« THE QUEEN di Stephen Fears | Festa del Cinema Roma 2006 » |
PROFUMO di Tom Tykwer
Cast: Dustin Hoffman, Alan Rickman, Ben Whishaw, Corinna Harfouch, Rachel Hurd-Wood, Paul Berrondo
Trama: L'handicap di nascere privo del senso dell'olfatto, in realtà si rivela per il trovatello Jean-Baptiste Grenouille, la sua grande fortuna, infatti, piano piano ne sviluppa una forma sensibilissima che gli permetterà di realizzare i profumi più rinomati del mondo. Non contento dei successi ottenuti però, Grenouille, cercherà di ottenere un profumo "divino", questo farà prendere alla storia un tragico epilogo...
Non era facile portare sullo schermo le fragranze e i profumi che ti ubriacavano mentre si era presi dalla lettura del romanzo omonimo di Patrick Suskind, anzi era una missione talmente impossibile che persino Stanley Kubrick ne abbandonò l’idea, convinto che i due sensi (olfatto e vista) non potessero mai incrociarsi sullo stesso binario, il grande schermo. E in parte aveva ragione.
Ma Tom Tykwer accetta la sfida impossibile e realizza un film visivamente accattivante, ipnotico e con una sequenza iniziale che fa gridare quasi al miracolo: immagini forti di una donna che partorisce sotto al bancone del proprio banco al mercato e abbandona il proprio bambino insieme ai resti dei pesci sferzano un duro colpo all’immaginario collettivo; e gli odori disgustosi e i puzzi sgradevoli e stomachevoli che scaturiscono nell’aria ti danno un forte senso di nausea. Ma queste sensazioni man mano svaniscono, proprio come la più dolce fragranza di profumo abbandona lasciandoti solo sensazioni vissute, odorate. E, complice anche la scelta di un uso massiccio della voce off screen, la magia di colpo svanisce. Neanche il fascino e il carisma di Ben Whishaw riuscirà a sedurre e incantare nuovamente lo spettatore, sebbene il personaggio da lui interpretato è difficile da scrorrarselo dalla testa.
Jean Baptiste Grenouille vive in condizioni di estrema miseria e povertà. A sostenerlo, un dono unico, un olfatto finissimo e una memoria olfattiva fuori dal comune, che gli permette di catalogare qualsiasi odore lui senta. Con testardaggine e pervicacia, egli decide di mettere a frutto questa qualità nel campo dei profumi. Dopo un primo apprendistato a Parigi si sposta a Grasse, per perfezionare la sua arte, ma durante il viaggio si ritira in una grotta sul massiccio dell'Auvergne, in completo isolamento dal mondo e dai suoi odori. In questo periodo, il protagonista raggiunge progressivamente la consapevolezza che lui solo non ha odore e decide di creare un profumo che arrivi al cuore delle persone e le domini. Ma per realizzare il suo progetto non si farà scrupolo di uccidere donne indifese per poterne estrarre l'essenza odorosa. Ed è qui che il regista ritorna in stato di grazia dopo aver accantonato la bellezza e il fascino dei profumi per inseguire il viale del thriller: con la sequenza dell’orgia lo spettatore viene letteralmente ubriacato e imbambolato dalla fragranza che Grenouille ha creato, stordendoti piacevolmente; e farà da ponte a un finale intriso di amore e di una brutale (ma bellissima) poesia.
Peccato, anche stavolta il genio aveva ragione: sarebbe stato bello per una volta contraddirlo, ci avrebbe fatto capire che in fondo tutti siamo potenziali genii.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:13
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 20:08
Inviato da: Anonimo
il 30/09/2007 alle 12:59
Inviato da: bepo82
il 20/05/2007 alle 15:37
Inviato da: Anonimo
il 18/05/2007 alle 23:56