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Imparare anche a Mussolente

Penso di avere appreso molte cose nuove ieri, ho apprezzato atteggiamenti vecchi e nuovi che oramai sono caratteristici della nostra squadra e sono riuscito a sottolineare sdrammatizzando alcune situazioni che per il nostro gruppo potrebbero rivelarsi svantaggiose o addirittura dannose.

Ho imparato che , come diceva l' immenso statista Churchill, le parole che ci lasciamo sfuggire sono poi quelle sui cui  effetti non abbiamo alcun controllo. E quindi spero se con tutta calma oppure preso dalla frenesia della gara ho detto o fatto qualche cosa di produttivo o improduttivo me lo faranno notare con la stessa calma.

Ieri ho anche apprezzato molti accadimenti. Ho apprezzato chi con perfetto spirito di squadra vestiva in maniera impeccabile la divisa del nostro club, dimostrando così disciplina e attaccamento alla divisa, qualità che poi tornano utili in termini di solidarietà, di supporto morale, di reciproco incitamento nei tanti momenti di difficoltà che si vengono a verificare durante le lunghe giornate di gara.

Riguardo alla lunghezza delle gare ho imparato che chi non si sente partecipe della squadra vive le attese con ansia, scoramento e noia, mentre chi sente la presenza dei propri compagni dialoga, progetta, esegue con maggiori opportunità di successo tutte le operazioni che preparano alla competizione... vive quindi in modo più consapevole la trepidazione che precede il momento dell'azione.

Chi si occupa della propria squadra non ha tempo di lamentarsi degli arbitri, della folla dell'attesa, non cerca scuse prima della lotta, ma si prepara con precisione e cullato dagli incoraggiamenti dei compagni.

Posso dire che ieri mi è piaciuto l'atteggiamento di alcuni ragazzi e ragazze che senza distrarsi hanno pensato con continuità a superare le insidie e le difficoltà della gara, hanno pesato le proprie forze e quelle degli avversari con un atteggiamento tattico che molti atleti di alto livello possono solo invidiare.

Posso dire che d'altro canto non mi sono piaciuti i lamenti di chi ha troppe cose da pensare che non sono quelle della squadra e della gara... e le pensa solo quando è nei pressi del tatami. Questi hanno molti margini di crescita, dovranno imparare il tempismo delle sciocchezze e delle celie ma solo dopo che avranno compreso in che cosa davvero consista lo spirito di squadra e quale forza da esso si possa attingere.

Altre riflessioni verranno a seguire, nel frattempo... buon Auxe a tutti.