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Post n°110 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da pacatissima
Fatta una doccia. 36 o 38° gradi, il caldo. Esco, cammino. Godo l’aria sul corpo. Le macchine passano…tornano. Alzano la polvere e poi tutto è di nuovo normale. Proseguo. Con quest’abito di garza nero, racchiudendo nel cuore una letizia al di fuori del comune. Penso delle cose ed ho come timore di dirle perché vorrei godermi in silenzio quello che mi è tenuto in serbo. Mi sembra proprio che mi stiano concedendo dei favori. Sono così affezionata alla mia vita, così felice di esserci dentro che riesco a non sentire il peso dei pensieri oscuri. Provo gioia nel vedere i miei frutti cresciuti, nel sentirli dolci, felici, freschi, intensi, brucianti, languidi, penetranti. Tutto quello che vedo sorride. Non c’è forse molto da dire, ma dirò ugualmente, per lo meno il contorno. Riesco a girare fra i vari piaceri e fra questi è entrato a far parte il godere nel rintracciare le mie spinte, capirle. C’è un Capricorno. Non ho mai avuto a che fare con il maschio Capricorno, l’ho sempre lasciato perdere perché ritengo sia dispendioso di energia e poco gratificante, ma può essere gradevole, almeno giocarci. · Nel passato non ha destato il mio interesse, lo guardavo con quella tristezza che mi prende quando guardo qualcuno e scopro che non riesce a stimolarmi. · All’improvviso comincia ad accendermi. · Inizio a guardarlo in modo comunicativo, i silenzi diventano intensi, la vicinanza più ricercata, ma molto cauta perché, essendo Capricorno, so che devo muovermi con circospezione, per poi anche lasciare spazio ai miei modi di essere. · Lui è chiuso dentro di sé, ogni tanto il viso si illumina di un sorriso caldo e sognante. · Mani forti, nodose, con unghie mangiate, belle, abitate da un’energia che il resto del corpo non dimostra. · Bocca sottile.
Felice di essere arrivata ad un’età in cui la saggezza si manifesta nelle mani e nel cuore. Delle volte mi dico: non c’è da chiedersi proprio nulla, c’è da vivere e basta. Sono in un liquido spumeggiante, leggero, pieno di bollicine. Al tramonto c’è la luce che preferisco e già questa mi mette bene. Rido perché lo vedo ridere, rido perché sono contenta. Non ho motivo di bloccare il mio sorriso e mostrarmi seria, lo vivo in pieno. Scelgo la leggerezza.
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