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Corriere della Sera..non la Padania!

Post n°8 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da peppinocannebardu

l'ex portavoce della destra insultata durante una pausa di «annozero»Santanchè: «Sono stati momenti orribili»«Lerner ha alzato il livello dello scontro. Poi due neri mi hanno detto di tutto, con una violenza ingiustificata»

MILANO - «Ho passato dei momenti veramente brutti, sono ancora scossa». Daniela Santanchè, ormai ex portavoce della Destra di Storace, racconta la disavventura che le è capitata ad Annozero, durante una pausa pubblicitaria. «Gad Lerner ha fatto di tutto per alzare il livello dello scontro, dicendo che cavalco la paura - ha spiegato -. Ho detto "via i clandestini a calci nel sedere" e lo penso ancora oggi, proprio perché sono dalla parte degli immigrati regolari che hanno un lavoro e rispettano le nostre leggi. Ho detto anche che un delinquente è un delinquente, qualunque sia il colore della sua pelle».

L'AGGRESSIONE - È stata questa frase, secondo l'ex candidata premier, a scatenare l'ira furiosa di due neri. «Nella pausa pubblicitaria sono piombati da me, mi hanno insultata: "bastarda, delinquente, figlia di puttana, troia", con una tale violenza verbale che sono stata incapace di reagire sul momento. Poi ho chiesto che venissero allontanati e Santoro lo ha fatto». E non è tutto. «Finita la trasmissione si avvicina un signore dicendomi che i due ragazzi vogliono chiedermi scusa e io dico benissimo. Per fortuna ho la scorta perché i due ragazzi non volevano affatto scusarsi: sono tornati da me, uno soprattutto, per castigarmi con la stessa arroganza di prima».

«CONTRO IL RAZZISMO» - La puntata del programma, «Italiani brutta gente», era dedicata alla strage di Castelvolturno e agli ultimi episodi di razzismo, come l'omicidio di Abdul, ucciso a Milano per aver rubato un pacco di biscotti; il cinese malmenato da una baby-gang a Roma; l'ambulante senegalese picchiato al mercato a Milano. «È stato un gesto inaccettabile perché io voglio insegnare ai giovani che non bisogna essere razzisti e sono sempre stata dalla parte degli immigrati regolari facendo anche delle battaglie a favore delle donne musulmane - sottolinea Santanchè -. L'intolleranza viene anche da queste persone. Dico basta alla finta solidarietà: i clandestini mi devono spiegare come fanno a vivere, dato che girano tutti con macchine e collane d'oro al collo. Non vorrei che si scatenasse un razzismo al contrario».

«CONTINUO AD ANDARE IN TV» - Giusto poche ore prima di Annozero il premier Berlusconi aveva detto basta con le trasmissioni non imparziali, invitando tutti gli esponenti del Pdl a non partecipare a talk-show in cui si fa «insulto e mendacio». Ma Santanché, nonostante il suo ormai noto avvicinamento alla maggioranza, fa dei distinguo: «Non sono d'accordo, non getto la spugna e lo faccio perché voglio che i nostri figli siano uomini liberi». In ogni caso, sottolinea, «non bisogna alzare il livello di scontro nelle trasmissioni, perché basta guardare la popolazione carceraria nel nostro paese, la maggioranza sono stranieri. Sono stufa del politically correct, essere solidali vuol dire garantire a queste persone un lavoro, una soglia di dignità».

«ITALIA NON È RAZZISTA» - E soprattutto basta dire che l'Italia è un paese razzista, continua l'onorevole. «La camorra non è razzismo, è solo delinquenza - sottolinea parlando di Castelvolturno -. Però gli italiani hanno paura e la paura è dettata dalla malapolitica, al fatto che domina l'illegalità e non c'è la certezza della pena. Gli italiani non sono razzisti, pensano però che la patria debba essere di chi la ama. Allora il governo deve avere il coraggio di prendere provvedimenti più duri introducendo il reato di clandestinità ed eseguendo le espulsioni con accordi bilaterali. Un paese con regole certe può permettersi di essere ospitale».

Laura Cuppini
03 ottobre 2008


 
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Ci manca il sindacato per i sindacalisti!!

Post n°7 pubblicato il 18 Settembre 2008 da peppinocannebardu

L'Italia è il paese dei sindacalisti...protagonisti assoluti del destino italiano.

Nella scorsa legislatura ne avevamo due alla presidenza di Camera e Senato....di Del Turco....di Cofferati ecc......abbiamo notizie quotidiane.....ma anche di tanti del passato che sono ancora incollati a sedie di potere....finchè morte non li separi.

e' una bella casta....sicuramente, e sui loro bilanci non si mette mano.

E mentre, dall'inizio dell’anno, causa crisi economica mondiale, in Italia hanno sospeso l’attività 782 imprese. I posti a rischio sono 290mila. Fra le aziende in difficoltà alcuni nomi illustri, dalla Riello di Lecco (149 esuberi) alla Electrolux di Scandicci (750 esuberi), e poi tante piccole industrie e botteghe artigiane. Qualcuno di loro ha avuto sette anni di ammortizzatori sociali? Cassa integrazione (quattro anni)? Mobilità lunga (tre anni)? Qualcuno ha avuto lo sterminato scivolo verso il prepensionamento «a prescindere dalla precedente fruizione di altri sostegni pubblici al reddito»?

E i POTENTI sindacati, mano lunga della politica , discutono su ALITALIA

Sentivo ieri del sindacato piloti ....del giochetto dei rimborsi sindacali GARANTITI, previa iscrizione, che permettono ai piloti di raccattare 1000 euro al mese in più... ecc ecc......

Oggi, leggo:I piloti, in questi anni, le hanno vinte tutte. Volano meno dei loro colleghi europei, guadagnano di più, hanno l’autista che li va a prendere e li riporta da casa al posto di lavoro (7 milioni di euro nel bilancio Alitalia per il servizio taxi). Godono di privilegi indicibili, compresa (ultima scoperta) persino la possibilità di far diventare il permesso sindacale un bonus in busta paga. A quale altro lavoratore capita una simile fortuna? Uno dei loro leader, il Fabio Berti, capetto dell'Anpac, il belloccio diventato famoso per le sue apparizioni nei salotti Tv, l’altra sera a «Porta a Porta» non ha voluto rivelare la sua busta paga. Ve la diciamo noi: 158mila euro l’anno. Più indennità, varie ed eventuali. Non male, no? Soprattutto per uno che, da qualche tempo, più che gli aerei sembra pilotare le poltroncine dei talk show.
Anche nelle ultime trattative i piloti, da privilegiati quali sono, hanno continuato ad avere più degli altri. Avranno più rotte, come chiedevano, e i salari non saranno ridotti. Inoltre incasseranno il 45 per cento di quel 7 per cento degli utili futuri che Roberto Colaninno si è impegnato a distribuire ai dipendenti. Proprio così: rappresentano circa il 10 per cento della forza lavoro, ma si accaparrano quasi la metà dell’eventuale bottino. E che vogliono ancora? Un maggiordomo personale in cabina? Sabrina Ferilli che fa lo spogliarello per attenuare la noia fra un rullaggio e un decollo? Monica Bellucci che li intrattiene fra le nuvole?A tutto c’è un limite. Forse anche all’irresponsabilità. È vero che durante questa trattativa di atteggiamenti irresponsabili ce ne sono stati molti. A cominciare dai Cub che ieri hanno organizzato uno sciopero mentre gli altri sedevano al tavolo per discutere (uno sciopero durante le trattative: è un’aberrazione, una specie di ossimoro sindacale, un’offesa alla logica del confronto) per finire con la Cgil, fortemente tentata di mandare a monte 20mila posti di lavoro per ragioni politiche, cioè per fare un dispetto a Berlusconi (e anche questa come aberrazione sindacale si difende bene). Ma l’ultima irresponsabilità dei piloti potrebbe essere davvero eccessiva. E difficile da sopportare per chi già da anni sopporta i loro grandi privilegi. Alle 15.50 di oggi si saprà. E, scusateci, ma non riusciamo proprio a credere che, dopo il lungo tiraemolla, con 16 imprenditori in campo, un piano preparato da una grande banca, professionisti al lavoro, accordi internazionali imbastiti, tutto possa fallire per colpa di 300 viziatissimi bamboccioni dei cieli.

 
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Il bluff dei mercati contadini: costano più dei supermercati

Post n°6 pubblicato il 18 Settembre 2008 da peppinocannebardu

da il giornale.it di giovedì 18 settembre 2008, 09:18
Milano - Che strano. Proprio alla Coldiretti, alla gloriosa Federazione dei Coltivatori Diretti, non sanno che «contadino, scarpe grosse e cervello fino». Una lacuna costata cara perché il primo «Farmers market» metropolitano, annunciato in pompa magna assicurando che causa «filiera corta» - ovvero pochi o nessun intermediario commerciale tra il campo e il banco di vendita - lì si risparmiava, s’è rivelato una bufala. Gli avventori vi hanno trovato, infatti, merce così così a prezzi decisamente superiori a quelli praticati nei supermercati. E questo perché il contadino (farmer, per la Coldiretti) mica è fesso: se con «filiera lunga» vendeva al grossista a 100 ciò che al consumatore costava poi 500, con «filiera corta» ha pensato fosse giusto e, perché no, conveniente, vendere direttamente a 500. Anzi, visto che c’era, a 590. In quanto alla qualità, bè, siccome il luogo comune vuole che tutto ciò che è «naturale» sia anche bacato, ammaccato, rachitico, sbocconcellato dagli insetti e pullulante di bruchi, i cervelli fini si sono adeguati: vendendo i prodotti in buone condizioni al grossista e gli scarti ai clienti del «Farmers Market».

Se la gentile clientela del «Farmers Market» fosse stata quella devota ai lardi di Colonnata dello Slow Food, quella che se non è bio meglio morire di fame, quella che delira per i prodotti «equi e solidali» e che s’appresta a vivere con l'intensità dovuta l'annuale kermesse di Terra Madre, i contadini (e la Coldiretti) l'avrebbero fatta franca.
Perché sono consumatori che non badano a spese (per due fettine di Violino di capra della Val Chiavenna sono pronti a svenarsi) e all’aspetto del prodotto, che anzi più è malconcio, non identificabile causa muffe e guasti vari, meglio è. Invece, ad occhieggiare sui banchi del «Farmers Market» c’è andato il consumatore non culturalmente e gastronomicamente educato dai maestri del Gambero Rosso, ovvero uno che non si è fatto intortare dalle favole sulla biodiversità, dalle «ricadute sul territorio», dalla «globalizzazione delle nicchie», dalla «tipicità dello specifico» e balle del genere. «Qui non si combatte il caro prezzi: le melanzane sono brutte e vecchie e vengono due euro al chilo» ha criticato una avventrice che forse non sa cosa siano le filiere, ma sa bene che alla Esselunga le melanzane - non brutte e tanto meno vecchie - «vengono» 99 centesimi al chilo.

Il fallito esperimento dovrebbe ora indurre la Coldiretti, che ha molta mano in pasta, a cercare altre vie per calmierare i prezzi dei prodotti alimentari. Perché i teatrini agresti con tanto di simpatico contadino che fazzolettone al collo smercia i prodotti del suo orto sono solo fumo politicamente corretto negli occhi. E suonano, alla fin della fiera, come uno sberleffo rivolto al consumatore al quale dare da bere che recandosi al «Farmers Market» magari spende di più, però lo spende in un posto dove, cito: «fare la spesa non è più solo un atto funzionale ed alienante, ma un tempo riconquistato al piacere e alla socialità». Peccato che con quelle chance lì non ci si riempie la pancia.

 
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il calcinculo

Post n°5 pubblicato il 15 Settembre 2008 da peppinocannebardu

il calcinculo è una giostra.....dalle nostre parti è una giostra!

Ma è anche quello movimento a pendolo della gamba che va a colpire le natiche altrui.

Attenti miei cari politici che se la gente si stanca.....

Leggo che il baby pensionato Veltroni si è comprato un appartamento a Manhattan. Ma toh.......e dice che ha usato i proventi del suo libro, mentre i 5250 euro mensili di pensione li ha devoluti ai bisognosi........

Beh.....l'appartamento è per la figlia......

ps: anche Amato, quello che aveva tassato i conti correnti e libretti di risparmio, si è comprato un appatamento a Manhattan......

 
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Prodi in Africa?

Post n°4 pubblicato il 11 Settembre 2008 da peppinocannebardu

Leggo che Prodi sarà mandato in Africa.

Così dice il titolo e mi basta per sorridere, non mi interessa sapere i dettagli, il perchè e per che cosa!

Mi accontento e mi chiedo: ma per anticipare il problema dei ricongiungimenti famigliari, non può portarsi anche Visco e Padoa Schioppa?

 
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