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A cavallo di magici libri

C’era una volta Helena una principessa costretta a sposare un re cattivo.

Ateneo, così si chiamava il re, segregò la moglie in una torre costringendola alla solitudine più assoluta e vietandole qualsiasi forma di contatto con il mondo esterno.

Durante le lunghe assenze del marito, però anche Helena riusciva ad evadere; viaggiava veloce di paese in paese, di era in era a cavallo dei suoi magici libri.

Un brutto giorno Miseria, l’arcigna e fedele serva del re, scoprì il segreto della principessa e lo riferì ad Ateneo che ordinò immediatamente che tutti i libri del reame fossero bruciati.

La principessa disperata, mentre la notte era illuminata da mille roghi, riuscì a salvare solo un libro piccino piccino affidandolo ad un gabbiano che lo nascose in un’insenatura di un grande scoglio.

Il regno di Atreo fu presto portato alla distruzione dalla miseria, grettezza e cecità finchè un mattino un piccolo bimbo, figlio di un pescatore, scorse uno strano oggetto tra gli scogli: sembrava un piccolo scrigno. Il bambino curioso lo aprì : al suo interno sembravano esserci solo fogli e lettere nere d’inchiostro, ma sfogliandolo fuoriuscivano antichi cavalieri, dame e fate, musiche, canti e danze e come per incanto il regno del cattivo Atreo e della principessa Helena rifiorì in tutto il suo splendore.

Il piccolo figlio del pescatore fu eletto re dal popolo, ma chi veramente regnò fu quel piccolo libro che il bimbo, divenuto ormai un ometto, fece custodire gelosamente in uno scrigno di cristallo mentre scrivani, pittori e sognatori lavoravano, dietro suo ordine, per creare sempre nuovi libri e ancora libri e libri e libri.

Spesso accade che i re, non riuscendo a superare i propri limiti, per assicurarsi il potere sul popolo lo segregano nell’ignoranza, ma per fortuna alle volte accade che la guida di un paese venga affidata ad uomini saggi che promuovono la cultura e alimentano la fantasia, perché confidando nella loro forza, non temono il confronto.


Donatella De Bartolomeis