TUTTI I MIEI COLORI

NON AVERE PAURA


Qualche anno fa sognai una situazione molto particolare. Vidi me stessa, all'età di circa 3/4 anni, di fronte a me. Sgambettavo allegramente in giro per la stanza. Guardando quella piccola peste provai un amore così viscerale, e sentii improvvisamente l'urgenza di dirle una cosa ben precisa. Così la invitai a sedere sulle mie ginocchia... ma quando fui sul punto di parlare, il sogno terminò e non riuscii a dirle nulla... Trovo che questo sia un sogno meraviglioso e che ciascuno dovrebbe domandarsi, se potesse parlare con il proprio sé bambino ed innocente, che cosa gli direbbe?? O in alternativa, cosa direbbe in punto di morte, ai propri figli? Io in quel sogno ho scoperto che cosa avrei detto alla me-bambina. NON AVERE PAURA. Era un'appassionata esortazione ad essere coraggiosa. Pronta ad affrontare qualsiasi demone. La mia visione era molto netta. Guardando quella piccoletta sentivo di poterle promettere che nulla di male le sarebbe potuto capitare. Nulla che non fosse capace di sopportare. Ma quando la vita comincia ad assumere forme inaspettate, ambigue e oscure ... beh lì non è per niente facile riuscire a non avere paura... E' probabile che Dio mi abbia mostrato la mèta, lasciandomi il piacere di scoprire da sola il percorso. E' sempre così, Dio ama stupirci. Ogni volta ricevo la stessa risposta in merito: Per raggiungere la bambina interiore, bisogna essere pronti a calarsi nelle profondità dei propri abissi. Nessuna predica, né conferenza, sarà sufficiente per prepararci all'impatto della prova. Essa, quando arriva, ci mette spalle al muro, e attorno non c'è nessuno. E ci sono volte in cui i nostri demoni saltano fuori con prepotenza, e vedendoli, si ha una sensazione che sta a metà fra l'orrore e la familiarità. Non vorremmo nemmeno vederli, eppure sentiamo di conoscerli bene. La loro è una danza selvaggia, un vortice impetuoso che ci vuole risucchiare, in noi non vi è alcuna forza per reagire e sembra che non ci siano alternative. Ci si sente come dentro ad una prigione, la cui unica via di fuga pare essere uno stretto, sporco, fetido e disgustoso tubo di fogna. Non sappiamo nemmeno bene come abbiamo fatto a trovarci in quella situazione, ma non riusciamo a capacitarci di come Dio possa volere questo da noi. Ci hanno abituati a pensare a Dio come un Signore Santo che inorridisce e si scandalizza di fronte al male, ci hanno insegnato a resistere alle tentazioni, a lottare contro questi demoni con tutte le forze, ad aggrapparci a Lui per trovare la forza di non farci risucchiare da quel vortice maledetto. Ma poi ci troviamo lì, e la caduta sembra inevitabile. E' colpa nostra, se non riusciamo ad opporci? O forse Dio la pensa un po' diversamente?Bimba_colorata