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quando ci siamo incontrati, nel mondo della musica succedeva questo

Post n°12 pubblicato il 19 Ottobre 2005 da borderfab

George Michael domina l'inizio anno, da solo con "Careless whisper" e come 50% degli Wham con "Wake me up". Prima che San Remo lanci in orbita tre personaggi, và al numero uno "Do they know it's Christmas", che porterà a molte cose buone nel corso dell'anno. I tre fenomeni che escono da San Remo, sono Eros Ramazzotti, "Una storia importante" e la candidatura a diventare a breve il numero uno del pop italiano, Luis Miguel, idolo delle ragazzine con "Ragazzi di oggi", e soprattutto i Duran Duran.

Un anno dopo l'Inghilterra, arriva anche da noi la Duranmania: nel corso dell'anno, piazzeranno in vetta alla classifica di tutto, da "Wild boys", a "Save a prayer", fino all'insulsa "A view to a kill". La contrapposizione all'altro gruppo idolo delle ragazzine inglesi, gli Spandau ballet, in Italia regge poco. Del resto, uscirà il film "Sposeró Simon Le Bon", mica "Sposeró il fighetto degli Spandau" (Tony qualcosa, non chiedete a me, io ascoltavo i Dire Straits..).
Il clamoroso successo dei Duran non fà comunque passare in secondo piano l'altro numero uno dell'anno, il supergruppo Usa for Africa, che sulla spinta dell'esempio inglese lancia la mitica We are the world, sempre contro la carestia in Etiopia. I due progetti di aiuti inglese e americano si fondono il 13 luglio in "Live aid", il piú grande concerto live della storia, che tra Londra e Philadelphia chiama sul palco decine di big della canzone, e raccoglie miliardi di telespettatori davanti al video e decine di milioni di dollari (di 20 anni fa..) a favore delle popolazioni africane colpite dalla carestia.

L'anno si chiude con miss Veronica Ciccone in testa a tutte le classifiche, e prossima regina incontrastata di tutto ció che é pop: "Like a virgin" sarà un serbatoio inesauribile di numeri uno. La classifica degli album premia invece Claudio Baglioni, con La vita é adesso, davanti al primo tentativo solista di Sting, "The dream of the blue turtles". Gli altri numeri uno sono gli inevitabili Duran, gli Spandau ballet, e Vasco Rossi, "Cosa succede in città". Arriva in Italia solo nel 1986 l'album dell'anno mondiale, "Brothers in arms".

All'estero, infatti, l'album di Madonna é uscito a cavallo della fine dell'anno prima con il 1985, e nonostante il successo clamoroso, non riesce a fare gli stessi numeri dei Dire Straits, che producono quello che sarà l'album piú venduto di sempre nel nuovo formato di registrazione ottico inventato dalla Philips, il compact disc. "Brothers in arms" conquista tutti i mercati mondiali, e Money for nothing il premio di video dell'anno.

L'esibizione dei Dire Straits con Sting a Live Aid é uno dei pezzi piú visti dello show. Non che Madonna si debba lamentare del 1985, tutt'altro: "Into the groove", "Crazy for you", Like a virgin sono numeri uno in tutto il mondo, e ne fanno la regina del settore singoli.

Gli incredibili exploit dell'artista italoamericana fanno passare in secondo piano gli straordinari exploit di George Michael, sia da solo che come parte degli Wham. I Tears for fear sono il nome nuovo delle classifiche, mentre é un trionfo il tentativo da solista di Phil Collins, con "No jacket required".

"L'estate sta finendo", cantano i Righeira, e insieme a lei la loro ultima stagione di notorietà. Ma la meteora piú veloce dell'anno é il giovanissimo Luis Miguel, che a San Remo propone la ruffiana "Ragazzi di oggi".

Diventa il beniamino delle ragazzine della fascia 9-13 anni, visto che le over 13 sono impegnate a svenire per i Duran Duran, e la sua carriera italiana é finita prima ancora di cominciare. Sandy Marton ci delizia con "Camel by camel", mentre l'italianissimo Baltimora non ottiene in Italia il successo che riceve in America, dove Tarzan boy arriva al numero uno delle classifiche. Aggiungerei alla lista anche Den Harrow, con "Mad desire" e i Tipinifini, con "Fever", ma poi non vorrei che mi perdeste di vista la batteria molto nutrita di meteore col passaporto che transitano nei cieli italiani e internazionali nell'anno di grazia 1985. Si comincia con i due big della categoria: Limahl, con "Neverending story", tema del film "La storia infinita", e soprattutto i mitici Opus, quelli di Live is life.

Sbucano dal nulla con questo incredibile successo, probabilmente uno dei 10 dischi piú ricordati di tutti gli anni 80, e poi tornano nell'oscurità un attimo dopo: meteore veramente da casistica! Non sono da meno gli Arcadia, specie di succursale dei Duran Duran, con "Election day", o Paul Hardcastle, con l'odiosa "Nineteen". E cosa dire degli unici e soli Dead or alive, quelli di You spin me round (like a record). Per non darvi troppe emozioni in una volta sola, diró infine che questo anno fortunatissimo per l'avvistamento di corpi celesti ha portato anche i Go West, Belouis Some e Murray Head, il fighetto di "One night in Bangkok". Che anno, ragazzi!

 
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