OCCASIONI PERSE

Diario delle occasioni perse e delle occasioni sprecate

Creato da Avvelenataforte il 16/11/2010

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VENETO.

Post n°85 pubblicato il 08 Marzo 2012 da Avvelenataforte

Da sempre dò a Cesare quello che è di Cesare e forse il dente avvelenato con gli imprenditori veneti non rende giustizia a questa terra.

E io di questa terra sono figlia. Ingrata come lo sono con quelli con cui ho legami di sangue.

Io in fondo questa terra l'adoro. Adoro i terreni argillosi impastati. Terra che odora di sangue. Terra di nebbia.
Mi piace questo cielo.
Mi piace la gente venera. Salda e sincera.
Mi piace che la casa sia ancora cuore e che la strada entra dentro le case.
Mi piace passare distrattamente davanti ai bar di paese dove ancora si batte il fante, dove voci, urla e borbottii si mescolano a silenzi improvvisi.

Da sempre nutro l'insana passione di incontrare nuovi volti, nuovi sguardi da cogliere al momento per non rischiare che si perdano in un soffio.

Sguardi ed architettura. E quella che mi angoscia ultimamente è quella affascinante e spettrale delle zone industriali.
Ragnatele sui muri. Tristi cartelli sbiaditi con vendesi e improbabili numeri di telefoni muti.
E' triste.
E' un viaggio nel ricordo di un Veneto orgoglioso e testardo che non mollava passare tra i resti di una guerra persa, tra capannoni incompiuti e capannoni troppo vissuti.

Le zone industriali di Treviso sono libri di storia passati da padri ai figli che non ne hanno saputo - per scelta, necessità, pigrizia, incompetenza - raccogliere l'eredità.
Fabbriche di nomi conosciuti.
Ferme. Immobili. A ricordare i fasti passati quando gli operai facevano la fortuna dell'imprenditore e l'imprenditore la fortuna dell'operaio.
Tutti piccoli Benetton cresciuti nella gloriosa marca e morti. E se guardi i capannoni ti senti in bocca l'amaro del radicchio rosso.

Dopo c'è Rovigo. Rovigo è sempre stata nebbia. Ma la zona industriale di Rovigo sorride. Forse perchè ci sono i produttori di giostre e vederle parcheggiate fuori richiama allo zucchero filato. La zona industriale di Rovigo è colorata, all'esterno. Forse per riconoscere i posti quando 360 gg all'anno sono avvolti dalla nebbia.

Verona son avanti. I veronesi "mati come cavai sà de pì de chealtri" (matti come cavalli e che sanno più degli altri) hanno avuto stile nel costruire le zone industriali. Enormi spartitraffici popolati di puttane dell'est. Strade con nomi di alberi, qualsiasi pianta trova nella z.i. di Verona la sua strada. E cubi. Capannoni a forma di cubo. Ma quelli ancora attivi hanno buoni profumi da settembre a gennaio ... passare davanti alla Melegatti e compagnia cantante ti vien spontaneo aprire il finestrino e ti sembra di essere in una pasticceria.

Padova. Padova mi ha preso più di quanto mi ha dato. Padova smista carte ormai quando fino a 10 anni fa era un viale dei giardini di piccoli capannoni con logicamente annessa casetta. Le fabbriche di Padova hanno i muri neri di vecchio.Adesso costruiscono in verticale (se becco chi ha progettato il Net Center gli cambio i connotati). E fanno oscenità. In verticale non puoi produrre. Non ci puoi mettere una linea di lavoro. In verticale puoi solo dare servizi.

Vicenza. Oddio. Da emigrata qui non posso dir nulla. Devo ancora ultimare traslocco per cui mi vorrei evitare foglio di via. Ma sono andata a vedere la z.i. Lo faccio sempre quando visito una città. Dopo passo alla parte storica, monumenti, musei e altro ma la prima cosa che vado a cercare sono le z.i. (lo so che son scema non serve ribadirlo). Anche qui tristezza. Del luccicante oro è rimasto poco. Gru arruginite. Depositi di attrezzature. Senso di fermo.

E dopo c'è la Regina. Venessia. Eh si. La zona industriale di Venessia per me resta Marghera. E a Marghera muori solo respirando l'aria. E vedi quanto in nome di un profitto passato si siano rubati l'acqua della laguna per costruire. E vedi le bandiere sbiadite sui tetti delle fabbriche. Fabbriche con grandi cancelli. Con pochi ingressi e tanto meno uscite. E respiri tossica rabbia. Vedi che qui son venuti a portarsi via qualcosa.

Belluno ? No Belluno non produce. Belluno per i più - io compresa - è sempre la settima provincia che ti dimentichi.

Questo è l'esterno del Veneto. Del Veneto locomotiva trainante del fenomeno NordEst. A cui però nessuno ha più voglia di mettere carbone vivo per farla ripartire questa locomotiva ...

 

 
 
 
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