IL GLADIATORE

Post n°4 pubblicato il 20 Luglio 2009 da batanifrancesco0

Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto.Chi ha visto il film Il Gladiatore non può non ricordare qs mitica frase che racchiude in sé dei significati straordinari,ebbene qs frase mi è venuta in mente ripetutamente e quasi ossessivamente domenica 19 luglio. Me ne stavo tornando tranquillo tranquillo da Castiglione della Pescaia dove sono in vacanza i miei figli e la mia ex moglie,dopo una giornata stranamente serena e piacevole.Nei pressi dell’uscita di Paganico sulla 4 corsie dove viaggio entro il limite di 110 mi sorpassa improvvisamente una moto quasi sfiorandomi;ammetto di essermi preso un bello spavento se nn altro per il rumore che la marmitta raging e non certo di serie,fà.Il tipo esce,come me a Paganico,io nn raccolgo e lo seguo tranquillo.Apro una parentesi : io faccio enduro da 35 anni,ma ho avuto anche delle moto enduro-stradali tipo Yamaha xt 550,Tenerè,Xr ed ora un’Africa Twin 750:Diciamo che qualche km di asfalto l’ho fatto anch’io e se mi devo dare un voto rapportandomi alla mia guida in fuoristrada direi che se come endurista mi darei 3 stelle su 5,come stradista forse mi sentirei di darmene 4……ordunque seguo lo smanettone fino al paese e qui ci dividiamo,pace! penso tra me e me vada pure.Arrivo ad uno stop e vedo fermo un Ktm Advenure,lui e lei di ritorno da una gitarella al mare,e intanto si immette sulla strada che va vs il M.Amiata anche lo smanettone di prima.Bene penso ora vediamo che succede;Il ktm sta davanti io dietro e lo stradista terzo.Ora io in qs casi ho una tattica(copiatami da Valentino Rossi)e cioè sto dietro al nemico,lo studio,valuto il quoziente rischio per un eventuale sorpasso e poi attacco.La prima cosa che studio è l’abbigliamento:entrambi sono vestiti bene molto più raging di me che indosso giacca da enduro mezzo strappata,guanti da enduro scarpe da running e jeans Armani anni 80 strappati in più parti.I kappista(lo chiameremo d’ora in poi così)guida bene anche se sono solo sorpassi in rettilinei lunghi vedo che calcola bene i tempi e i modi del sorpasso non rischia molto ma fa strada,ma nn lo mollo di un metro.Lo smanettone resta indietro per cui valuto che nn è del peso e mi concentro sui sorpassi,che si susseguono a decine,la fila sembra nn finire mai.Arriviamo al bivio per Montalcino e qui aspetto di vedere chi di noi girerà,io di certo:è la strada che ho deciso di fare.Giriamo tutti e due e nel frattempo ci ha raggiunti lo smanettone.Ora ci divertiamo,penso conosco la strada è tutta curve un misto medio-veloce,quello che preferisco.Lascio avanti il kappista che continua a sorpassare auto e intanto iniziano le prime curve in salita che ci porteranno alla città del Brunello.E’ già un po’ che gli sono appiccicato alla ruota posteriore e credo si sia stressato leggermente ma inesorabile lo marco stretto.Guida bene ma vuoi per la presenza del passeggero vuoi per tipo di guida sento che sta per cedere.Facciamo insieme staccata dopo staccata quasi al centimetro, non voglio metterlo in difficoltà con un sorpasso che potrebbe risultare pericoloso.Intanto lo smanettone è perso dietro nn si vede più.Ad un certo punto in un curvone largo a sx mi preparo a fare la staccata adeguandomi alla sua,ma in qs caso lui stacca prima ed ormai è tardi per me fare la stessa cosa e quindi lo infilo quasi non volendo e mentre finisco la curva lo saluto,quasi a chiedere scusa col braccio sx alzato.Non vedo se ricambia la cortesia ed affronto le curve successive con l’unico intento di seminarlo ed infatti ci riesco anche se in una di qs a dx mi prendo qualche rischio sento il posteriore che saltella un pò,ma niente di irreparabile,certo cadere adesso sarebbe da seppellirsi dalla vergogna!Guido relativamente forte,per il mio livello ovviamente,e nn lo vedo più.Apro una seconda parentesi:io credo di essere un motociclista corretto,e cioè se ho davanti una moto la sorpasso solo dopo qualche minuto che gli sono dietro e se vedo che proprio va piano,qs perché mi piace viaggiare insieme e poi non voglio creare pericoli a nessuno.Andando per strada invece mi capita spesso di essere sorpassato senza neanche avere avuto il tempo di guardare sullo specchietto la moto che arriva,e mi prendo anche delle paure non da poco! rallento in prossimità di Montalcino volutamente aspetto i due che mi seguono e penso:ora mi raggiungono mi salutano,mi offrono una birra,si chiacchiera un po’ e poi tutti a casa:ILLUSO e idealista del cavolo!Il kappista arriva dopo un po’ e mi si mette a ruota,nel frattempo arriva anche lo smanettone,io sempre davanti raggiungo un’altra coppia in moto,stessa tattica mi metto dietro e li stimolo alla canizza,ma qs vanno piano e sapete cosa succede?Il kappista

Ci sorpassa entrambi in modo piuttosto pericoloso,anche e riprende la corsa.Lì x Lì non raccolgo ma poi visto che si sta riavvicinando l’altro cominciao a tirare,ma nno lo rivedrò più,che pirla penso

UN POPOLO DOVREBBE CAPIRE QUANDO E’ SCONFITTO.Ora continuo a viaggiare con lo smanettone dietro ma nn mi preoccupa ho ben visto che nn è di livello alto.Svolto a sx per prendere la Cassia e nella rampa dove nn si dovrebbe sorpassare quello che fa?mi passa rombando con la sua Akrapovich da pista e inizia a dare gas a manciate.Nel sorpasso ho il tempo di vedere la targa e,udite udite cosa ti vedo scritto piccolo,piccolo:PG!!!!!!!!!! Va a Perugia anche lui……adesso sono cazzi tuoi,penso e mi metto dietro ma a fatica,sul dritto certi motociclisti danno il gas e poi ha una moto da strada,comunque già vedo dalle prime curve veloci che è,effettivamente,fermo.Usciamo dopo poco dalla Cassia e prendiamo per Pienza e qui ti voglio,lo francobollo a pochi metri ma capisco subito che ad ogni staccata rischio di montargli sopra e quindi decido di passarlo,cosa che faccio agevolmente e faccio un ampio saluto anche a lui,che col cazzo  mi risponde!UN POPOLO DOVREBBE CAPIRE QUANDO E’ SCONFITTO!Vado curva dopo curva e lo vedo sempre più lontano,lo aspetto più volte per vedere se ha messo la testa a posto ed in effetti non accenna minimamente a starmi dietro,arrivati a Montepulciano io vado a dx x Chianciano e lui titubante alla fine decide di andare per un’altra strada,fine della battaglia penso e mi rilasso dopo

più di un’ora di tensione in cui mi sono molto divertito ma ho anche capito quanto siano sciocche certe persone che nn accettano certe situazioni che sportivamente potrebbero finire con una bevuta al bar, nn li capirò mai.Vado tranquillo verso casa e a Chianciano in un bar vedo un gruppone di stradisti che sbevazzano,penso : non è che per caso questi,finito il birrozzo,casualmente vengono per la mia strada e mi tocca ricominciare?Per fortuna non vedo nessuno sugli specchietti retrovisori e cerco di fare un po’ di strada per stare tranquillo,non ho più voglia di gareggiare per oggi mi sono

divertito abbastanza anche se ho capito che l’orgoglio è una brutta bestia anche quando si và in moto.A proposito ricordate il seguito della famosa frase del Gladiatore?......un popolo…..ecc.ecc

Massimo dice a Tito: LO CAPIRESTI TU QUINTO?LO CAPIREI IO? Ebbene io non so se lo capirei,forse sì,e voi??????

 

 
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T A N O

Post n°3 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da batanifrancesco0

T A N O

 

La sala d’attesa dello Studio dentistico Dott.Giulio Zanardi quella sera era particolarmente affollata,ma non c’era certo l’atmosfera che di solito si incontra in questi ambienti:musica soffusa,timidi saluti,la lettura di un settimanale per vincere la tensione e quant’altro.L’aria era piuttosto quella di una sommossa popolare anche se i protagonisti non erano certo figli del popolo visto che lo Studio in questione era il più quotato della città.Comunque ricchi o poveri la rabbia è rabbia ed una settimana di assenza del Dottore era troppo anche per una città di Provincia come Civitavecchia.Il lavoro nonostante l’impegno dei collaboratori si era veramente bloccato;con tutti i soldi che sborsavano gli interventi più delicati li esigevano da lui che in città era veramente il numero uno.La povera segretaria non sapeva proprio più cosa dire:su consiglio della famiglia Zanardi aveva iniziato con l’inventarsi un Congresso a Bologna,passando poi al funerale di un inesistente vecchio zio di Salerno per finire con la classica influenza,ma alla fine nessuno le credeva più:una settimana era veramnerte troppo!

Ad un tratto il vociare educato ma deciso venne interrotto:io so dov’è il Dott.Giulio Zanardi!Tutti si voltarono di scatto verso quella voce rauca che proveniva dalla porta d’ingresso della sala  d’attesa dello Studio.Lo stupore fu grande d’altronde vedere un barbone in un ambiente simile non è cosa che capita tutti i giorni,ma la cosa stupefacente che saltò agli occhi di tutti era la sua dentatura,una dentatura perfetta,chiaramente rifatta di recente,che contrastava con l’aspetto non certo curato dell’uomo con la sua barba lunga ed i capelli unti raccolti in una coda.Era Tano,un clochard siciliano che periodicamente sostava in città,mèta invernale del suo continuo peregrinare per la Penisola,assai noto nell’ambiente portuale dove nella sala d’aspetto aveva la sua dimora.Non dava fastidio a nessuno e tutti o quasi gli volevano bene e lo rispettavano.

Io so dov’è il Dott.Giulio Zanardi!Ripetè quasi a voler richiamare all’ordine i sempre più stupiti astanti,d’altronde sono stato,disse orgogliosamente mostrando la sua dentatura,l’ultimo paziente che ha avuto l’onore e la fortuna di essere curato da lui,ma prima di dirvi dov’è il Dottore dovete stare ad ascoltare la sua storia così come lui l’ha raccontata  a me…..

A quel punto la curiosità ebbe il sopravvento sul ribrezzo che Tano scatenava nella quasi totalità delle persone che aveva davanti,le quali mantenendo le debite distanze,ad uno ad uno si sedettero sui soffici divani che arredavano l’elegante Studio.Tano chiese alla segretaria di abbassare ulteriormente il volume dell’impianto stereo ed iniziò a parlare.Quando il padre di Giulio,uno dei più famosi Dentisti di Roma,decise che il figlio avrebbe seguito le sue orme iscrivendolo alla Facoltà di Medicina,lui non reagì più di tanto sapendo che comunque non l’avrebbe spuntata.Albergava in lui,nei confronti del genitore una sorta di rassegnazione che gli dava nel contempo sicurezza e frustrazione:avrà ragione lui pensò rinunciando a quella parte di sé che voleva andare in un'altra più scomoda direzione.Al Liceo aveva dimostrato,evidentemente solo a se stesso,un grande interesse per la Letteratura,la Filosofio,gli piaceva scrivere,leggere,sognare viaggi in Paesi lontani,ma come tradurre in soldoni tutto ciò?Impossibile!Avrà ragione lui pensò.La vita è fatta di cose concrete:cosa darò da mangiare ai miei figli se non avrò un buon lavoro ed una sicurezza economica?Il suo grande senso del dovere gli fece raggiungere la Laurea in brevissimo tempo e dopo la specializzazione iniziò la sua attività a Civitavecchia dove nel frattempo si era trasferito raggiungendo quella che sarebbe diventata sua moglie.

Esci anche stasera?Chiese il figlio quindicenne,il maggiore dei tre,che capiva forse più degli altri

Che qualcosa nel padre stava cambiando.Cinquant’anni sono un traguardo importante per

Una persona:il bilancio della sua vita era apparentemente più che soddisfacente:stimato professionalmente da tutti,economicamente più che appagato,una famiglia,molti amici.Eppure qualcosa in lui non girava come doveva,i suoi sogni di adolescente mai cresciuto,nel corso degli anni non si erano necrotizzati,anzi aumentavano col passare del tempo,malamente contrastati con un Viaggio ai Caraibi o con l’acquisto di una nuova casa:l’agiatezza in fondo può essere un buon deterrente:come la morfina cura,ma non guarisce.Quando il titolare dell’Agenzia investigativa le disse:signora stia tranquilla suo marito non ha un’amante;lei ebbe un sospiro di sollievo,suo marito quando esce va giù al porto,parla con persone per lo più di passaggio cammina lungo la banchina e a volte va allo studio,nulla di più.In realtà Giulio un’amante l’aveva,la più dolce,disponibile e voluttuosa che si possa desiderare:era la sua fantasia,quella fantasia che ti va viaggiare senza confini anche camminando lungo l’anonima banchina di un porto quasi rapito dal fascino incomprensibile de quei cargo pieni di luci ed apparentemente senza equipaggio,con le scritte in cirillico e la bandiera panamense.Così passavamo le nostre serate,continuò il barbone Tano,lui mi portava sempre qualcosa da mangiare,e dopo aver girovagato su e giù per il porto,via allo studio a lavorare sulla mia bocca.Non deve essere sato un lavoro facile,i denti di un barbone sono una brutta gatta da pelare:alimentazione ed igiene approssimative,fumo,caffè.E più lavorava e più mi parlava di sé,mi raccontava i suoi sogni di adolescente delle sue scelte di vita dettate da quella cultura borghese così spesso ripudiata in cuor suo,ma che sempre aveva condizionato le sue scelte.Mano a mano che passavano i giorni aumentava il suo malessere e la mia preoccupazione,mi stavo affezionando a lui,mai nei miei venti e passa anni di vagabondaggio avevo trovato una persona così,vederlo soffrire mi faceva stare male con l’aggravante di non sapere come aiutarlo.Ma anche senza saperlo in realtà qualcosa di positivo riuscivo a trasmetterglielo,semplicemente raccontandogli

La mia storia,la mia vita,diametralmente opposta alla sua,il mio rifiuto totale delle convenzioni,la mia “anormalità” lo affascinava.Mi accorsi di questo vedendo i suoi occhi brillare ogni qualvolta gli parlavo di me,mi dava una gran gioia.Continuammo così per settimane,il lavoro del Dottore sulla mia bocca volgeva al termine e dentro di me cresceva la malinconia di chi prima o poi si deve distaccare da qualcuno.Cominciai ad inventare delle scuse per ritardare il lavoro con la certezza che mai e poi mai lo avrebbe lasciato incompiuto:Tano parlava e parlava ma non tutti erano disposti a starlo a sentire,in fondo a loro interessava solo in Dentista e non l’uomo:piano piano la sala d’attesa restò quasi vuota;oltre ai dipendenti dello Studio erano rimasti solo un’anziana donna coi suoi due nipotini che,coi loro occhioni sgranati,sembravano gli unici interessati alla vicenda.Tano non si scoraggiò,stava comunque portando a termine la sua missione,all’indifferenza della gente lui c’era abituato,semmai era amareggiato per il Dottore,dopotutto era di lui che stava parlando.Quando comunicò alla Capitaneria di Porto che quella notte avrebbe preso il mare,tutti lo guardarono come si guarda un pazzo suicida.Lui il mare ce l’aveva nel sangue;forte della sua esperienza e con una buona dose di incoscienza balzò sul pozzetto della sua barca,uno sloop di 12 metri che era la sua passione,quante avventure e quante emozioni avevano condiviso!Fuori dal porto turistico un forte vento di scirocco montava un mare forza 6-7,persino le motovani per la Sardegna erano ferme seppur piene di rassegnati viaggiatori.Quella sera non sarebbero partire.Lo stetti a guardare in silenzio mentre si infilava i pantaloni della cerata,non dicemmo una parola,il silenzio era rotto solamente dal rumore metallico delle drizze sugli alberi delle barche ormeggiate.Tolse i parabordi,e prima di mettere “marcia avanti”mi sorrise e mi disse:abbiamo fatto un bel lavoro,a presto Tano!

Partì col motore al minimo verso l’uscita del porto,la mia corsa fu inutile,quando giunsi difronte al mare aperto ebbi solo il tempo di vedere la luce in testa d’albero del Poseidon poi l’oscurità avvolse l’imbarcazione.Quella è stata l’ultima volta che ho visto il Dott.Giulio Zanardi,disse senza aggiungere altro dirigendosi verso l’uscita dello Studio.I giorni successivi alla partenza dell’amico,Tano li trascorse facendo la spola tra il Bar del Porto e la Capitaneria:Le ricerche erano state sospese quasi subito,le condizioni proibitive del mare non permettevano neanche all’elicottero della Guardia di Finanza di alzarsi,ufficialmente il Poseidon era naufragato;laconicamente gli fu detto:non sempre il mare restituisce alla terra chi osa sfidarlo.

Tano è per te disse il barista porgendogli la cornetta del telefono;il barbone ebbe un attimo di esitazione,incollato com’era da giorni a quella sedia del bar;stette al telefono 2-3- minutio al massimo,quasi non parlò,solo qualche monosillabo uscì dalla sua bocca.Ripose la cornetta al suo posto,uscì dal Bar e con passo spedito si diresse verso l’Aurelia.Atene non è proprio dietro l’angolo

soprattutto per chi viaggia con mezzi di fortuna.Sorrise come non aveva mai fatto in vita sua,pensando a quello che avrebbe provato vedendo da lontano i bianchi marmi dell’Acropoli.Accese l’ennesima sigaretta ed aspirò con soddisfazione la prima,lunghissima boccata.

 
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TESTAMENTO BIOLOGICO

Post n°2 pubblicato il 12 Febbraio 2009 da batanifrancesco0
 

Il sottoscritto Batani Francesco,nel pieno possesso delle proprie capacità mentali,dichiara di autorizzare i propri familiari o/e le istituzioni competenti


a sospendere qualsiasi forma di accanimeto terapeutico,compresa la alimentazione forzata,nel caso in cui il medesimo dovesse trovarsi in una situazione di perdurante


stato vegetativo.Personalmente ritengo che la libertà di decidere la continuazione o meno della propria vita sia un diritto personale e che non debba essere rimesso nelle mani di nessuno,Governo e Chiesa compresi.


 


 

 
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Enduro invernale

Post n°1 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da batanifrancesco0
 
Tag: Cronaca

Sabato sera sento suonare il cellulare,guardo il display x vedere chi mi cerca:

leggo:Mancinelli.E’ Giovanni il quale dopo pochi preamboli mi fa:che fai domani esci in moto?

Un brivido mi corre improvvisamente lungo la schiena,un misto di paura e orgoglio e spiego perché.In genere quando si esce con Mancio si torna a pezzi,diciamo che è uno che nonostante come me sia del 1956 è ancora molto in forma e quando io facevo negli anni 70 le garette della parrocchia lui se la vedeva con Gritti e Brissoni,Lì x lì mi tengo sul vago:veramente avrei un mezzo impegno con dei tranquilloni che volevano andare…..poi ci sarebbe Tommy che è un sacco che non va in moto………ecc,ecc…lui taglia corto,appuntamento alle 8,30 a Mantignana.

Rimango x un attimo interdetto col telefono in mano come Fantozzi coi biglietti del Circo,e cerco di dare una risposta alle mille domande che affliggono i miei neuroni,non sarà x caso perché il giorno della Motobefana ho osato sorpassarlo in discesa in una delle tante canizze che facciamo quando davanti c’è qualcuno che fa il tappo?Hai voglia a dire ma anche a 53 anni l’agonismo viene fuori,a sprazzi,ma viene fuori,e allora giù a manetta finchè non torna il buon senso.Cerco un alibi,ma i fermoni non chiamano,cerco di convincere il Tommy a uscire,sarebbe una buona scusa,ma niente da fare,l’orgoglio è più forte della paura e piano piano sto maturando la decisione di andare.Dormo preoccupato anche xchè nell’ultima riunione al moto club,era venuta fuori dal Mancio la malsana idea di andare a fare l’estrema degli assoluti di Cast.Fiorentino di 2 anni fa,da lui fatta in discesa e già considerata tosta,figurarsi in salita e col bagnato!E’ ancora buio quando apro gli occhi,mi giro e rigiro nel letto,inutile nn dormo più,mi alzo,così,penso,farò le cose con calma.La moto è a posto trasmissione nuova appena montata,gomme,carburazione,tutto ok,lei è lì che aspetta.Mi vesto con cura,mi sento come Dominguin che sta x entrare nella plaza de toros,e piano mi avvio verso l’appuntamento.Le previsioni prevedono pioggia in tarda mattinata,ma a qs punto è la cosa che mi preoccupa di meno,ho la cerata nello zainetto e sotto sono vestito bene.Arrivo che nn c’è nessuno,dopo qualche minuto arriva un altro endurista che fa:dove vai?Credo a C.Fiorentino,ah fa lui e con chi?con Mancio,altro ah,con qs giornata?con qs bagnato?eh sembra di sì.I miei timori restano tali,anche se sò che appena partiti passerà e km,dopo km acquisirò sicurezza,con la mia GG mi sento veramente bene,ma si sa ogni uscita è un incognita  poi è piovuto tutta la notte,vedremo.

Dopo un po’ arriva il Mancio con la sua K300 e a ruota gli altri 2 tutti con Ktm,la guida è un certo Millo,ex pilota molto forte,molto allenato e Miky un novizio che in pochi anni ha bruciato le tappe,

anche lui molto forte,allenatissimo e soprattutto molto giovane.Insomma io sono il Calimero del gruppo e,non dite di no,quando parti con un gruppo sapendo di essere il fanalino di coda,parti male,ma tant’è confido nella mia tigna e poi siamo amici da anni e quindi abbandono la mia umiltà

e mi faccio coraggio.Guardo distrattamente la moto del Mancio come si fa in qs frangenti,commentando qua e là quando noto che manca il tappo dell’olio motore del k300:

scandalo!porca puttana Gio ma sei rinc….come ca….o si fa e giù chi più ne ha più ne metta.Va detto che il soggetto è considerato un Guru nel settore,molto critico e anche molto preparato sia come pilota che come meccanico e quindi l’occasione è ghiotta x vendicarsi delle mille critiche subite negli anni.Gli offro volentieri la mia moto x andare a cercare il tappo a casa e tornare con l’olio;stai a vedere che salta tutto penso speranzoso e tra di noi serpeggia l’idea di cambiare itinerario e già penso al pranzetto domenicale dopo una giusta uscita di 2/3 ore come normalmente succede:niente da fare!In meno di mezz’ora il Mancio smoccolante è di ritorno col tappo e l’olio,rabbocca e parte incazzato come una biscia dietro al Millo poi Miky ed io buon ultimo.Come previsto per il tempo perso iniziamo con stradette scorrevoli,si fa x dire,cmq nn mulattiere da spingere e la strada scorre veloce,tra pozze,milioni di pozze,che ti bagnano e spezzano il ritmo e fango tanto fango,viscido,infame che non ti puoi mai rilassare neanche in pianura.Guido come sempre senza strafare,vedo che nn resto tanto indietro anche se loro tirano lì davanti lo so che tirano,ma io ho la sensazione rispetto ad altre uscite di non avere sufficiente aderenza sull’anteriore,

e quindi vado a mezza forza aspettando momenti migliori.Ho gli occhiali con la pellicola e ovviamente non vedo una mazza a causa dell’umidità che si crea tra le due lenti,vaff…..getto

la pellicola e mi sento meglio provo a forzare riduco la strada che mi divide da loro,odio farmi aspettare!tutto fila liscio x un po’ finchè in una salitella veloce non particolarmente insidiosa,

con pietre qua e là che sembrano tante tartarughe,ebbene una di queste tartarughe mi spara letteralmente fuori strada,in un millisecondo mi ritrovo incastarato tra 2 alberelli sotto il livello della strada gran botta di manubrio.ma sono tutto intero.la fiancata dx è divelta così come la sella,risalgo a fatica sulla strada quando vedo con stupore che nell’impatto ho troncato di netto una quercia con un diametro stimato in non meno di 15 cm.Non oso pensare se anziché col manubrio(altezza pompa del freno)l’avessi preso col ginocchio,questione di centimetri.Tolgo casco,guanti e aspetto,certo se fossi stato ferito sarei morto di sicuro,prima di 15 min.nn si vede nessuno.Arriva x primo il Mancio,poi gli altri,tiriamo fuori la moto e cominciamo a rimediare

ai danni,con qualche fascetta e un po’ di nastro rabberciamo il tutto,non vi dico le critiche sulle

plastiche della GG,capirai 3 ktmisti,sono solo contro tutti!Riparto teso come una corda di violino,poi piano piano torno ai miei ritmi,il percorso si fa tosto,ma nn potrebbe essere altrimenti,

penso,con certi soggetti si sa,ho paura di condizionarli in negativo,ma vado bene,mi aspettano ad ogni incrocio,ma è questione di secondi forse un minuto,sopporteranno…….

Penso a quando arriveremo alla famosa pietraia,penso a come potrà essere,penso che forse non la farò,ed infatti una volta arrivati al cospetto della famosa prova extreme,il saggio Millo mi fa:Bat io credo che sia meglio che tu non venga,segui quella strada bianca e aspetta in cima.Il Mancio mi spinge a farla,sono attimi che pensi a tante cose,non ultima a quando ti sei fatto male l’ultima volta(e io gli ultimi 2 anni  mi sono fatto male,ma male male ben 2 volte!)pensi che già ti sei giocato il Jolli qualche km prima,insomma decido x il no e mestamente mi avvio sulla strada parallela,li vedo salire per un attimo poi niente più solo rumori in lontananza.Arrivo sul posto indicatomi dal Millo

Aspetto assorto nei miei pensieri,sono un po’ depresso per la rinuncia,ma sono abbastanza intelligente da capire quando una cosa si può fare e quando si deve evitare  e mi metto l’anima in pace,ci proverò la prossima volta,sicuro.Nel frattempo comincia a nevischiare saremo sui 700 mt,mi metto tutto quello che ho da mettere e aspetto solo coi miei pensieri.Dopo un po’ sento chiamarmi:è Millo che da una strada a monte della mia postazione mi invita a seguirlo.Riparto un po’ goffo x la roba messa su e sotto una pioggia battente continuiamo incuranti della situazione al limite,almeno per me,sia per la fatica che per le condizioni meteo.Facciamo strada,Cast.Fiorentino è sulla ns sx,lo vedo in basso,imbocchiamo una mulattiera in salita,viscida,ripida e piena di tornanti,tanti tornanti e dietro ognuno pietre viscide ben gommate dai 3 che mi precedono.E’ un inferno ormai nn li conto più ogni tornante è un’impresa ripartire,ma  vado avanti con le mani e coi piedi,annaspo,sgambetto a fatica,ma salgo.Ad un tratto all’ennesima curva in qs caso a dx,mi fermo,moto dritta per dare + abbrivio ,prima e gas…niente!la ruota anteriore passa l’ostacolo,ma nn basta devono passare tutte e due,cado,mi rialzo,tolgo gli occhiali.Sono stanco dal casco esce una nube di vapore,sudo come una bestia,ho il fiatone e sono fermo,frustratissimo dalla situazione che si è venuta a creare.Provo e riprovo,so che dovrei tornare indietro quei 5 mt per prendere la rincorsa,ma nn ce la faccio sono come paralizzato.Non è nel mio carattere,ma spero che qualcuno venga a darni una mano,solo una spintina,anche se non so quanto ancora c’è da salire,ma ad occhio non dovrebbe mancare molto.Arriva il Millo che,sceso dalla moto,mi spara un bel:Bat quando si fanno certe uscite bisogna essere allenati!Cazzo penso,io sono allenato è che ho 15 anni + di te!

Salta sulla mia,per me inutilizzabile,moto e con una facilità disarmante la fa salire di quei 50 cm

che bastano a superare lo scalino e freddamente me la riconsegna.Risalgo con un magone della Madonna,(odio essere spinto!)e continuo la salita fino alla fine,merda penso!se non era x quella merda di scalino l’avevo fatta tutta da solo,vabè,mi promuovo lo stesso anche se non col massimo dei voti.

Mi consola una frase del Millo:se sapevo che era così tosta te la facevo evitare!Grazie Millo!

Sono stanco,piove e sto pensando di abbandonare,lo dico al gruppo:raga io appena vedo l’asfalto torno,nn mi rendo conto che saremo a non meno di 70 km da casa e farli di asfalto bagnato come sono sarebbe un vero suicidio.Comunque anche gli altri accusano un po’ di stanchezza,tanto che ci fermiamo in un ristorantino a rifocillarci un po’,ci spogliamo delle cerate e ci scaldiamo,il posto è accogliente,caldo alle pareti alcune foto del grande Meoni e un suo casco regalato al ristoratore,ognuno di noi racconta aneddoti su Fabrizio che tutti abbiamo conosciuto,un po’ di malinconia ci assale,parliamo d’altro e di quello che faremo dopo pranzo,insisto nel tornare da solo,ma loro mi spronano,dai ora ti riprendi,andiamo a fare i guadi(?)tanto sono solo tre mesi che piove,penso,poi una mula brutta che ti aiutiamo a fare così tagliamo parecchia strada e siamo a casa prima di buio.

Mi sto freddando,Mancio e Miky cambiano le pasticche dei freni e passa il tempo,minuti ma è freddo,alla fine si riparte.Sto benino,ma in una prima pietraia in salita scivolo in un punto banale dopo avere passato il peggio,mi capita quando sono stanco e deconcentrato,vado avanti non c’è

alternativa,comincio anche ad accusare i primi crampi all’interno coscia sx.come al solito,so anche che dopo un po’ mi passa e sono fiducioso.Scendiamo vs i famosi guadi per una pietraia infida e ripida,e mi dico:pensa a fare qs in salita!Arriviamo al primo guado:fa paura,il fiume è in piena e non poteva essere altrimenti i 3 davanti a me parlottano,si girano,io li guardo in silenzio,finchè il Millo va e passa tra le rapide abbastanza agevolmente,poi Gio,Miky e da ultimo,io.Avanziamo vs il secondo guado e arriviamo che Millo è già dall’altra parte,ma ci fa degli eloquenti segni di non passare,l’acqua è troppo alta,finire dentro vorrebbe dire fare notte in quel buco infernale.Torna indietro spingendo la moto accesa con l’acqua all’inguine per non rischiare di cadere e decidiamo

di tornare indietro,troppo rischioso!I 3 sono davanti parlano io aspetto cosa decidono e rivolti a me,quasi all’unisono sentenziano:Bat dobbiamo fare la pietraia a salire!Cosaaaaaaaa?ma ho visto una bella carrareccia che và vs valle,prendiamola!No,dicono,ci sono altri guadi,siamo tra 2 fuochi!L’idea di risalire quella mulattiera mi spaventa,ma nn c’è tempo:parte Mancio poi Millo e stavolta mi inserisco,se ho problemi stavolta Miky mi spingerà,penso.Parto con la grinta del disperato,salgo bene,Millo da davanti ha il tempo di voltarsi a vedere se ce la faccio,non mi faccio intimorire so che il peggio è prossimo,eccola la scalinata che ci aspetta,Millo la passa e superata,si volta vs di me,metto la prima me ne frego delle traiettorie do gas e dritto x dritto l’affronto,vedo Millo che

si volta ripetutamente forse sorpreso di tanto ardore o forse teme di essere travolto,certo è che ormai nn mi fermo più,dietro non sento Miky,ma io nn riesco a voltarmi,ho un solo pensiero:salire,salire,finchè nn spiana poi si vedrà.In cima i 2 mi aspettano e si complimentano,dai che fatta qs non ti spaventa + niente!Quante volte ho sentito qs frase!A pochi secondi da me arriva Miky fresco come una rosa dal basso dei suoi 32 anni!E’ incredibile come ti tornano le forze quando fai qualcosa di buono,ti senti sicuro,tutto sembra + facile.Si riparte ormai il peggio è passato,facciamo strada,abbiamo poco tempo,mi fa male il polso operato nel 2007,in discesa stringo i denti ma ormai nn mi fermo+.Non evito neanche le stressanti pozze d’acqua,anzi mi diverto ad alzare onde di acqua e fango,tanto ormai siamo fradici,camminiamo per stradoni veloci,ma ecco che dietro una curva un albero gigantesco ostruisce il passaggio,dall’altra parte due tizi sono al telefono

per avvertire la forestale di quanto accaduto!Merda!Il rischio è di tornare indietro e fare uu largo giro che ci allontana dalla nostra strada per casa.Diamo un occhio alla situazione e proviamo a passare le moto a mano,si può fare.Salutiamo e via come il vento,ora la strada è veloce e cominciamo ad intravedere il Lago Trasimeno,ci siamo!La benza scarseggia,camminiamo con un filo di gas,io ancora nn sono in riserva ma so che è questione di poco.Un’ultima pietraia che faccio quasi volando e siamo all’asfalto,a pochi km dalla civiltà.Un grosso cinghiale razzola su un campo di grano,alcune auto si fermano a guardarlo,è molto vicino alla strada,chissà forse quella vista è la cosa + eccitante della loro giornata,ma dura poco,l’animale infastidito sparisce nella vicina macchia.Giovanni finisce anche la riserva,ma ormai siamo a 1 km dal distributore,nn mi fermo

ormai è finita,mi raggiungono di lì a poco e facciamo benzina.Ora è solo asfalto,una fettuccia di 10 km in corsia di sorpasso,siamo in una zona commerciale,e tutti stanno andando per negozi,ogni tanto butto un occhio dentro le macchine che sorpasso e vedo persone ben vestite,al caldo

mi sembra di sentire la radio che dà i risultati delle partite di calcio,e penso a quanto sono diverso,e sono contento.Ad un bivio ci salutiamo,io e Gio da una parte,Millo e Miky dall’altra,semplicemente senza neanche fermarsi come se niente fosse accaduto,alzando solo il pollice della mano sx vs l’alto.Stessa cosa quando sono io a svoltare e Mancio tira dritto per casa sua.Alla fine avremo fatto

200 km e quasi 9 h di enduro,ma enduro vero.Sono le 20 e il mio cuore batte 95 volte al minuto,sono affaticato,cammino per evitare i crampi e cerco di reidratarmi,ma sto bene,mi arriva una telefonata sul cellulareè Mancio che quasi a non volersi distaccare dalla giornata appena trascorsa,me ne parla ancora per qualche minuto,è strano,forse stiamo diventando vecchi o forse già lo siamo,ma dopo 35 anni di fuoristrada sentirsi ancora così dopo una giornata simile mi ripaga di tutte le fatiche

 e dei rischi corsi.Sento mio figlio al telefono,anche lui sta iniziando a fare fuoristrada,mi chiede cosa ho fatto oggi ed io:ma niente,ho visto un grosso cinghiale che razzolava in un campo di grano,vedrai un giorno capiterà anche a te ………..

 

 
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