Diario di donnagiorno dopo giorno |
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Arianna e il Minotauro
"ARIANNA E IL MINOTAURO"
"Quando l'ho visto ho pensato al diavolo ma ho scacciato subito il pensiero..."
è tratto da un libro che racconta di una storia d'amore nata su Libero... mi ha colpito questa frase perchè... avevo pensato la stessa cosa anch'io
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Post n°87 pubblicato il 30 Gennaio 2012 da profilo.inprestito
In questi giorni ho pensato molto ad una sensazione che mi accompagna ogni qual volta si ripete l'antifona.... quel magone in gola da dove viene... mi sono psicanalizzata da sola e mi sono ricordata quella sensazione... Avevo sei sette anni e partivo per la colonia, se non sapete cosa è la colonia... guardatevi certi spettacoli di Marco Paolini che ve la racconta benissimo... Ricordo che ero sul pullman e guardavo giù nella folla dei genitori ... non vedevo i miei anche se sapevo che c'erano... ricordo la strana agitazione... forse gioia per la partenza... forse paura ... poi il mare... una sensazione accecante di azzurro... un'emozione difficile da tollerare... eravamo felici o disperati? Qualcuna aveva gli occhi lucidi ... non capivo cosa mi agitasse dentro... e poi la cena... una tavolata di almeno 10 bambine. Cominciò a piangere una, poi l'altra.... io sapevo che non si doveva piangere... ma non ricordo... forse piangevo. Non capivo quanto ci dovevo stare lì, non capivo quanto tempo sarebbe passato, non capivo il tempo... allora andavo dalla "signorina" e chiedevo... "ma quando andiamo a casa?". Non so cosa mi dicesse ma mi faceva tornare a dormire, col cuore gonfio di lacrime rassicurata che "presto" sarei tornata a casa. Poi la domenica... arrivavano alcuni genitori di qualche compagna di sventura... ricordo che erano oltre la rete, non so ... forse avevano fatto una sorpresa o forse non potevano entrare... io e altre che non vedevamo i nostri genitori, ci raccontavamo favole sul fatto che forse erano venuti e non li avevamo visti... Non so quante sere sono andata dalla "signorina".... non so quante notti sono andata a dormire col cuore gonfio di lacrime... io non capivo perchè ero lì, non capivo che sarei tornata a casa... non capivo. Capivo solo l'angoscia di quella solitudine... Ecco lo so... è la stessa sensazione che provo ora quando una persona a cui ho voluto bene, ma nemmeno... quando una persona improvvisamente mi volta le spalle, e non capisco come sia possibile che un momento prima io fossi importante e poi non sia più nulla... il mio cuore si riempie di quelle stesse lacrime... Beh ma non è che averlo capito mi aiuti poi tanto...però credo sia qui il punto cruciale, un abbandono che non ho capito...nessuno sapeva spiegarmelo o forse io non ero in grado di ascoltare. Ma anche Marco Paolini non sapeva spiegareselo... ora ci fa dell'umorismo sopra... ma chi come noi ha provato questa sensazione, anche quando ride alla fine si asciuga una lacrima...
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