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Cast: Gaël Garcia Bernal, Alain Chabat, Charlotte Gainsbourg, Miou-Miou, Inigo Lezzi, Jean-Michel Bernard
Trama: La vita di Stéphane prende una nuova strada quando la madre lo convince a ritornare in Francia, paese in cui ha vissuto la sua infanzia, dove lo attende un lavoro meraviglioso. Stéphane é dotato di una fervida immaginazione che, però, spesso tende a confondere con la realtà. Purtroppo per lui, il lavoro non prende la piega sperata e questo lo fa cadere in uno stato depressivo che solo l'incontro con una sua vicina di casa riesce a curare, infatti, ben presto Stéphane, si accorgerà di esserne innamorato...
Chiudete gli occhi, liberate la mente e fatevi guidare dall’istinto primitivo che è in voi, quello che quando si è bambini vi fa scoprire il mondo: in questo modo mentre guarderete il film non vedrete pezzetti di cellophane o semplici cavalli di pezza, bensì le onde di un mare e un dolce e affettuoso pony che vi porterà in valli incantate.
Gondry, da sempre affascinato dal sistema-cervello e da tutto ciò che gli ruota intorno, qui ci riporta indietro nel tempo, in un viaggio non solo fisico ma mentale: una volta che si entra in sala e ci si abbandona alla visione, non solo problemi, dubbi ed incertezze scompaiono, ma riacquisti quell’innocenza e felicità che solo quando si è bambini si hanno. E protagonisti di questo viaggio sono Stephane e Stephanie, che qui incarnano tutte le nostre speranze, i nostri sogni e la nostra voglia di scoprire; ti contagiano con la loro voglia di creare, la loro voglia di lasciarsi andare e di abbandonarsi all’estro e alla fantasia, portandosi te presso di loro e rendendoti partecipe delle loro follie visive. E piano piano anche tu ti sciogli e ti liberi dagli artefici e dai fronzoli che troppo spesso la realtà ti incolla e cominci questo ritorno alle origini, un ritorno a quell’infanzia quando ancora volevi scoprire il mondo, quando ancora si usava l'immaginazione per creare e conoscere, quando ancora sognare era sinonimo di credere. Ma anche un ritorno alle origini cinematografiche, in cui Gondry, che cita e si trasforma in un Melies contemporaneo, ti fa da guida: mai è stato così bello tornare bambini. Gael Garcia Bernal e Charlotte Gainsbourg danno vita a due personaggi meravigliosi, spontanei e genuini, ma la cosa che più stupisce è che se avessi letto la sceneggiatura ancor prima di sapere chi l’ avrebbe interpretata, il mio cervello avrebbe senz’altro raffigurato il viso di Bernal e della Gainsbourg: sono loro l’arte del sogno.
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