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Le dita dei piedi di un rosso laccato

Post n°46 pubblicato il 07 Luglio 2010 da Artemide.75

Le dita dei piedi di un rosso laccato come non le aveva mai avute. Luccicavano al sole, quasi ci si poteva specchiare. Andava fiera di quei piedi, li trovava affascinanti. Non li aveva mai curati particolarmente ma adesso che se li vedeva smaltati, li trovava davvero apprezzabili.
Aveva un paio di pantaloncini beige e una canottiera verde militare che utilizzava solamente per recarsi al mare, un libro abbastanza pesante di uno scrittore americano sconosciuto nella mano destra e sulla spalla una pesante borsa da mare piena di non si sa che. Nelle orecchie la musica sparata a tutto volume e con il pollice freneticamente andava avanti per cercare un brano che le distraesse la mente; sulla testa un cappello di paglia a larghe falde. Camminava guardando alternativamente il mare di un azzurro intenso e il sentiero un po’ scosceso.
Un’altra estate le si parava davanti, un’altra estate che avrebbe trascorso da sola: libri, musica, mare e basta. Non era così che immaginava e progettava questi mesi estivi fino a poco tempo fa.
Un amico si era trasformato in qualcosa di più e lei aveva sperato in un amore, se non in una vita a due, almeno in due vite che si fondevano insieme per un certo periodo, e l’estate 2010 era contemplata. Al mare insieme: coccole, creme solari spalmate in modo malizioso, giochi in acqua, notti brave trascorse tra pub, discoteche, sbronze, cene a lume di candela, passeggiate sul lungomare, concerti e soprattutto enormi sudate nell’abitacolo dell’automobile aspettando l’alba…
Non sarebbe stato male neppure un romantico week end a Taormina, in quel b&b dove qualche anno fa era stata con una sua amica e aveva dedotto che quello era il posto ideale per una coppia.
Aveva immaginato di dover imparare a gestire la sua vita anche in funzione di un’altra persona e sapeva che ne valeva la pena. Sapere di potere contare in tutto e per tutto su di lui e sapere di essere il rifugio sicuro di una persona a cui si era affezionata nel corso di un’amicizia durata un anno (e che amicizia forse non era mai stata) era quello che aveva sempre sognato. Essere il mondo di colui che era il suo mondo. Esserci sempre per chi c’era sempre. Cieca e totale fiducia in un uomo che credeva l’adorasse. Ma così non era. Lui aveva scelto un'altra sebbene non erano state queste le promesse. Lui l'aveva riempita di belle parole, di progetti, di BUGIE. Questo aveva fatto. Aveva fatto scempio del suo cuore, non curante dell'amicizia che li aveva legati, non curante della sensibilità di lei.
E adesso si trovava da sola a scendere lungo un sentiero scosceso che la portava al mare, cercando di trovare nel suo lettore mp3 brani che non le mettessero tristezza e che non le facessero pensare a lui. Anche quella mattina inghiottiva le lacrime, le teneva lì sulla ciglia, cercava di concentrarsi su come mantenere alta la sua autostima: e i piedi laccati e il suo cappello di paglia acquistato anni fa a Barcellona era uno modo per volersi bene. “Sono una bella donna in fondo”, si ripeteva, “sono colta, intelligente, sensibile, carina , ho un mucchio di interessi e ho tanta voglia di vivere e di amare. Prima o poi qualcuno se ne accorgerà”. Ed ecco un altro nodo alla gola e le lacrime impigliate sulle ciglia che sfidavano la forza di gravità.
La mattina trascorsa tra un tuffo nell’acqua ghiacciata e uno dentro l’avvincente thriller aveva lenito la malinconia, aveva tenuto il suo cervello lontano da rimpianti di cose sognate e mai avute. “LADRO DI SOGNI”: questo l’SMS che avrebbe voluto inviargli.
Tornata a casa, si era tuffata sotto la doccia, e poggiata la testa sulle piastrelle, mentre l’acqua scorreva sulla nuca, aveva cominciato a far scorrere quelle lacrime che aveva trattenuto per l’intera giornata.
Poi, con il cuore affranto e con il sottofondo della meravigliosa voce di Edith Piaf, si era messa al computer a digitare la storia di una donna malinconica che cercava di concentrarsi sul suo cappello di paglia e sulle sue unghia dei piedi laccate per tenere alta la sua autostima: “Sono una bella donna in fondo: sono colta, intelligente, sensibile, carina , ho un mucchio di interessi e ho tanta voglia di vivere e di amare. Prima o poi qualcuno se ne accorgerà”.

 
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