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Agenda di Obama, secondo punto: Giorgio Napolitano.
Post n°2 pubblicato il 02 Aprile 2014 da Aspettando_Barack
Arriviamo al dunque. A Giorgio. Perché ormai abbiamo capito che Barack è qui per una missione. E con l’aiuto di Napolitano deve renderla possibile. “Miscion Imbossibol” direbbe lui a Barack. Ma al di là della lingua, G e B si capiscono benissimo lo stesso: G: “Io ti capisco benissimo guaglio’. Però certe volte tu non capisci a me”. B: “Senti Giorgi’, se sei ancora arrabbiato per la questione del Datagate...”. G: “Dataché? Non so di che parli Barack. Se dici quel fatto delle intercettazioni, nun o’ penzà…” B: “No perché all’epoca tu avevi dichiarato ai giornali che volevi spiegazioni e io prima di tutto oggi ti volevo chiedere scusa di persona. Sto facendo pure una legge apposta per risolvere questa cosa, mo non te la sto a spiegare giusto perché è complicata…”. G: “Grazie, ma non ti dovevi incomodare, già mi hai portato le pastarelle. Scurdammoce ‘o passato, paisa’!”. B: “No guarda, ci tengo. In fondo siamo uomini o presidenti? Comunque Giorgì, tu mo mi devi aiutare. Sennò qui smontiamo Barack e burattini! Tu si’ ‘na roccia, un uomo di stato forte, un alleato preziosissimo in Nord Africa e non so come farei senza di te, però…”. G: “Però che?”. O: “Però gli Stati Uniti non possono spendere per la difesa il 3% del Pil, mentre i Paesi europei stanno sotto all’1%, ia’!”. G: “Senti Barack, sappi che pure io volevo prendermi l’Ucraina come a te… Per carità mia moglie è brava, però non c’ha più voglia di zappare l’orto… Ma c'amma a fa’? Le donne sono accussì!”. O: “Ma io intendo l’Ucraina Paese… Mi devi dire se stai con me o con Putin”. G: “No eh! Non ricominciare con Putin, che pure quello è nu bravo guaglione comme a te. Mo sta nu poco pazziann’, però quando si calma lo sai pure tu che ci può aiutare con un sacco di cose, pure col Medio Oriente. Mo te lo dico da rappresentante delle istituzioni: non dobbiamo perdere la prospettiva, che si va coltivando da anni, di coinvolgere e responsabilizzare la Russia, nel confronto con le molteplici sfide globali e le minacce alla sicurezza comune che vengono da più fronti, dal terrorismo internazionale alla non-proliferazione nucleare”. O: “Giorgi’, ma che dici? La verità è che tu c’hai paura che quello vi lascia alla canna del gas! Però ti devi fidare di me. L’ho detto pure a Bruxelles che aumentiamo le sportazioni di gas dall’America all’Europa!”. G: “Sì, così io pago le infrastrutture nuove mentre le aziende tue vengono qui a fare il far west!”. O: “Dai Giorgi’, non fare accussì…”. G: “Vabbuò Barack, si è fatta ora di pranzo. E lo sai che se non mangio puntuale poi mi vengono i cinque minuti”. Il cielo di Roma brontola come la pancia di Napolitano. E chissà se anche Marino sta per mettersi a tavola o ha lo stomaco stritolato per l’emozione di incontrare il suo mito d’oltreoceano.
Tra due giorni, potremmo scoprirlo. Con il commento sul Punto Tre dell’agenda di Obama. |