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Azioni Parallele

un montaggio non lineare di incertezze ipermediali

 

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Percorsi invisibili

Post n°30 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da AzioniParallele

“…basta capovolgere il piano sul quale di solito si vive. Si è circondati per lo più dalle molteplici realtà visibili che la realtà acustica accarezza. Questo assetto si può rovesciare, installandoci nella successione dei suoni e spingendo sullo sfondo tutto quanto colpisce l’occhio, che diventa accompagnamento, conseguenza riflesso delle frasi musicali. Soltanto così operando diviene chiaro e accettabile l’arcaico dogma secondo cui il visibile trae origine dall’acusticità. Si narrava  in epoche remote che all’inizio del tempo sorsero suoni dalla tenebra e presero un ritmo e a poco a poco divennero intelleggibili, tramutandosi in fili di luce ondulante per assumere poi la forma di corpi investiti dalla luce. Se si presta fede a questa genesi basterà chiudere gli occhi e concentrarsi sul suono… i vocaboli sono miseri sussidi, rispetto al ritmo che li lega, connette articola, atteggia, disponendoli in frasi musicali in versi. Il vocabolo significante denota e connota, il timbro e il ritmo imitano il significato. L’errore platonico fu di credere che le parole imitassero le cose denotate….peccato che Proust tanto impegnato ad analizzare la musica e i suoi effetti, ignori la sua capacità di trasporre al di là della sensazione.”

Elèmire Zolla, lo Stupore infantile.

 

Anni fa preparai questo video, ero curioso di capire quanto l'audio potesse pilotare lo sguardo, soprattutto in un contesto condizionante: avevo disposto una dozzina di filmati su una unica schemata video, erano tutte riprese fatte dal finestrino del treno in momenti diversi del viaggio, simili ma  diverse per luce paesaggi e inquadrature,  unite dall' unico semplice tema dello spostamento in treno.

I filmati scorrevano contemporanei e l'occhio poteva scegliere un montaggio, in modo autonomo selezionando quale o quale insieme di filmati guardare, la cosa curiosa era che mostrando il filmato con 3 colonne sonore diverse, lo spettatore seguiva un montaggio visivo diverso, quasi sempre agganciato al ritmo delle immagini (un susseguirsi di pali, o l'alternarsi di ombre e luci, o ancora immagini quasi ferme di un paesaggio in lontananza).
Interrogati nessuno si rese conto di aver visto per 3 volte la stessa cosa: era solo la colonna sonora a cambiare.

Questo è uno dei 3 identici... (consiglio visione a pieno schermo scegliendo da youtube 480p di risoluzione).

 

 

 
 
 
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