Ci sono immagini che più di altre riescono a definire nella comunicazione pubblicitaria la trasformazione dei ruoli sociali. Prendiamo il serpente, da sempre legato alla figura femminile. In un quadro del pittore rinascimentale Pietro di Cosimo, Ritratto di Simonetta Vespucci, del 1520 circa, ora al Musée Condé di Chantilly, si vede ritratta la figura omonima nelle vesti di Proserpina, la regina degli Inferi. L'immagine ricalca l'iconografia dei misteri pagani legati al culto dell'Aldilà. Il serpente allude alla speranza di resurrezione della giovane, morta precocemente di tisi all'età di ventitré anni. In questa prospettiva il serpente è visto come un simbolo dell'eterna giovinezza. |
Inviato da: moscio11
il 06/04/2009 alle 11:01