinga del Paradiso in questa valle di lacrime ...".
Di fronte ai seni dolcemente modellati della Ebe di Forlì, giovinezza gloriosa e teneramente coinvolgente,
di fronte alla Danzatrice di San Pietroburgo, di fronte al sontuoso splendore della Venere italica, noi sappiamo che Ugo Foscolo aveva ragione. da L'IDEALE CLASSICO di Antonio Paolucci
Autore: Antonio Canova Nel 1781 Antonio Canova, uno dei più grandi scultori neoclassici, giunge a Roma da Venezia dove, entrando in contatto con le teorizzazioni della cultura classica del Winckelmann, sviluppa la sua ricerca sul bello ideale: la sua ammirazione e il gusto per l'antico si consolidano e si arricchiscono grazie alle numerose statue antiche che venivano alla luce dagli scavi archeologici. La divinità è rappresentata in piedi coperta da un drappo che scende fino a terra tenuto sul ventre con la mano destra, mentre con la sinistra un lembo viene premuto sul seno destro; il seno sinistro rimane scoperto. Completamente nuda rimane la parte posteriore del bellissimo corpo. Il capo della dea è girato verso sinistra mostrando uno splendido profilo all'osservatore che si pone in posizione frontale. La statua poggia su di un piedistallo rotondo che sembra invitare lo spettatore a girare intorno alla bellissima figura per osservarla da tutte le parti. Le sculture di Canova, infatti, non hanno mai un punto di vista privilegiato ed è necessario cambiare posizione per godere appieno delle stupende forme. |
CANOVA curata da Antonio Paolucci, Fernando Mazzocca e Sergéj Androsov e con l'allestimento di Wilmotte e Alessandro Lucchi.
Forlì può definirsi con orgoglio città "canoviana". Il grande scultore ha infatti eseguito -fatto davvero eccezionale- tre capolavori per personaggi forlivesi. Prima di tutto la nuova versione della Ebe, una delle sue opere più popolari, realizzata tra il 1816 e il 1817 per la contessa Veronica Guarini, arrivata nella prima metà del Novecento, dopo avventurose vicissitudini, nei Musei Civici di Forlì. Era stata preceduta nel 1814 dalla Danzatrice col dito al mento destinata, per interessamento del piacentino Pietro Giordani, uno dei più grandi amici e certamente il maggiore interprete critico di Canova, al banchiere Domenico Manzoni e andata dispersa dopo la morte del proprietario in un atroce fatto di sangue, il cui mistero rimane ancora insoluto. La vicenda verrà sublimata dallo stesso Canova nella bellissima Stele funeraria di Domenico Manzoni ancora conservata nella chiesa della Santissima Trinità, inserita nella sezione della mostra dedicata allo "scultore filosofo e il tema della morte". |
curata da Antonio Paolucci, Fernando Mazzocca e Sergéj Androsov e con l'allestimento di Wilmotte e Alessandro Lucchi. Approfondimenti relativi alla mostra ed elenco delle opere in STUDIO ESSECI "Canova e la bella romagnola" di Antonio Paolucci nel sito de Il Sole 24 ORE
primo video "Lo straordinario neoclassicismo di Antonio Canova a Forlì" da YouTube secondo video "Bernini e Canova" da YouTube Tra le meravigliose opere esposte in mostra, mi sono soffermata, in particolare, su quelle relative al mito di AMORE E PSICHE AMORE E PSICHE La "storia" di Amore e Psiche (propriamente dovremmo parlare di mito, ma - alla veneta - Canova la doveva chiamare una "storia", cioè una leggenda, una favola) è un inserto fortunatissimo entro l'opera Asino d'oro di Apuleio, scrittore latino di origine spagnola del II sec. d.C. che certo ha raccolto dalla viva voce del popolo questa narrazione sorta qualche secolo prima. testo da MUSEO CANOVA
e come dimenticare
LE ORE DANZANTI di Carlo Finelli?
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Michelangelo Merisi da Caravaggio, Vocazione di San Matteo "Nel Caravaggio, invece, è la realtà stessa a venir sopraggiunta dal lume (o dall’ombra) per «incidenza»; il caso, l’incidente di lume ed ombra diventano causa efficiente della nuova pittura (o poesia). Non v’è vocazione di Matteo senza che il raggio, assieme col Cristo, entri dalla porta schiusa e ferisca la turpe tavolata dei giocatori d’azzardo. |
mercoledì 4 marzo 2009, ore 17.00 Sala delle Conferenze del Baraccano
Conferenza della
"Mozart a Bologna (1770). Davanti a Santa Cecilia" Oggi, mercoledì 25 febbraio, alle 21.00, Loretta Secchi al Centro Civico Lame terrà la conferenza "Arte, letteratura e filosofia tra Seicento e Romanticismo" |
23 marzo - 24 maggio 2009 Museo Civico Medievale La Corea, fin dai tempi antichi, è conosciuta come una nazione con una ricchissima tradizione culturale. Storia, cultura e tradizioni della Corea non sono ancora sufficientemente conosciute in Europa.
Potrà inoltre essere ammirata una delle più antiche scritture buddiste (1279 d.C.) stampata con una originale tecnica tipografica.
Domenica 29 marzo 2009, alle ore 16.30, nell'ambito di IMPARA L'ARTE..., è prevista una visita guidata con Ha Jung-sun E a proposito di Corea... in BOOK FAIR calendario degli eventi in città
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giovedì 12 marzo alle ore 18.30 visita alla mostra con una guida d'eccezione: la nostra collega d'arte MONICA MANFRINI!
A seguire... pizza da
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Benvenuti in ArteNet!
Timidamente, mi affaccio alla rete con un blog creato per scambiare quattro chiacchiere con altri malati d'arte come me!
Mi auguro che ArteNet offra a tutti l'occasione per esprimere pensieri e opinioni e si configuri come un luogo virtuale in cui trovare informazioni e segnalazioni.
Grazie ai visitatori e a coloro che vorranno dare significato ad ArteNet con i loro contributi personali.
Bologna, 27 luglio 2008
Margherita
UN GIOVANE ILLUSTRATORE
UN'ECCEZIONALE PIANISTA
UN GRANDE PIANISTA
UNA BRAVISSIMA CANTANTE
UN GIOVANE CREATIVO
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Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad
aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.
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... non perderti per niente al mondo lo spettacolo d'arte varia di uno innamorato di te
... entra e fatti un bagno caldo c'è un accappatoio azzurro, fuori piove un mondo freddo...
UN RACCONTO DI ERRI DE LUCA
Da Lampedusa uno splendido racconto dello scrittore napoletano sul tema dell'immigrazione.
PRIMA PARTE
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Il testo del racconto è in
ArteNet bacheca
Le musiche di Gianmaria Testa
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