Cucinare? la mia passione. Quante volte ho detto “Vorrei fare un corso di alta cucina!!!”: quei corsi in cui insegnano da come cuocere un uovo con maestria a come disossare un tacchino, da come pulire pesci e molluschi a come decorare e guarnire dolci con precisione usando siringhe e sac à poche.
Qualche sera fa ho esclamato nuovamente la fatidica frase “Vorrei fare un corso di alta cucina!!!”, mentre vedevo “Julie & Julia”, un film con una strepitosa Meryl Streep, nei panni di Julia Child, una ricca americana vissuta negli anni ‘60, che si appassiona all’alta cucina francese, fino a scrivere un libro che diventerà il punto di riferimento per tutti gli statunitensi, che vogliono dedicarsi all’arte dei fornelli alla maniera europea. La storia della Child si intreccia a livello spazio – temporale con quella di Julie Powell (Amy Adams), che nell’America post 11/09, è una trentenne insoddisfatta del suo lavoro e scrittrice mancata, che - venuta in possesso del libro di cucina francese scritto da Julia Child - lancia a se stessa una sfida: cucinare in 365 giorni le 504 ricette di Julia Child, registrando su un blog successi e fallimenti della sua impresa. Il blog, nato per hobby e per ripiego, visto che nessuno aveva mai voluto pubblicare i suoi libri, ha un grande successo ma … andate al cinema. ;-)
Ho riso, mi sono appassionata, sono rimasta sveglia e attenta per tutti i 123 minuti del film, ho desiderato essere Julia Child e ho sofferto come Julie. Ho rivissuto quasi le stesse emozioni che ho provato mentre leggevo il libro di Banana Yoshimoto, “Kitchen”: cucinare è un arte e dedicarvisi “tempra” il carattere! In effetti, ogni volta che mi imbatto in qualcuno che parla e/o scrive della sua passione per la cucina, in me nasce il desiderio di frequentare un corso di alta cucina, perché - come dice la Julie del film - trasformare una ricetta in una pietanza è qualcosa che dà sicurezza e tranquillità: a una certa quantità di ingredienti, lavorati con attenzione, in un certo modo, corrisponde sempre lo stesso piatto.
Mi ricordo quando un giorno ho scritto che avere a che fare con gli uomini è complicato, poiché non esiste una ricetta unica e sola. Se voglio fare una torta alle mele gli ingredienti sono quelli e basta: farina uova burro zucchero latte lievito e mele - infornare a 180°C - e la torta è bella-e-pronta e buona. Con l’altra metà della mela (quella marcia…) non accade mai così, occorre sempre cambiare dosi ingredienti temperatura del forno.
Cucinare mi rilassa, mi rassicura, stimola la mia fantasia, mi obbliga a rispettare tempi, a rallentare ritmi e a restare concentrata. CUCINARE E' DISCIPLINA! Inoltre, cucinare soddisfa la mia mania del “grammo”: il peso degli ingredienti deve essere rispettato al milligrammo e i tempi di cottura pure. E se devo aumentare o diminuire le dosi, mi do alle proporzioni con calcolatrice alla mano. STUPENDO!
Peccato che a volte i miei piatti difettino nell’estetica! Ho le mani pesanti e certi piatti per riuscire bene, hanno bisogno di delicata leggiadria e paziente precisione (cose in cui a volte difetto).
Ecco! fare un corso di alta cucina mi potrebbe aiutare a sistemare qualche aspetto del mio carattere.
Magari potrei accompagnare il corso di cucina a un corso di assaggiatrice di birre… scure!!!
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 13:28
Inviato da: mizarchessengine
il 17/12/2012 alle 19:13
Inviato da: Rebuffa17
il 16/05/2012 alle 09:01
Inviato da: zanna1999
il 07/01/2012 alle 16:01
Inviato da: obyone0
il 28/11/2011 alle 00:09