L’albero magico
C’era una volta un bosco molto speciale che si trovava nell’Inghilterra del nord. Era famoso e conosciuto da tutti perché vi cresceva un albero i cui frutti erano desiderati da ogni persona che vi si avvicinava. All’estremità dei suoi rami, torte, panini e arrosti succulenti facevano venire l’acquolina in bocca alle persone che si trovavano a passare davanti all’albero. Ma nessuno poteva godere di quell’abbondanza, poiché i proprietari dell’albero, due orribili mostri, divoravano tutte le cibarie che la straordinaria pianta produceva. Tanti poveri mendicanti e bambini affamati, guardavano da lontano, caramelle, prosciutto, focacce, ingurgitati da quelle due cattive ed egoiste creature. A nulla valevano le richieste supplicanti dei vagabondi che, sotto le nevicate, elemosinavano un tozzo di pane. I mostri non avevano cuore, e per secoli, continuarono ad ingozzarsi davanti a chi moriva di fame. Ma un giorno, passò da quel bosco, un re, venuto da molto lontano e che aveva sentito parlare dell’albero prodigioso. Il sovrano, accompagnato dall’esercito e dalla corte, si fermò poco lontano dai mostri, che, davanti a tante persone, smisero di mangiare. Offrì loro l’intero suo regno, e in sposa, le sue due figlie, in cambio dell’albero magico. Raccontò loro dei castelli che possedeva, delle ricchezze, delle proprietà, dei lussi, e delle principesse. I mostri pensarono che, diventando sovrani, avrebbero avuto cibo in abbondanza, ma anche comodità , una corte raffinata e una moglie nobile. Il re era bellissimo, così accettarono il baratto. Certamente anche le figlie lo sarebbero state! Così pronunciarono la formula magica, da secoli mai detta, che rendeva il sovrano, legittimo proprietario dell’albero magico. Il re diede loro la corona e il mantello, si sedette accanto all’albero magico e cominciò a mangiare di gusto, una crostata alle fragole. I mostri, balzati sul cavallo del re, con i simboli della maestà, seguiti dalla corte e dall’esercito, si misero in marcia per raggiungere il regno. Dopo varie settimane arrivarono in uno splendido territorio dove regnava abbondanza, pace e sfarzo. Raggiunto il meraviglioso castello, i due mostri si precipitarono dalle due principesse, curiosi e anelanti di diventare subito i loro mariti. Ma raggiunta la sala della corona, rimasero a bocca aperta. Sedute ai lati del trono, vi erano due fanciulle. Una bella come il sole, bionda, affascinante e seducente. L’altra, brutta, informe e sgraziata, faceva quasi impressione. Non poteva essere vero! Subito i due mostri iniziarono a litigare furiosamente perché entrambi volevano sposare la bella principessa. E così, dagli urli, arrivarono botte e pugni, sempre più forti e violenti. Per secoli erano vissuti in pace, e sazi e soddisfatti, ma ora avevano fame di ciò che non avevano mai posseduto… La bellezza .I due mostri si uccisero a vicenda e non si resero conto del tranello che il furbo re aveva teso loro. Alla fine, il sovrano portò nel suo regno l’albero magico e lo lasciò nella piazza principale, dove chiunque avesse avuto fame, poteva cogliere i suoi frutti. Quel regno divenne ancora più potente e famoso, e anche la principessa brutta trovò marito. Un giardiniere che curò per sempre la pianta prodigiosa.
Autrice: Lucina Cuccio