« LA VETTA DEL PIACERELA STACCIONATA »

MA TU SEI TU

Post n°30 pubblicato il 05 Novembre 2008 da BEASEXY74
 

Il sole è pallido, si spinge tra una nebbia che sta svanendo, il mondo sta iniziando a svegliarsi attorno a me, sono quasi le 8,30 ed ancora in sottoveste giro per casa. Ti aspetto, presto sarai con me. Non so se resterai pochi minuti o tutto il giorno, ma so che di quel tempo che mi dedicherai, starò bene.

Non sono truccata, ho solo un velo di Cupra sul viso, i miei capelli sono spettinati dal letto che sino a poco fa sapeva dei miei sogni con te.

Eccoti! ... sento il suono del tuo arrivo, veloce vengo verso di te, mi godo il tuo "buongiorno''

rispondo al tuo chiedermi "se ho dormito bene" e mentre lo faccio sei già appiccicato al mio corpo, non lo tocchi, scendi subito con la lingua a cercarmi, per il troppo impeto, nemmeno mi dai il tempo di capire che mi desideri così. Da femmina quale sono, il sangue bolle nelle vene, eppure non voglio lasciarmi andare, disarmata dalla tua passione divento persino timida e questo ti piace e non ti fermi di certo davanti a questo tu.

Sento la tua voce che mi sussurra parole, ha il potere di farmi vibrare, di farmi bagnare e sento la mia anima che ti desidera, la mia pelle che ti vuole, il mio corpo che ti brama, voglio resisterti sin che riuscirò, voglio stremarmi di passione, logorarmi di desiderio, sfinirmi dell'attesa. Sadica mi discosto da te, masochista mi allontano quanto basta per farti guardare, per non farti toccare. Le mie gambe strette, strofinano tra loro nervosamente, soffocano un orgasmo che vorrebbe manifestarsi impetuosamente. Non perdi tempo notandolo, continui a istigarmi, divertendoti nel vedere le mie cosce che ancor più si stringono. Il tuo tono deciso, basso mi aizza al lasciarmi andare e nel vedere che appoggiata al muro alzo come una cagna il mio culo, mi sussurri che hai tempo, che vuoi goderti ogni attimo, che finirai per negarti e che impazzirai nel vedere come con le mie stesse mani io ti offrirò il mio tormento dei sensi.

Sono partita, nulla mi può fermare, l'orgasmo lo sento sulla punta della clitoride, le labbra del peccato sono fradice, non ti potranno resistere ancora per molto, sai che tra poco cederò, lo aspetti, lo desideri, sai che ti voglio, sai che non aspetto altro, devi solo avvicinarti e toccarmi e sei consapevole che non ti resisterò, ma sei tu, unico nel tuo genere, ti vedo prendere lento una sigaretta, il cellulare, con il migliore dei tuoi sorrisi, mi dici che sarai di nuovo da me tra dieci minuti e mi lasci appesa in un attesa infinita, dove i minuti sembrano secoli. Cerco di affogare il tempo girovagando per casa, ma ogni cosa che tocco sa di te, il mio sottoveste scivola sulla pelle come se fossero le tue carezze, sento i capezzoli rigonfi sul mio seno elettrizzato, i peli sul pube sono irti e umidi, ogni angolo di me ti vuole, fatica a contenerti. Di nuovo eccoti, hai il sorriso malizioso di chi si è fatto attendere e sa di come è stato atteso. Le mie mani, scivolano sui tuoi calzoni, la tua eccitazione mi eccita ancor di più, libero il tuo piacere accarezzandoti, lo sento adamantino sotto le mie dita, ingorda ne percorro le tue vene, le tue nervature, sfioro la tua cappella che pulsa, mentre la mia lingua assapora le sacche del tuo sperma, succhio le tue palle guardandoti negli occhi e lenta lascio che perlustri la tua verga sino alla vetta. Morbide le mie labbra avvolgono la tua calda estremità e godo di quell'attimo che vede scomparire tutto dentro la mia bocca, sino a toccarmi la gola che tanto ti desidera. Mi afferri i capelli, li stringi, li tiri, sono eccitata e ti monto rivestendolo di saliva, avvolgendo sulla tua carne come un serpente la mia lingua, succhiandoti, ancora poco e godresti del mio fare facendomi godere del tuo sapore, ma sei tu, non vuoi finisca così, vuoi poter rimanere ancora eccitato, desideri restare in balia di un tormentoso piacere ...

Mi chiedi di allontanarmi quanto basta da te per potermi guardare, mentre seduto ti limiti a sfiorarlo, non ho voglia di resisterti ancora, ubbidisco al tuo volere, poco distante da te, mi siedo, abbandono il mio corpo che freme sullo schienale della poltrona, dimenticando che potremmo non esserci solo noi, le mie gambe si aprono lentamente, mi chiedi di farlo di più, vuoi vedermi aperta, vuoi annusarmi ...

Lo faccio, mentre le mie dita si insinuano oltre i peli, mentre roteano sulla clitoride per poi affondarmi dentro. Quel penetrarmi toglie il fiato ad entrambi, la mia foia ti fa ansimare come se la tua carne fosse dentro di me, me lo dici alzando lievemente il tono che "sono troia " che "sono cagna" e mentre lo fai prendo ad ansimare, mi piace sentirmi aperta così, bagnata, impazzisco nel vedere che stai respirando l'odore della voglia che ho di te. Le mie labbra di massacrano per il desiderio di venire, ti desidero dentro, ti supplico di alzarti ed entrare in me, ho bisogno di sentirlo quel duro tra la mia carne, di avvertire il tuo calore e sudore che si fottono con i miei, ma tu sei tu ... rimani seduto e mi inciti a non fermarmi, mi dici che non è ancora tempo per entrarmi dentro, il piacere si amplifica, a gridarti che "sono porca" ora sono io, ho bisogno di essere fottuta, non mi bastano le mie dita, così mi alzo quanto basta per prendere la spazzola sul tavolino, sono fortunata penso, ha un bel manico, lungo, dalla forma particolare, non ci penso troppo, lo faccio affondare dentro di me, lo spingo tutto dentro e nel sentirti entrare vengo, ma non mi fermo, voglio godere sino a ridere per il solletico che scatena il troppo piacere, vengo ripetutamente consapevole che pure tu vorresti essere tra le mie gambe, accettando che desideri farmi ancora attendere. Attenderò il tuo non saperti più trattenere, mi ricompongo rimanendo seminuda, gironzolandoti davanti, odorando di quel piacere che mi hai lasciato sulla pelle, lungo le cosce ...

Sei eccitatissimo, sei perversamente masochista con te stesso, per ore aspetti, impaziente ti attendo,

sino a quando non posso più aspettare altro tempo, come un temporale che da ore è nell'aria, ti colgo all'improvviso, stavolta amor mio non mi scappi.

Duro, marmoreo lo coccolo tra le mie labbra, per poi dirti che lo voglio dentro, supplicandoti di non dirmi ancora no, non v'è tempo per finire la frase, sei finalmente dentro, selvatico e feroce, non hai tregua nel spingerti dentro di me, impazzisci nel toglierlo e rinfilarlo tutto di un colpo, non si capisce più nulla, le tue parole si uniscono alle mie, il tuo ansimare è sempre più forte, il tuo godere è sempre più vicino, da un momento all'altro esploderai dentro di me, ma tu sei tu, rallenti, lo sfili, vuoi che mi giri, vuoi che la cagna ti offra il suo culo ...

Eccotelo, prendilo, è tuo ... so che entrando mi farai male, so che lo farai senza nulla e in un solo colpo, ma non te lo dirò, anzi ti chiederò di farmi ancora più male, te lo griderò strozzata dal piacere, mentre le tue mani mi sculacciano con colpi decisi, irregolari, facendomi balzare quanto basta per farti capire che mi piace.

Tiri i miei capelli, graffi la mia carne, con qualcosa colpisci la mia schiena, mi dici che presto assaggerò le listelle della migliore delle tue fruste, sentirtelo dire è godimento puro, i miei capezzoli strusciano sul tessuto ruvido del mio divano e pretendono colpi sempre più energici, godo di continuo, sino a quando mi gridi che stai venendo, me lo dici, una, due tre volte, mentre rallenti i colpi, per poi sentirtelo sfilare e sentirti dire che hai bisogno di fare pipì ...

La vuoi fare sulle mie tette, vuoi che come una cascata mi inondi il corpo, forse vorresti qualcosa di più ma ancora non osi, guardandoti negli occhi, schiudo la bocca, la avvicino al tuo creapopoli ... appartenendoti ti bevo ... e godiamo con l'anima.

 
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