Creato da Artemide.75 il 02/03/2010
Scrivere per se stessa e per gli altri

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

krull3650leonardo.deluiseborsoni0antoniociancio2000CORTO_MALTESE1dgltizianocorsettigiusi.cerronebeppe72778max.giampaoloalessandro.giroantenna51critulumlucianocanestrariGAIA.Lstefanofedeli
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Malika Ayane - Ricomincio da qui

 

Noemi - Per tutta la vita

 

Fotografie - Claudio Baglioni

 

 

Nina Zilli - 50 mila

 

 

« Ma che sono tristi i vos...Agli uomini bisogna semp... »

18 ore di insegnamento: Perle ai porci

Post n°21 pubblicato il 01 Aprile 2010 da Artemide.75
 

Riporto di seguito una pagina che ho letto tempo fa e che mi colpì particolarmente. Infatti, mentre leggevo, non solo mi si illuminava lo sguardo, ma  pensavo a tutte quelle volte che – da insegnante – mi è stato detto da amici liberi professionisti o impiegati d’ufficio: «eh… ma voi lavorate solo 18 ore a settimana!!!! e vi lamentate pure!!!».
Mi si illuminava lo sguardo mentre leggevo, perché un collega di inglese sotto il deamiciano pseudonimo di Gianmarco Perboni ha scritto un libro dal titolo Perle ai Porci in cui spiega ai non addetti ai lavori perché noi facciamo SOLO diciotto ore settimanali (che SOLO diciotto non sono) e perché non dovremmo essere invidiati!

«[…] L’orario di insegnamento è di diciotto ore settimanali. Pochine, è il commento unanime. Diciotto ore in cui tenere a bada classi selvagge non sono affatto poche. Se suona male, posso tradurlo in “didattichese”: la gestione delle dinamiche del gruppo classe richiede un impegno e un dispendio di energie e risorse tali da non rendere proficua la sua estensione su un monte orario più elevato.
Ma poi chi l’ha detto che l’attività dell’insegnante comincia e finisce quando entra ed esce di classe? Vediamo: ogni settimana un’ora di ricevimento per i genitori. E siamo a diciannove. Una legge della didattica recita che a ogni ora di lezione corrisponde un’ora di preparazione; sarebbero altre diciotto ore settimanali. Troppe? Va bene. Consideriamone pure la metà, nove, e arriviamo pure a ventotto. Riunioni di programmazione, collegi docenti, ricevimenti generali dei genitori: per legge quaranta ore annue. Siamo a trenta settimanali. Scrutini: per legge non può esistere un monte orario, perché debbono comunque essere espletati fino a conclusione; consideriamo un’altra ora settimanale e siano a trentuno. Le diciotto ore settimanali difficilmente sono consecutive, in mezzo si frappongono le ore buche, che poi diventano ore lavorative perché, dovendo comunque rimanere a scuola, l’insegnante ne approfitta per fare fotocopie per le lezioni, redigere verbali delle sedute, eccetera. Calcolando tre ore di buco siamo a trentaquattro ore settimanali. Un normale orario di lavoro caratterizzato dallo svantaggio di non essere fisso perché gli impegni pomeridiani sono variabili, a volte imprevisti e con poco preavviso
[…].
Il fatto che gli insegnanti guadagnino poco è uno di quei rari csi in cui un luogo comune corrisponde pienamente alla verità […]. Euro accreditati questo mese: 1.298,75 […] ».
da Gianmarco Perboni, Perle ai Porci, Rizzoli.

Vi consiglio la lettura di questo libro (io l'ho divorato) vi farà ridere sicuramente, anche se a me lascia un po’ di amaro in bocca: è descritta la fatiscente e decadente situazione socio-culturale, logistica e strutturale in cui versa la scuola pubblica italiana, nonché le scempiaggini di alcuni alunni delle scuole superiori impegnati a ottundere i loro pochi neuroni nel seguire le trasmissioni della De Filippi e svariati reality.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Artemide75/trackback.php?msg=8640394

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
mizarchessengine
mizarchessengine il 01/04/10 alle 18:59 via WEB
Capisco bene la situazione, mia madre è un'insegnante di italiano e latino al liceo... nel conto mancano le correzioni dei compiti scritti e l'inseguimento degli alunni che non vogliono farsi interrogare!! Mia madre quest'anno ha organizzato una lotteria per decidere chi interrogare! :D E' un lavoro faticoso e poco remunerato, ma credo dia altissime soddisfazioni! ( oltre ad avere tutte le festività libere ;) ) Nicola
(Rispondi)
 
ilvate2008
ilvate2008 il 03/04/10 alle 11:36 via WEB
Non ho fatto l'insegnante,nonostante sia laureato in lettere,proprio perché è un lavoro che "umilia" l'essere umano.Devo dire pero'che non è che ci si "ammazzi".Due mesi di ferie estive e molti pomeriggi liberi chi potrebbe vantarli in ambito professionale?
(Rispondi)
 
 
Artemide.75
Artemide.75 il 04/04/10 alle 11:05 via WEB
Hai mai avuto a che fare con alunni di 11-15anni di ambienti svantaggiati??? sai, quelli tipo di "Io speriamo che me la cavo" o anche peggio? E' una guerra psicologica. Se vinci tu, hai il controllo della classe per il resto dei tre anni, se vincono loro, sarà frustrante per il resto della tua permanenza a scuola. Una guerra psicologica continua. Devi spiegare, far sì che stiano attenti e nel contempo che non si picchino fra di loro. E' una sfida. Uno stress continuo, senza tregua, per 5-6 ore di seguito. Un esame continuo... Non è come lavorare in ufficio, che se un giorno ti scoccia, perchè ce le hai girate, puoi lasciare le tue scartoffie a impolverarsi sulla scrivania!! GLi alunni , sono lì in carne e ossa, con i loro problemi, le loro vendette, i loro genitori psicolabili...sono lì, che si aspettano da te che TU LI TENGA A BADA E GLI TRASMETTA QUALCOSA, una lezione ...soprattutto.. di VITA!!! CI SI AMMAZZA DI LAVORO!!!
(Rispondi)
 
 
 
ilvate2008
ilvate2008 il 05/04/10 alle 08:38 via WEB
Dato che non trovo lavoro,mi arrangio con "lavoretti".Mi carico porte sulla schiena da portare in appartamenti che stanno anche al settimo piano,in ascensore non entra nulla.Quando va bene mi danno 40 euro. Ps:con tutto il rispetto e anche la stima per quello che fai:non ti ammazzi di lavoro!
(Rispondi)
 
 
 
 
mizarchessengine
mizarchessengine il 05/04/10 alle 16:11 via WEB
"Non ti ammazzi di lavoro"... questo perché a tuo parere il lavoro concettuale o di scrivania non è faticoso come portare una porta sulla schiena? Hai mai dovuto portare a bordo il progetto di restauro di una chiesa in 48 ore pena perdita di finanziamento? Hai mai lavorato in un cantiere edile non come operaio, ma come direttore dei lavori, dovendo prendere in un attimo decisioni che influenzano il costo dei lavori e di riflesso il possibile fallimento dell'impresa? Hai mai corretto 30 compiti di latino (ma corretti davvero, con le schede, le griglie di valutazione e con la corretta versione) cercando di evitare al ragazzo un voto sotto lo zero e allo stesso tempo cercando di equilibrare i voti fra i diversi compiti ed in più preparando la lezione per l'indomani, gratuitamente? Hai mai accompagnato degli adolescenti in visita d'istruzione? Forse non è come dici tu...
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963