DOWNSHIFTING

Post n°10 pubblicato il 24 Luglio 2013 da batanifrancesco0

Letteralmente vuol dire "scalare marcia",quindi rallentare;non sapendo l'inglese non mi ero mai imbattuto in questa parola,ma nella mia mente(in italiano)mi frulla per la testa da anni.La mia personale traduzione è "RALLENTARE IL RITMO".La vita che conduciamo,credo una buona parte di noi chi più chi meno,è frenetica;quello che ci è stato inculcato una volta entrati nel mondo del lavoro(chi ce l'ha)è un principio che si basa su tre elementi:PRODURRE-CONSUMARE-INVESTIRE,ovviamente in termini economici.E' con qs obiettivi che,se facciamo un lavoro basato sulla produzione,noi affrontiamo le ns giornate.Facendo il conto delle ore che,tra lavoro,percorso per recarsi al lavoro,noi dedichiamo a qs sistema viene fuori,a mio avviso un quadro allarmante.In una giornata di 24h non meno di 10/12 sono dedicate alla nostra attività;se consideriamo che dormiamo almeno 7/8 ore ce ne restano non più di 6/7.Cosa facciamo in questo spazio extralavorativo?I più fortunati,chi vive coi genitori,single,coppie senza figli,è possibile che possa dedicare qualche ora a se stesso,ma per tuti gli altri,che sono la maggioranza,coppie con figli,i ritmi di vita sono ancora più esasperati.Fare la spesa,rassettare la casa,portare i figli in piscina,dal medico,cucinare,andare per uffici,pagare bollette.La lista è infinita ed il tempo PER NOI sempre meno.Fuori da questa spirale ci sono coloro che sono talmente appagati dal prorpio lavoro,che lo farebbero anche grati;mi viene da pensare agli artisti,scrittori,perchè no artigiani,stilisti.Sicuramente sono una minoranza,la maggior parte di noi fa un lavoro perché deve viverci e in questi anni di crisi abbiamo assistito ad un sempre maggior incremento di lavori cosiddetti "umili"una volta appannaggio di classi sociali disagiate,extracomunitari ora ricercati anche da noi italiani.Il lavoro quindi come unica speranza per condurre una vita come siamo stati educati a vivere:famiglia,figli,auto,vacanze,casa.La forte recessione che stiamo vivendo ci ha resi ancora più vulnerabili e dipendenti dal lavoro,per cui anche le regole sono cambiate;se prima in tempi di relativo benessere potevamo permetterci che so,faccio il mio esempio,di uscire un'ora prima per andare a fare footing,oggi lavoriamo molto di più ed il reddito prodotto è nettamente inferiore.In questa ottica la qualità della nostra vita,già di per sé precaria,è nettamente peggiorata.I ritmi sono sempre maggiori,così come la frustrazione di non arrivare a fine mese.In tutto questo parlare di DOWNSHIFTING può sembrare assurdo,annaspiamo con l'acqua alla gola,figuriamoci se possiamo pensare di rallentare la marcia.Appunto la marcia,il guado che stiamo percorrendo dove porta?Le responsabilità,i figli da tirare su,la scuola,l'università e noi?Quando sarà il nostro turno?Se tutto va bene andremo in pensione così vecchi e poveri che non so di cosa vivremo.Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo,il tempo speso male non torna;mi viene in mente a tal proposito il film PAPILLON  dove il protagonista(Steve Mc Queen)sogna il "suo"processo,dove il tribunale lo condanna non per i crimini commessi ma per AVER SPRECATO LA SUA VITA.Siamo certi che non stiamo facendo anche noi questo errore?Sono convinto che la maggior parte di chi mi legge,buon per lui,non si è mai posto questa domanda,così come milioni forse miliardi di individui che lottano quotidianamente per la sopravvivenza.Direte:questi sono i problemi di chi ha la PANCIA PIENA,forse è così ma la vita di ciascuno di noi è sacra,tanto sacra da doverci imporre di essere vissuta degnamente,non solo in nome del dio denaro così come i governi vogliono farci credere.Ci avevano promesso:lavoreremo meno lavoreremo tutti,ed invece ci costringono a lavorare finchè avremo un briciolo di vita.Che sistema è mai questo?Eppure c'è gente che ce l'ha fatta,magari con una piccola pensione,in due,hanno fatto il grande salto,andando a vivere in realtà dove il denaro ha una valenza diversa dalla nostra società;ho conosciuto persone che vivono in barca,non ci vuole molto,solo coraggio.Ognuno di noi ha un maestro,una guida,qualcuno lo trova nella religione,altri in paradisi più o meno effimeri,io ho come esempio da seguire tutti quelli che ce l'hanno fatta,che hanno avuto il coraggio di mollare tutto,raccogliere le proprie forse ed iniziare una nuova vita,più a misura d'uomo,senza tempo,le giornate scandite non dalle lancette degli orologi ma dalla natura che ci circonda.Se c'è burrasca starò in porto,se non ho voglia di navigare,anche;se avrò vento e sole andrò,senza fretta.....

 
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CRONACHE DI FANGO SUDORE DOLORE

Post n°9 pubblicato il 23 Luglio 2013 da batanifrancesco0

sei in:  racconti  |  CRONACHE DI FANGO SUDORE DOLORECRONACHE DI FANGO SUDORE DOLORE

di BATMAN | Lunedì 19 Marzo 2012


CRONACHE DI FANGO SUDORE E DOLORE


- Conoscevo un detto popolare che più o meno recitava così: L'OCCHIO NON METTA PAURA AL BRACCIO. Probabilmente venne in mente ad un contadino piuttosto che ad un operaio che apprestandosi ad eseguire un lavoro particolarmente gravoso, alla vista del medesimo, avrà avuto un senso di scoramento ed il suo braccio avrà subito una sorta di momentaneo blocco psicologico. Ora,applicando questo detto ai nostri giorni, ed in particolare al nostro amato sport, io ci vedo una coerenza ed un'attualità non indifferente; quante volte infatti un ostacolo psicologico condiziona il nostro braccio? Quante volte pensiamo alla mula particolarmente difficile mentre ci stiamo avvicinando, consapevolì che lei è lì, che ci aspetta, da secoli è lì, inesorabile e pronta a difendersi dai tacchetti dei nostri pneumatici? E quanto saliamo o scendiamo meglio un tratto difficile quando non lo conosciamo? Nel tennis lo chiamavamo "braccino"nell' enduro non lo so, ma di certo esiste nella nostra mente qualcosa che ci condiziona negativamente allorchè ci apprestiamo ad affrontare una difficoltà nota. Ora il sottoscritto, fatto tesoro dei proverbi e della saggezza popolare,propone ai posteri,enduristi compresi,una perla di saggezza che sia antitetica a quella sopracitata: IL BRACCIO METTA PAURA ALL'OCCHIO E SOPRATTUTTO AL CERVELLO.Traduzione:se vuoi fare enduro coi tuoi figli, e magari coi tuoi nipoti,perchè hai lo stesso, se non maggiore, entusiasmo fai in modo che il braccio sia adeguato al cervello. Due anni, nove mesi e sei giorni sono passati dalla mia ultima caduta con conseguenze degne di rilievo (leggi frattura, lussazione, ecc.) ed ora mi ritrovo a scrivere con la sola mano sx a causa di una lussazione dell'acromion claveare dx che mi terrà bloccato il braccio per 20 giorni e lontano dalla GG 300 non so quanto. Ma veniamo alla cronaca della giornata del 6 gennaio comunemente chiamata Befana e nel nostro caso Motobefana, iniziative benefica giunta quest'anno alla tredicesima edizione, che mi vede puntualmente coinvolto sia come organizzatore che come partecipante. I "diluvi"dei giorni precedenti non mi preoccupano particolarmente anche se quest'inverno era per me la seconda uscita dopo mesi di fermo biologico, nel quale mi sono dedicato alla mia seconda malattia e cioè la barca a vela nonchè ad altre attività minori. Il percorso che fare quest'anno (Perugia-Panicale) è una delle più classiche uscite domenicali, credo che potrei farla bendato, da quante volte l'avrò fatta, in tutte le stagioni e condizioni di terreno. E allora, direte voila, qual'è il problema? Il problema è che la nostra Motobefana è traditrice, è un'arma a doppio taglio, un uovo di Pasqua con sorpresa; è come se Kim Basinger si vestisse da Befana con tanto di scopa e pelo sul nasone e finito di spargere caramelle ai bambini e tolto il vestito alla romana, si mettesse a ballare per noi come in nove settimane e mezzo. Mi spiego meglio: la mattina viene tracciato un percorso che, per motivi logistici e di orario, per incontrarsi a destinazione con gli stradisti, è assai scorrevole e poco impegnativo anche per permettere a tutti di arrivare sul posto (ospizi, case famiglia, comunità di recupero) e partecipare alla consegna dei doni ed alla festa in nostro onore. E così è stato anche in questa occasione, il mio compito era quello di stare nelle retrovie dietro al gruppo dei quaad, mentre davanti i pilotoni tiravano il trenino dei 25 enduristi partiti. E indovinate un po' chi c'era a fare il capo-macchina dell'allegro trenino?Ovviamente G.Mancinelli nell'occasione(come se nn bastasse)degnamente seguito dal figlio Federico, entrambi su due Yamaha, fresche di concessionaria, la loro, appunto aperta pochi mesi fa. Come da programma l'andata scorre via veloce e senza problemi ed anzi mi diverto a stare dietro ai quaad anche se mi costringono ad andare piano, ma mi godo la passeggiata anche perchè so bene che il pomeriggio non sarà così. Lo so bene che non sarà così, infatti regolarmente, tutti gli anni la stessa storia finiti i festeggiamenti c'è chi torna a casa(doccione, pranzetto, riposino e al massimo cinema con la moglie); altri finiscono in qualche ristorante della zona insieme alle forze dell'ordine che hanno fatto la staffetta, i volontari della croce rossa, il sindaco e i vertici del Moto Club e da lì ripartono in moto con un tasso alcolico tale che per tornare a casa ricorrono all'uso del navigatore. Ma,chi manca all'appello? Ma certo!Avrete sicuramente indovinato!Mancano loro:i forzati dell'enduro,i cavalieri del tassello, i mangiatori di fango,quelli che mica possono tornare a casa dopo 2 ore di enduro ad andare e due a tornare che in condizioni fango estremo è sempre un bell'andare. nooo!!!Io ovviamente abbocco come un luccio alla prima beccata,confidando sulla presenza dell'amico Franz,il capo dei capi,il quale però viene inesorabilmente risucchiato nel girone dei golosi.Mi si avvicina e mi dice:Batman io "devo"andare al ristorante,mi dispiace verrei volentieri(ed è vero)ma la politica a volte impone scelte difficili,e mi saluta dicendomi( mentre guarda il gruppo degli 11 temerari che si appresta a partire), tieni alto l'onore!della classe 1956 penso io.Appena in tempo di ingozzare due o tre tranci di pandoro ed un numero imprecisato di caffè e thè(mi serviranno tra un po' penso tra me)che vedo i forzati infilarsi il casco e parlottare tra loro del percorso da fare;non mi avvicino,neanche voglio sapere dove andremo e che gradi di difficoltà faremo,confido nel buon senso e nel fatto che è piovuto moltissimo e che quindi eviteremo certe situazioni.Finalmente partiamo e mentre usciamo dal paese faccio una sorta di hit parade dei partecipanti G.e F.Mancinelli in pole poi il Millo,Micky,due che non conosco e via via tutti gli altri più o meno noti.Io per non sapere nè leggere nè scrivere mi metto in coda,a passare faccio sempe in tempo,penso vediamo che ritmo tengono.Dopo 10 minuti a ritmo di Hells Gate,al primo incrocio si fermano e mi aspettano,non molto ma mi aspettano,e rivolto al capo branco urlo:più forte che così mi annoio!Porca [censurato] ma dove andate con questo passo?Ovviamente non mi cagano neanche lontanamente e ripartono come dei forsennati ed io giù dietro non senza affanno e di certo al massimo della concentrazione.Maciniamo km a ritmo sostenuto,il terreno è al limite della praticabilità e questo gioca in un certo senso a mio favore;non mi sento ancora pronto a fare cose impossibili,è la mia seconda uscita mi sento insicuro anche se la GG sembra un treno,con questo fondo non andremo certo a fare chissà che!Non ho neanche il tempo di illudermi che siamo tutti fermi in una pietraia in salita;o meglio proprio tutti no,i primi due sono saliti e vi lascio immaginare chi siano…..io sono sempre il fanalino di coda a una distanza che mi lascia solo immaginare cosa mi aspetta,vedo poco ma in compenso sento molto:motori al massimo dei giri,moto ferme,chi cade chi urla,chi ride,insomma ci siamo, siamo all'appuntamento col destino.Davanti a me a pochi metri Millo e Miky aspettano il loro turno.In questi casi osservo il comportamento di chi mi precede e mi regolo di conseguenza:se non sale "Pinco" figuriamoci io;se sale "Pallino"non avrò problemi,e cose di questo genere.Sta di fatto che chi più chi meno spingono tutti e tutti ricevono spinte ed anche io mi fermo in un dente che ha bloccato nove undicesimi del grupo.Alla fine ce la faccio a svalicare e mentre cerco di riprendere conoscenza il Mancio scende e risale in piedi sulle pedane laddove noi comuni mortali penavamo come dannati. Avete mai pensato a quanto siamo simili,noi enduristi in libera uscita,ad altri animali sociali tipo,che so,i lupi? Come loro viaggiamo in branco,il giro,ovvero la caccia,viene gestita da un capo che non è necessariamente il più forte,ma il più saggio quello che organizza tutto in base alle possibilità del branco,quello che non si ferma neanche alla preda più grande e pericolosa(mulattiera impestata)quello che vi ripara la moto che si rompe,ecc.ecc.La gerarchia nei carnivori viene applicata nel momento di sbranare la preda,il capo branco state certi che si papperà i bocconi migliori,poi una volta sazio lascerà via via mangiare gli altri,stessa cosa per quanto riguarda l'accoppiamento,sarà sempre lui a cuccare le lupacchiotte più avvenenti e feconde,mentre al vecchio lupo ex-capo ormai in pensione spetterà l'ultima ,spelacchiata e sterile bestia del branco.Ora spostando questa regola nel nostro gruppo di enduristi,vedremo che appena dietro il capo branco ci sarà la corte dei pilotoni,poi i più giovani,i più allenati,gli occasionali,i vecchi pilotoni non allenati,i fermoni,eventuali e vari.Alla partenza già si conosce il curriculum di ognuno di noi,per cui le posizioni si fanno da sole neanche avessimo il numerino elimina cose della Coop.Io come detto in altre occasioni parto sempre ultimo,poi strada facendo cerco di avvicinarmi al vertice della piramide,in una sorta di scalata sociale senza esclusione di colpi.Premetto che non sorpasso mai in discesa,se non costretto,ma se in salita mi capita di sorpassare qualcuno in difficoltà ,se c'è spazio,lo faccio e..aspetto il riordino al bivio successivo.Una volta riunito il branco,state tranquilli che il pilotone che avete appena umiliato sul difficile vi farà passare.Avete conquistato un posto verso il vertice della piramide.Penso che con questo argomento si potrebbe fare una puntata di Quark..Dopo oltre 4 h di lotta senza esclusione di colpi(le ns uscite sono solo in apparenza goliardiche,in realtà sono delle vere e proprie gare) ho guadagnato 2 posizioni essendo Francesco C.vittima di crampi agli avambracci e Alessandro G.accusa i primi sintomi di stanchezza.Guido,mi pare,bene e veloce la GG è perfetta sul fango molle,è veloce e sicura e non sono ancora stanco da pensare di sedermi e rallenarre,arrivo tra i primi nei tratti più guidati e quello che conta di più,mi sto divertendo.Dò uno sguardo al trip che segna 105 km dalla partenza,guido un gruppetto di tre ritardatari in una lunga discesa fangosa,la fida GG va veloce e sicura quando improvvisamente in un tratto quasi pianeggiante mi si chiude lo sterzo e in un nanosecondo vengo scaricato in terra.L'impatto è violento e sento subito che la spalla dx è andata anche se il dolore è sopportabile;non mi faccio illusioni.I due compagni mi aiutano a rialzarmi e senza pensarci troppo risalgo in moto e piano piano raggiungiamo gli altri.Comunico l'accaduto e vedendomi in sella sottovalutano l'accaduto con le solite battute da endurista che neanche prendo in considerazione.Senza rancore,al bivio successivo,saluto dicendo che tornerò per asfalto,i due che erano dietro di me chiedono se devono venire,ma forse con un po' di superficialità ,vado da solo,non ho gran dolore anche se,in teoria,potrei avere altre lesioni momentaneament asintomatiche.Mi aspettano una dozzina di km di asfalto,la moto in curva non tiene,la focella è svirgolata,arrivo in un tratto di strada interrotta per un allagamento ma vedo l'asfalto ci saranno si e no 5 cm d'acqua se nn passo dovrei allungare di almeno 5 km non ne ho voglia.Arrivato dall'altra parte dopo circa 200 mt di strada vengo aggredito da un tipo della Polizia Provinciale che mi ferma minacciando sanzioni.Gli dico che ho una spalla rotta e sto andando all'ospedale e il tipo per tutta risposta mi chiede i documenti,dicendo che mi capisce anche lui è un motociclista(non certo un endurista penso tra me e me);tolgo a fatica il marsupio e gli do l'assicurazione,nel frattempo arriva un altro con un Ktm,altra cazziata ma intanto tornano indietro i miei documenti;chiedo al Ktmmista di allacciarmi il marsupio perchè non ci riesco,il dolore aumenta e nn vedo l'ora di arrivare al garage.Dopo pochi minuti sono lì,mi svesto a fatica sono coperto di fango ed infreddolito,chiamo la mia compagna che in pochi minuti è a casa mia,dove nel frattempo sono risalito.Finisco di spogliarmi e passo la mano sx sulla spalla dx dove sento dolore e mi accorgo che ho una bozza come un uovo.A momenti mi prende un colpo,penso ad una lussazione e senza pensarci su tanto andiamo al pronto soccorso,che sembra un ospedale da campo Afgano da quanto è affollato.Mi danno un codice che mi dà la precedenza su quasi tutti e la cosa non mi fa certo piacere,ma almeno velocizza la procedura.Radiografie e visita ortopedica evidenziano una lussazione dell'Acromion Claveare dx e mi viene prescritta immobilità per 20 giorni poi 10 di riabilitazione. Finalmente a casa!E'incredibile come in queste situazioni la nostra casa rappresenti un rifugio,ovattato e protettivo,dove le cose che normalmente odii,come stare sul divano a vedere la "la prova del cuoco",piuttosto che a leggere o cazzeggiare davanti al pc,queste cose,appunto,diventano le tue compagne nei giorni di solitaria convalescenza,casa dolce casa,se non fosse che..Se nn fosse che in quella stessa casa dove tu vivi da anni in condizione di single o quasi,dove tutto è organizzato in base al tuo modo di vivere,ora in quella casa c'è,per forza di cose,anche lei,la vostra compagna,o fidanzata del momento in pianta stabile.Lei che se vi procurate una frattura scomposta di tibia e perone sul lavoro vi dice dolcemente:"amore devi avere pazienza,sono cose che capitano"ma se vi lussate la prima falange del dito mignolo della mano sinistra(e nn siete mancini)vi urla:voglio vedere quando la smetti di andare in moto,ma lo capisci che non hai più l'età ? e cattiverie di questo tipo.Lei che in queste situazioni si trasforma immediatamente in una sorta di Maria Pia Fanfani,una Madre Teresa di Calcutta che,buon'anima,dicono fosse una grande stronza.Lei che ha ora l'occasione di fare in casa tua tutto quello che non ha fatto in anni di frequentazione perchè da voi .minacciata di essere soffocata nel sonno con un cuscino solo se vi avesse spostato una sedia.Ma ora può farlo perchè voi non siete in grado di fare niente con il braccio dx bloccato,perchè è lei che vi lava,vi veste,vi cucina,insomma vi organizza la vita a tempo determinato,ma alle "sue"condizioni.Se poi la vs lei è una forzata del pulito una paladina dell'ordine,una campionessa dello stiro,al contrario di voi che se poteste portereste la vs moto in salotto per fare manutenzione mentre guardate Annozero,allora siete proprio rovinati!Ed è così che tra un lavaggio ascellare e un cambio di mutande vi avvicinate all'ora di andare a letto.E qui voi,che siete traumatizzati alle ossa,ma tutto il resto funziona benissimo,fantasticate sull'unica cosa che vi tirerebbe un po' su il morale,e cioè un po' di dolce su e giù,un rapporto veloce e difficoltoso da reparto ortopedia grandi traumatizzati,ma comunque un rapporto e allora dopo che vi ha vestito per la notte vi infilate sottocoperta soffocando un urlo di dolore per un movimento sbagliato,guai se pensasse che la menomazione della spalla possa compromettere altre funzioni.Accendete come di routine la tv e cavallerescamente le passate il telecomando,quasi fosse uno scettro,un simbolo di comando,fate passare alcuni minuti facendo finta di seguire il peggior programma che lei poteva mettervi e piano piano vi girate viscidamente verso di lei……lei che nel frattempo si è addormentata,stanca morta,col telecomando in mano.Allora voi,rassegnati,le sfilate il medesimo dalla mano e con uno sforzo sovrumano le date un bacio fraterno sulla fronte e sussurrate:buona notte amore,come farei senza di te?Non avete sonno,il trauma è sulla spalla dove normalmente vi girate per dormire,fissate al buio il soffitto mentre cantate "mentalmente"IL TESTAMENTO di Fabrizio de Andrè non riuscendo a trattenere l'ultima strofa che canticchiate rischiando di svegliarla:"questo ricordo non vi consoli,quando si muore si muore soli(2 volte).Buona notte,domani è un altro giorno..


BATMAN

 
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USCITE A VELA SUL TRASIMENO

Post n°8 pubblicato il 18 Luglio 2013 da batanifrancesco0
Foto di batanifrancesco0

In virtù della legge sul noleggio di cui ho parlato su qs blog,ho deciso di mettere a disposizione la mia barca per tutti coloro che abbiano la voglia di imparare in modo semplice e diretto,ed a BASSO COSTO,a condurre una unità a vela.L'offerta vale anche per chi,molto più semplicemente,voglia fare un bel giro sul nostro lago.Le abbondanti piogge di questo interminabile inverno hanno alzato il livello come non si vedeva da oltre un ventennio;quale occasione migliore,quindi,per avvicinarsi al meraviglioso mondo della vela?Uscite quindi personalizzate,anche in base alle condizioni meteo.La barca,molto marina,è semplice da portare,ideale per i novizi,sicura,comoda con 3 cuccette,wc marino e cucina attrezzata.Ad ogni uscita faremo qualcosa di nuovo,impareremo le varie andature,il cambio vele quando serve,le manovre in porto,gli ancoraggi;fuggire dal maltempo e cercare i ridossi.Il tutto per creare la giusta consapevolezza dell'andar per mare(o lago)tenendo sempre bene a mente il detto:

UN BUON MARINAIO SI TIRA SEMPRE FUORI DAI GUAI

UN OTTIMO MARINAIO NON CI SI FA' TROVARE

 
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LEGGE SUL NOLEGGIO IMBARCAZIONI

Post n°7 pubblicato il 18 Luglio 2013 da batanifrancesco0
Foto di batanifrancesco0

Un recente decreto legge del Governo Monti(....)dà la possibilità ad un armatore di noleggiare la propria barca,purchè in possesso dei seguenti requisiti:

ESSERE IN POSSESSO DI PATENTE NAUTICA

COMUNICAZIONE ALLA CAPITANERIA DI PORTO COMPETENTE

FARE UNA CERTIFICAZIONE ALL'UFFICIO DELLE ENTRATE(TASSAZIONE 20%)

IN CASO DI IMPIEGO DI PERSONALE COMUNICAZIONE ALL'INPS

il tutto il via telematica.La norma ,a mio avviso,apre uno scenario nuovo sul mondo della

nautica da diporto,considerata nel nostro belpaese un lusso.Oggi noleggiare una barca del valore di 100000 euro può costare mediamente 2500 euro per una settimana;provate ad applicare queste tariffe ad un appartamento al mare e fate voi la considerazione.Ben vengano dunque queste leggi che mi auguro daranno uno scossone al mercato e creeranno un giusto regime di concorrenza.C'è da dire che alla base di questi prezzi,un vero e proprio cartello,ci sono i costi troppo alti dei posti barca.L'Italia ha circa 8000 km di coste,non so dire con esattezza quanti porti turistici e relativi posti barca;ma possibile che per un cabinato,mettiamo,di 11 mt.che oggi si può acquistare sul mercato anche con 35/40mila euro,il posto barca mi debba costare 5000 euro l'anno?Evidentemente non c'è proporzione,e parliamo pi di porti non particolarmente rinomati.Le uniche realtà con prezzi adeguati sono in Sardegna(quella vera non la Costa Smeralda),dove ancora si possono avere prezzi accessibili,ai quali però vanno aggiunti quelli del trasferimento dal continente e viceversa.

In conclusione attendiamo gli effetti di questa normativa,per uno sviluppo della nautica da diporto che tanto potrebbe dare al nostro paese in termini di occupazione 

 
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DARSENA DI CASTIGLIONE DEL LAGO

Post n°6 pubblicato il 18 Luglio 2013 da batanifrancesco0
Foto di batanifrancesco0

 

PROGETTO DI SVILUPPOPORTO TURISTICO DI CASTIGLIONE DEL LAGO

 

 

 

Il sottoscritto Batani Francescocontestualmente alla presentazione della manifestazione di interesse apartecipare al pubblico incanto per l’affidamento in gestione del portoturistico di Castiglione del Lago,intende sottoporre a Codesta SpettabileCommissione il proprio progetto di sviluppo del suddetto sito.Sono undiportista da molti anni e credo che uno dei maggiori problemi della nautica inItalia siano i costi di gestione della barca,essendo state,in passato,lepolitiche del settore concepite considerando la nautica come uno svago dilusso.Non è così,oggi più che mai il diporto è divenuto popolare nella nostrapenisola ed è per questo che credo sia importante tenere i costi di gestionepiù bassi possibile per non vedere,come spesso succede anche nei porti dellago,barche abbandonate a se stesse,vittime dell’incuria e degli agenti atmosferici.A tal fine saràmia premura,nel caso dovessi gestire la darsena,rendere più basso possibile l’impattoeconomico per l’utente,in seguito agli investimenti che verranno effettuati permigliorare la struttura in essere.Altra cosa sulla quale mi impegnerò con tuttala passione che ho per Il settore della nautica,in particolar modo dellavela,sarà il diffondere della cultura marinaresca.Il lago,se pur piccolo ècomunque sempre uno specchio d’acqua dove i rischi possono essere come inmare,le regole da rispettare ci sono comunque ma,poiché non è previsto ilconseguimento della patente nautica per navigare sul nostro lago,spesso ci sipuò trovare in situazioni di pericolo per se e per le persone chetrasportiamo.Personalmente credo che la patente di per sé non dia attitudinealla navigazione,ma di certo fornisce una cultura generale in materia digeografia,cartografia,meteorologia,ecc.tutte cose che possono tornare utilianche al diportista della domenica.Ogni anno il nostro lago si prende il suotributo di vite a volte per delle banalinegligenze di chi porta una barca,che magari non si accorge in tempo che lameteorologia sta cambiando,e tutti ben sappiamo quanto questi cambiamenti sullago siano repentini,oppure si fa un bel bagno senza gettare l’ancora.E’ mioforte intendimento contribuire anche con dei corsi introduttivi per conseguirela patente nautica,che dovrebbe essere a mio avviso,l’obbiettivo di ognidiportista consapevole.Riguardo alle migliorie del porto, che saranno parteintegrante dell’eventuale futuro contratto,esse dovranno essere per quantopossibile fatte in concerto con i titolari dei posti barca,questo per evitaredispersioni di energie economiche in opere inutili o solo da alcuni fruibili.Atal senso sarà tra i miei primi progetti la creazione di un sito web,per darela possibilità ai diportisti di avere un mezzo per comunicare tra loro e con lagestione,nonché di tenere alto il calore della “vita di banchina”cosìimportante e difficile da perseguire in piccole realtà come quelle lacustri.Ultimomio intendimento,ma solo per ordine espositivo non certo per importanza,è larelazione con il pubblico.Fin qui ho parlato del rapporto tra la gestione ed ititolari dei posti barca,ma un porto turistico è per definizione una strutturarivolta anche ai turisti.In questo campo credo che una struttura di questo tipodebba creare un’offerta di servizi che riassumerei in sintesi in:

 

noleggio gommoni o natanti sia amotore che a remi/vela

 

uscite in barca a vela conskipper con fini turistici e didattici per chiunque voglia apprendere le basidella navigazione a vela

 

servizio di pronto intervento inacqua in caso di avarie tecniche e/o richieste di assistenza di varia natura

 

 

 

Allego alla presente il miocurriculum e con l’occasione porgo distinti saluti.

 

 
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