kabbalah

la saggezza della kabbalah

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

xx_Arcadia_xxmary.wheelmaw1234chicca040381QUELLADONNAroyandglantropoetico
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Post n°12 pubblicato il 16 Aprile 2008 da maw1234
 
Foto di maw1234

Reincarnazione delle anime: leggenda o realtà?

Questa domanda esiste sin da quando l’uomo fece la sua prima comparsa sulla faccia della terra,  ma rimane ancora senza una risposta chiara e risolutiva. È il quesito che scienziati ed investigatori hanno da sempre cercato di risolvere, una domanda che ha portato all’evoluzione di tutte le religioni e di tutte le credenze esistenti nel mondo. La domanda è: cosa ci accade realmente dopo la morte?

Esistono una miriade di ipotesi in proposito: si inizia da coloro che credono che la morte del corpo sia la morte della persona, per poi passare attraverso le religioni che sostengono che le nostre azioni sulla terra ci assicureranno un posto in un paradiso incantevole o ci condanneranno ad un inferno pieno di sofferenza, sino ad arrivare alla teoria che ci incuriosisce di più, quella della reincarnazione delle anime.

Qualche accenno alla reincarnazione delle anime

La credenza che lo spirito vitale della persona deceduta rinasca come un neonato, animale pianta o persino immobile, è molto diffusa in varie culture e religioni di tutto il mondo. E’ una  leggenda che esiste, sotto le più svariate versioni, anche  nella cultura indiana, in quella dell’antica Grecia, e persino fra i  Beduini e gli Ebrei. Ci sono persone che sostengono di essersi reincarnate nel corpo di un leone, di un nobile o di un’aquila che volava maestosa nel cielo. Altre avevano il terrore che, dopo la morte , il loro spirito potesse finire addirittura in un sasso o in un albero.

Anche la Saggezza della Kabbalah descrive questo fenomeno, chiamato “Ghilgùl Neshamòt”  (la metamorfosi delle anime). Però, il Ghilgùl di cui parla la Kabbalah, non ha nulla a che vedere con  nessuna delle religioni o credenze alle quali abbiamo accennato qui sopra.

Il Ghilgùl secondo la Kabbalah

Chiunque si accinga a leggere il libro “Shaar ha Ghilgulìm” del grande Kabbalista, il santo Ari, sarebbe sicuramente tratto in inganno, perché potrebbe pensare di trovarsi davanti ad una composizione scritta da  chi è stato nel mondo dell’aldilà, ed è poi ritornato nel nostro mondo per raccontarcelo. Però non dobbiamo fermarci al semplice significato di questo libro. Gli scritti dell’Ari raccontano soltanto dei gradi Spirituali attraversati dall’uomo che studia la Saggezza della Kabbalah. Ad esempio, quando scriviamo di una persona che si reincarna in un maiale, narriamo semplicemente la storia di una persona che torna a questo mondo per godere di cose che prima considerava rifiuti (link a “Non esiste nessuno tranne lui”).

Il concetto di Ghilgùl Neshamot come interpretato dalla Kabbalah, è riferito ai vari livelli spirituali attraversati dall’uomo durante la sua vita. Ogni nuovo Ghilgùl, cioè ogni nuovo stato spirituale , è a tutti gli effetti un ulteriore avvicinamento della persona verso lo scopo della Creazione.

Nella nostra vita quotidiana non esiste proprio il “ghilgùl”, ma soltanto i “periodi della vita”  che passiamo qui sulla nostra terra.

Allora che significa veramente Ghilgùl? Ogni singolo stadio che ci troveremo ad attraversare dal momento in cui inizieremo il nostro cammino spirituale si chiamerà “Ghilgùl”. Questa parola descrive uno stato spirituale nuovo e più elevato, al quale giunge la nostra anima.

Ma allora che succede davvero dopo la morte?

Come abbiamo già detto, secondo la Saggezza della Kabbalah, il termine “Ghilgùl” si riferisce alla metamorfosi spirituale delle anime, cioè alle fasi dell’evoluzione spirituale della persona. Però esiste anche la metamorfosi dell’anima dell’uomo lungo centinaia e perfino migliaia d’anni di sviluppo: al momento della morte il nostro corpo fisico smette d’esistere. Se siamo riusciti a scoprire il Mondo Spirituale durante la nostra vita in questo mondo, continueremo ad esistere anche dopo la morte del nostro corpo fisico. Se non ce l’abbiamo fatta, ci ritroveremo in questo mondo, in un “Ghilgùl” nuovo, in un’altra vita e con uno scenario totalmente diverso.

È importante rimarcare che in opposizione a tutte le credenze, l’anima non si reincarna mai in animali o altri tipi di creature, e l’anima non è neanche legata al grado del vegetale e certamente non all’immobile. L’anima può reincarnarsi solo nel grado dell’Adamo (cioè dell’uomo).

Ma il Ghilgùl delle anime esisterà per sempre?

Tutti i Kabbalisti  hanno scritto nei loro libri a proposito di una legge della natura molto semplice. La legge afferma che noi continueremo a ritornare ogni volta in questo mondo, fino a che non incontreremo la Saggezza della Kabbalah, e non scopriremo tramite lei il Mondo Spirituale. Però i Kabbalisti ci hanno promesso che alla fine dei conti tutte le persone giungeranno, con l’aiuto dello studio della Kabbalah, al grado spirituale più elevato. Dopo questa realizzazione, non sentiremo più il bisogno di reincarnaci e meriteremo quella vita eterna di felicità e perfezione.

 

 

 

 

 
 
 

Vuoi studiare kabbalah?

Post n°11 pubblicato il 04 Aprile 2008 da maw1234

 

Un'opportunità da non perdere

Ogni mercoledì sera, alle ore 19:30 in diretta su Kabbalah TV: il Primo Corso virtuale di Kabbalah per studenti di livello avanzato. Il corso ha lo scopo di dare a tutti coloro che lo desiderino, la possibilità di scoprire le fondamenta della vera Kabbalah in modo del tutto gratuito! Il corso è sempre aperto e ci si può iscrivere in qualsiasi momento.

Sesta lezione - MERCOLEDI', 8 Maggio 2008
 

Tema della lezione:
UOMO E LA DONNA NELLA KABBALAH

 

Solo agli iscritti verranno inviate notizie sul corso, materiale didattico e un link speciale per accedere al nuovo
Forum degli Studenti

Se desideri partecipare al nuovo corso virtuale ti invitiamo ad inviarci le tue generalità - nome, cognome, età e città di residenza - al seguente indirizzo: Italian@Kabbalah.info 

 
 
 

La solitudine dentro e fuori di noi

Foto di maw1234

Il ritmo travolgente della vita moderna, i tanti cambiamenti, i viaggi, le immense possibilità di comunicazione, non risolvono il problema della solitudine.

E’ diventato sempre più difficile conoscere gente nuova, specialmente per chi desidera costruirsi una famiglia.

Attraverso una ricerca, condotta dal Professor Yohan Hirschel, si è giunti alla triste scoperta che circa la metà delle persone che popolano le grandi città vive in completa solitudine, e questa tendenza sta solo aumentando. Secondo Hirschel, nell’era della completa libertà, è diventato sempre più difficile fare nuove conoscenze.

La globalizzazione e l’individualizzazione stanno distruggendo i legami sociali.

E i cellulari ed internet non fanno che aumentare le distanze. Il numero degli incontri al buio e degli incontri

virtuali cresce sempre più, e purtroppo diminuiscono gli incontri faccia a faccia.

La Kabbalah ci spiega che questa è una delle manifestazioni più evidenti dell’enorme egoismo che si rivela ai

giorni nostri e che, come un "cancro", gradualmente dilaga e rischia di sommergerci.

Ma non c’è da temere, perché alla fine questo egoismo è destinato ad affogare se stesso!

 
 
 

Unire gli opposti

Post n°9 pubblicato il 26 Marzo 2008 da maw1234
 
Foto di maw1234

 

L’elemento che contraddistingue quest’era moderna di sviluppo dell’umanità, è il fatto che tutto stia accadendo mentre siamo pienamente consci che qualcosa sta realmente cambiando. Ci rendiamo conto che la crescita dell’ego ci minaccia con gravi crisi, terrorismo, e addirittura la guerra mondiale, ma nonostante tutto questo,  rimaniamo impotenti, e sembra addirittura che non possiamo farci nulla.

Anche il fior fiore della società é completamente inerte davanti a questo processo, e proprio le persone che appartengono a quest’elite si distinguono nel manifestare un ego particolarmente grande. Se diamo  uno sguardo al futuro, ci aspetta un crollo della struttura della società, una perdita del significato del modo in cui ci sviluppiamo, come se fossimo tornati all’era della pietra, ma con attorno la coreografia dell’hightech.

La totale incomprensione di quali siano lo scopo e la ragione dello sviluppo del mondo, da alle persone che compongono l’alta società, un motivo per proclamare che “non si può cambiare nulla”, o in altre parole, come diceva Winston Churchill:  “La struttura egoistica della società é la cosa peggiore che c’è, ma la migliore che abbiamo”. Tutti hanno visto come i progetti socialisti con un retrogusto comunista sono crollati e diventati un fallimento inevitabile. E’ evidente a tutti che nel mondo materiale non esiste nessun’altra forza a parte l’ego, capace di costruire e conservare la struttura sociale.

 

La Saggezza della Kabbalah inserisce nel quadro del mondo il termine di una gerarchia di forze, che ci supervisiona e ci dirige, ognuno di noi, come singolo e come parte di una società. La Kabbalah non annienta l’ego ma lo riveste  di una forza globale maggiore, della motivazione sul desiderio, del riconoscimento dei riflessi primitivi, della percezione globale della realtà sopra ad una comprensione locale di auto beneficio. E questo é proprio ciò che il mondo si aspetta come soluzione per uscire dalla strada senza via uscita in cui si trova.

Da tutta l’esperienza che l’umanità ha acquisito fino ad oggi si vede chiaramente che l’inserimento di una componente altruistica nel sistema porta al caos, l’egoismo e l’altruismo si soffocano  l’un l’altro. Ma la differenza e l’innovazione che la Kabbalah porta, come soluzione della crisi, stanno nel fatto che  la rete delle forze altruistiche si trova in una dimensione diversa da quella in cui si trova la rete delle forze egoistiche. Esse non si annientano l’una con l’altra, ma al contrario, si uniscono ad un singolo sistema, così che l’egoismo aiuta l’altruismo.

Questa è la svolta che offre la Kabbalah, un metodo di adattamento fra due forze opposte. La Kabbalah ci spiega che queste due forze hanno una natura diversa nelle loro fondamenta, la natura del Creatore e la natura della creatura. Quando esse non entrano in competizione, ma si uniscono, si arriva ad una situazione completa, perfetta ed eterna.

 
 
 

Perchè devo vivere?

Post n°8 pubblicato il 24 Marzo 2008 da maw1234
 
Foto di maw1234

Questa è la domanda: quale risposta potrà dare la Kabbalah ad una persona che ha perso il desiderio di continuare a vivere:in parole povere ,perchè vale la pena di continuare a viverla?

Non esiste nulla che può riempire l'uomo in maniera permanente, eterna e completa,se non la sorgente di tutto: Il Creatore. Ed è per questo che nella prefazione del libro delle dieci Sefirot,precisamente nella seconda lettera viene fatta la domanda:"Qual'è la ragione della nostra vita?".Vale a dire ,durante tutti gli anni che trascorriamo in questa nostra vita, e che ci costano cosi cari in termini di sofferenze e dolori che subiamo, tentando di colmarli, c'è qualcuno che prova piacere?

Ed allora che viene da questa risposta: gusta il Creatore!Ricevi la luce superiore e lui ti riempirà, per il semplice motivo che Lui ti ha creato, ed è solo Lui che può riempire i tuoi spazzi vuoti!

 

 

 
La tua mancanza di volontà di vivere,altro non è che un messaggio che il Creatore ti sta mandando, per invitarti ad avvicinarlo.La kabbalah ci da questa possibilità, La sensazione della vicinanza del Creatore riempie tutti i nostri spazzi vuoiti e crea il sentimento della perfezione,dell'armonia e dell'èternità.
 

 

 

Accetta il suo invito e la tua vita assumerà un significato superiore. eterno ed elevato!

 

.

 


 
 
 
Successivi »
 
 
 

INFO


Un blog di: maw1234
Data di creazione: 07/01/2008
 

LINK CONSIGLIATII

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963