Autoscatto

I giorni di Antigone


Non amo (non amavo?) Dacia Maraini, finché non mi è capitato tra le mani questo libro. Un regalo ricevuto qualche anno fa e poi abbandonato in fondo a un cassetto. Una raccolta di editoriali che ho iniziato a leggere svogliatamente e che ora invece non so più lasciare. Perché Antigone? “Perché alle disparità e alle intolleranze oppose la pietà”. A dimostrazione del fatto che anche un’azione semplice, come quella di dare sepoltura al corpo di un fratello, come fece Antigone, può minare “le certezze su cui si basa l’autorità di un capo”. La Maraini taglia la società italiana in lungo e in largo, restituendoci i frammenti di un’Italia brutta da guardare. Il libro è datato 2000-2005. C’è tutto il precedente Governo Berlusconi drammaticamente uguale a se stesso. La riforma della scuola, il nucleare, i calci all’ambiente, “ il progressivo deterioramento del primato della democrazia sull’economia”. E c’è buona parte di quello che ci restituisce l’America: la guerra al fosforo bianco e il dibattito “sui diritti del feto come individuo”, la legittimazione della tortura e la difesa del proprio universo di (dis)valori in nome di un dio cattivo, che sta dalla parte del più forte, e comanda, e ammazza, senza pietà alcuna, colpo in canna e occhi chiusi.