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Post n°12 pubblicato il 16 Aprile 2008 da maw1234
 
Foto di maw1234

Reincarnazione delle anime: leggenda o realtà?

Questa domanda esiste sin da quando l’uomo fece la sua prima comparsa sulla faccia della terra,  ma rimane ancora senza una risposta chiara e risolutiva. È il quesito che scienziati ed investigatori hanno da sempre cercato di risolvere, una domanda che ha portato all’evoluzione di tutte le religioni e di tutte le credenze esistenti nel mondo. La domanda è: cosa ci accade realmente dopo la morte?

Esistono una miriade di ipotesi in proposito: si inizia da coloro che credono che la morte del corpo sia la morte della persona, per poi passare attraverso le religioni che sostengono che le nostre azioni sulla terra ci assicureranno un posto in un paradiso incantevole o ci condanneranno ad un inferno pieno di sofferenza, sino ad arrivare alla teoria che ci incuriosisce di più, quella della reincarnazione delle anime.

Qualche accenno alla reincarnazione delle anime

La credenza che lo spirito vitale della persona deceduta rinasca come un neonato, animale pianta o persino immobile, è molto diffusa in varie culture e religioni di tutto il mondo. E’ una  leggenda che esiste, sotto le più svariate versioni, anche  nella cultura indiana, in quella dell’antica Grecia, e persino fra i  Beduini e gli Ebrei. Ci sono persone che sostengono di essersi reincarnate nel corpo di un leone, di un nobile o di un’aquila che volava maestosa nel cielo. Altre avevano il terrore che, dopo la morte , il loro spirito potesse finire addirittura in un sasso o in un albero.

Anche la Saggezza della Kabbalah descrive questo fenomeno, chiamato “Ghilgùl Neshamòt”  (la metamorfosi delle anime). Però, il Ghilgùl di cui parla la Kabbalah, non ha nulla a che vedere con  nessuna delle religioni o credenze alle quali abbiamo accennato qui sopra.

Il Ghilgùl secondo la Kabbalah

Chiunque si accinga a leggere il libro “Shaar ha Ghilgulìm” del grande Kabbalista, il santo Ari, sarebbe sicuramente tratto in inganno, perché potrebbe pensare di trovarsi davanti ad una composizione scritta da  chi è stato nel mondo dell’aldilà, ed è poi ritornato nel nostro mondo per raccontarcelo. Però non dobbiamo fermarci al semplice significato di questo libro. Gli scritti dell’Ari raccontano soltanto dei gradi Spirituali attraversati dall’uomo che studia la Saggezza della Kabbalah. Ad esempio, quando scriviamo di una persona che si reincarna in un maiale, narriamo semplicemente la storia di una persona che torna a questo mondo per godere di cose che prima considerava rifiuti (link a “Non esiste nessuno tranne lui”).

Il concetto di Ghilgùl Neshamot come interpretato dalla Kabbalah, è riferito ai vari livelli spirituali attraversati dall’uomo durante la sua vita. Ogni nuovo Ghilgùl, cioè ogni nuovo stato spirituale , è a tutti gli effetti un ulteriore avvicinamento della persona verso lo scopo della Creazione.

Nella nostra vita quotidiana non esiste proprio il “ghilgùl”, ma soltanto i “periodi della vita”  che passiamo qui sulla nostra terra.

Allora che significa veramente Ghilgùl? Ogni singolo stadio che ci troveremo ad attraversare dal momento in cui inizieremo il nostro cammino spirituale si chiamerà “Ghilgùl”. Questa parola descrive uno stato spirituale nuovo e più elevato, al quale giunge la nostra anima.

Ma allora che succede davvero dopo la morte?

Come abbiamo già detto, secondo la Saggezza della Kabbalah, il termine “Ghilgùl” si riferisce alla metamorfosi spirituale delle anime, cioè alle fasi dell’evoluzione spirituale della persona. Però esiste anche la metamorfosi dell’anima dell’uomo lungo centinaia e perfino migliaia d’anni di sviluppo: al momento della morte il nostro corpo fisico smette d’esistere. Se siamo riusciti a scoprire il Mondo Spirituale durante la nostra vita in questo mondo, continueremo ad esistere anche dopo la morte del nostro corpo fisico. Se non ce l’abbiamo fatta, ci ritroveremo in questo mondo, in un “Ghilgùl” nuovo, in un’altra vita e con uno scenario totalmente diverso.

È importante rimarcare che in opposizione a tutte le credenze, l’anima non si reincarna mai in animali o altri tipi di creature, e l’anima non è neanche legata al grado del vegetale e certamente non all’immobile. L’anima può reincarnarsi solo nel grado dell’Adamo (cioè dell’uomo).

Ma il Ghilgùl delle anime esisterà per sempre?

Tutti i Kabbalisti  hanno scritto nei loro libri a proposito di una legge della natura molto semplice. La legge afferma che noi continueremo a ritornare ogni volta in questo mondo, fino a che non incontreremo la Saggezza della Kabbalah, e non scopriremo tramite lei il Mondo Spirituale. Però i Kabbalisti ci hanno promesso che alla fine dei conti tutte le persone giungeranno, con l’aiuto dello studio della Kabbalah, al grado spirituale più elevato. Dopo questa realizzazione, non sentiremo più il bisogno di reincarnaci e meriteremo quella vita eterna di felicità e perfezione.

 

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: maw1234
Data di creazione: 07/01/2008
 

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