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EQUINOZIO D'AUTUNNO

Post n°50 pubblicato il 21 Settembre 2018 da peghi.64
 

Quest'anno l'Equinozio d'Autunno arriva il 23, non il 21 settembre

La parola "equinozio" deriva dal latino e significa "notte uguale" (al dì), ovvero la notte dovrebbe avere la stessa durata del giorno. In realtà a causa di effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno ecceda, seppur di poco, quella della notte. Nell'emisfero settentrionale l'equinozio d'autunno cade generalmente o il 22 o il 23 settembre, ovvero quando il sole incrocia il piano dell'equatore terreste (perpendicolarmente), nel punto detto degli equinozi. Il punto dell'equinozio d'autunno è anche chiamato punto della Bilancia.

Quest'anno l'equinozio d'autunno si verificherà domenica 23 Settembre alle 01.54 UTC (03:54 italiane).

La primavera quest'anno è arrivata il 20 marzo.

La variazione della data dell'equinozio è legata al sistema di calendario gregoriano, introdotto da Gregorio XIII nel 1582 come correzione del calendario giuliano. Stabilito dal concilio di Nicea, la data fondamentale (sulla base della quale si calcola la Pasqua) è quella dell'equinozio di primavera, stabilita nel 21 marzo (ma può variare). In base a quella si calcolano gli altri.
Ma tale sistemazione non è perfetta: il nostro calendario divide un anno in 365 giorni, cioè circa un quarto di giro in meno di quanti la Terra ne compia su sé stessa durante una rivoluzione completa attorno al Sole. La rivoluzione però dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 49 secondi.
La soluzione sono gli anni bisestili. Tutti sanno che ogni 4 anni, aggiungiamo un giorno, il 29 febbraio. Ma quel giorno non basta per riallinearsi completamente. La regola è più complessa, ed è come segue:
ogni 4 anni bisogna aggiungere un giorno - sono appunto gli anni bisestili;
ma ogni 100 anni bisogna togliere un giorno: quindi il 2100 non sarà bisestile;
in più ogni 400 bisogna raggiungere un giorno: ecco perché il 2000 è stato bisestile
Il ritardo accumulato ogni anno fa sì che il momento degli equinozi (anche quello di primavera) siano in un orario e un giorno diverso rispetto al precedente. Quello d'autunno si alterna: per due anni cade il 22 settembre e gli altri due anni il 23 settembre.

SOLE ALL'EQUINOZIO- Agli equinozi il sole sorge quasi esattamente a Est e tramonta quasi esattamente a Ovest. Per la precisione all'equatore il sole sorge in circolo verticale dall'orizzonte est fino allo zenit e poi tramonta in circolo verticale dallo zenit all'orizzonte ovest; al Tropico del Cancro il sole passa a Sud, dove giunge alla sua massima altitudine per quel giorno che è 66°33'; al Tropico del Capricorno il sole passa a Nord, dove giunge alla sua altitudine massima per quel giorno che è 66°33' mentre ai Poli il sole passa da un dì lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi (o viceversa).

Dal punto di vista astrologico, l'entrata del Sole nella Bilancia, segno dell'Equilibrio, ci riporta al significato latino del nome. Cardinale e opposto al suo gemello primaverile, ci ricorda che questi sono gli ultimi giorni in cui le forze si bilanciano e che a seguire l'oscurità vincerà per i successivi sei mesi, sulla luce.

MITI- Questo avvenimento ha sempre rappresentato nell'antichità un momento speciale nel quale le forze di luce e tenebra sono in perfetto equilibrio. Per molte culture l'Equinozio d'Autunno è un giorno di celebrazioni. Nella tradizione iniziatica questo momento rappresenta un passaggio, un tempo per la meditazione, per rivolgersi all'interno, durante il quale la separazione tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire. Nel calendario agricolo contadino, purtroppo, poco o nulla è rimasto delle ritualità festive autunnali e bisogna aspettare la fine di ottobre con Ognissanti per trovare ancora gli antichi riti di passaggio rurali e pagani, quel momento che i Celti chiamavano Samhain.
Ma nella memoria di queste antiche popolazioni l'Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato da Culhwch, cugino di Re Artù. A causa del suo soggiorno ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre.

Il suo rapimento è l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone. Ricordiamo infatti che nell'antica Grecia si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, riti misterici che rievocavano appunto il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra che regolava i cicli vitali della terra, condotta agli inferi dal dio Ade che ne fece la sua sposa. La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e delle piante e sterile la terra.

Riassumendo in entrambi i miti quello che viene ciclicamente rivissuto ad ogni autunno è il sacrificio del dio/dea che, dopo le gioie e glorie amorose della primavera e dell'estate, dopo aver dato con la massima potenza fecondante i frutti a tutti gli esseri viventi, è costretto/a a morire a sé stesso, a declinare nel buio della Terra, intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero.

Nella tradizione druidica l'Equinozio d'Autunno veniva chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce dell'Acqua). Esso rappresentava la seconda festività del raccolto, segnando per parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato l'inizio. Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio, come lo erano all'Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno fino ad essere più lunghe dei giorni, e l'inverno sarà di nuovo tra di noi.

L'equinozio è anche il Tempo del Seme, delle Radici officinali, delle Potature, del Compost e dell'Acqua.
Durante la Rivoluzione francese, dal 1793 al 1805, questo giorno divenne il Primo dell'Anno ed in Giappone ancora oggi è una festività dedicata agli avi ed alla famiglia.

 

 

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