Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 05 Novembre 2005 da borderblog
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ecco la prima foto della sera...

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 05 Novembre 2005 da borderblog
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e di questa prova di invio foto? Ciao!

 
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... ma questi ci sono ancora

Post n°13 pubblicato il 19 Ottobre 2005 da borderfab

Colombo

Trench sempre spiegazzato, aspetto trasandato, macchina da rottamare: l'eterno tenente (ma quando lo promuovono?) Colombo non sembra certo un detective molto affidabile. Ma col suo occhio di vetro e il suo sigaro in mano, ha molto più sale in zucca di tanti suoi colleghi, e soprattutto ha una mente investigativa tagliente come poche. Gli assassini finiscono sempre nelle sue trappole, proprio perchè lo sottovalutano giudicandolo solo per il modo in cui si presenta. Al contrario degli altri gialli, lo spettatore conosce da subito l'identità dell'assassino, e assiste divertito alle argute schermaglie con cui il tenente stuzzica il colpevole per farlo cadere nella sua trappola. Mitico Peter Falk, in un telefilm che ha accompagnato intere generazioni, sempre in programmazione e sempre divertente. Che fine ha fatto? A 77 anni, Peter Falk è ancora sulle scene: lo sentiremo prossimamente dare la voce ai uno degli squali mafiosi protagonisti di "Shark tale", mentre l'ultima apparizione nei panni del mitico tenente è in un tv movie del 2003, "A Colombo piace la vita notturna"..

 

Ellery Queen

Ellery Queen, personaggio letterario nato dalla penna di due cugini, sbarca in TV per questa serie di gialli, sempre ben costruiti e piacevoli, costruiti. Ellery è il figlio dell'ispettore di polizia Richard, che ne chiede le "consulenze" quando si trova di fronte a casi di cui non riesce proprio a venire a capo. In comune con Colombo ha l'aria trasognata e distratta, nonchè le argutissime intuizioni che lo portano sempre a risolvere i casi più difficili. Al contrario del tenente, invece, veste sempre in modo impeccabile, e ha un certo ascendente sul gentil sesso. Le sue investigazioni sono costruite sul classico "whodunit" dei polizieschi: lo spettatore segue l'indagine e, come il detective, non sà chi è l'assassino. Poco prima della fine, tutti i sospettati sono riuniti in una stanza, e Ellery chiede agli spettatori se hanno capito chi è il colpevole. Che fine hanno fatto? Jim Hutton, Ellery, è morto purtroppo a soli 45 anni per una malattia incurabile, come suo "padre", David Wayne, che però è arrivato fino agli 81 anni.

 

La signora in giallo

Jessica Fletcher è una scrittrice di gialli da bestsellers, ma non solo: la signora in giallo ha infatti anche l'hobby di risolvere direttamente veri casi polizieschi in cui "per caso" si imbatte, quando questi riguardano un suo parente o amico, ingiustamente accusato di un reato non commesso. Quando non si trova nel suo cottage di Cabbot Cove, nel Maine, dove trae spesso d'impiccio il suo amico sceriffo Amos Tupper, Jessica viaggia spesso fino a New York, dove con la scusa di pubblicizzare un nuovo libro risolve altri misteri. Oltre 250 episodi per una delle serie di maggior successo degli ultimi 20 anni. Che fine hanno fatto? Angela Lansbury, miss Marple in vari film e la voce della teiera del cartone "La bella e la bestia", ha quasi raggiunto gli 80 anni, ma continua a lavorare nei vari tv movies della serie. Tra le protagoniste anche del drammatico "Blackwater lightship", in uscita.

 
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quando ci siamo incontrati, nel mondo della musica succedeva questo

Post n°12 pubblicato il 19 Ottobre 2005 da borderfab

George Michael domina l'inizio anno, da solo con "Careless whisper" e come 50% degli Wham con "Wake me up". Prima che San Remo lanci in orbita tre personaggi, và al numero uno "Do they know it's Christmas", che porterà a molte cose buone nel corso dell'anno. I tre fenomeni che escono da San Remo, sono Eros Ramazzotti, "Una storia importante" e la candidatura a diventare a breve il numero uno del pop italiano, Luis Miguel, idolo delle ragazzine con "Ragazzi di oggi", e soprattutto i Duran Duran.

Un anno dopo l'Inghilterra, arriva anche da noi la Duranmania: nel corso dell'anno, piazzeranno in vetta alla classifica di tutto, da "Wild boys", a "Save a prayer", fino all'insulsa "A view to a kill". La contrapposizione all'altro gruppo idolo delle ragazzine inglesi, gli Spandau ballet, in Italia regge poco. Del resto, uscirà il film "Sposeró Simon Le Bon", mica "Sposeró il fighetto degli Spandau" (Tony qualcosa, non chiedete a me, io ascoltavo i Dire Straits..).
Il clamoroso successo dei Duran non fà comunque passare in secondo piano l'altro numero uno dell'anno, il supergruppo Usa for Africa, che sulla spinta dell'esempio inglese lancia la mitica We are the world, sempre contro la carestia in Etiopia. I due progetti di aiuti inglese e americano si fondono il 13 luglio in "Live aid", il piú grande concerto live della storia, che tra Londra e Philadelphia chiama sul palco decine di big della canzone, e raccoglie miliardi di telespettatori davanti al video e decine di milioni di dollari (di 20 anni fa..) a favore delle popolazioni africane colpite dalla carestia.

L'anno si chiude con miss Veronica Ciccone in testa a tutte le classifiche, e prossima regina incontrastata di tutto ció che é pop: "Like a virgin" sarà un serbatoio inesauribile di numeri uno. La classifica degli album premia invece Claudio Baglioni, con La vita é adesso, davanti al primo tentativo solista di Sting, "The dream of the blue turtles". Gli altri numeri uno sono gli inevitabili Duran, gli Spandau ballet, e Vasco Rossi, "Cosa succede in città". Arriva in Italia solo nel 1986 l'album dell'anno mondiale, "Brothers in arms".

All'estero, infatti, l'album di Madonna é uscito a cavallo della fine dell'anno prima con il 1985, e nonostante il successo clamoroso, non riesce a fare gli stessi numeri dei Dire Straits, che producono quello che sarà l'album piú venduto di sempre nel nuovo formato di registrazione ottico inventato dalla Philips, il compact disc. "Brothers in arms" conquista tutti i mercati mondiali, e Money for nothing il premio di video dell'anno.

L'esibizione dei Dire Straits con Sting a Live Aid é uno dei pezzi piú visti dello show. Non che Madonna si debba lamentare del 1985, tutt'altro: "Into the groove", "Crazy for you", Like a virgin sono numeri uno in tutto il mondo, e ne fanno la regina del settore singoli.

Gli incredibili exploit dell'artista italoamericana fanno passare in secondo piano gli straordinari exploit di George Michael, sia da solo che come parte degli Wham. I Tears for fear sono il nome nuovo delle classifiche, mentre é un trionfo il tentativo da solista di Phil Collins, con "No jacket required".

"L'estate sta finendo", cantano i Righeira, e insieme a lei la loro ultima stagione di notorietà. Ma la meteora piú veloce dell'anno é il giovanissimo Luis Miguel, che a San Remo propone la ruffiana "Ragazzi di oggi".

Diventa il beniamino delle ragazzine della fascia 9-13 anni, visto che le over 13 sono impegnate a svenire per i Duran Duran, e la sua carriera italiana é finita prima ancora di cominciare. Sandy Marton ci delizia con "Camel by camel", mentre l'italianissimo Baltimora non ottiene in Italia il successo che riceve in America, dove Tarzan boy arriva al numero uno delle classifiche. Aggiungerei alla lista anche Den Harrow, con "Mad desire" e i Tipinifini, con "Fever", ma poi non vorrei che mi perdeste di vista la batteria molto nutrita di meteore col passaporto che transitano nei cieli italiani e internazionali nell'anno di grazia 1985. Si comincia con i due big della categoria: Limahl, con "Neverending story", tema del film "La storia infinita", e soprattutto i mitici Opus, quelli di Live is life.

Sbucano dal nulla con questo incredibile successo, probabilmente uno dei 10 dischi piú ricordati di tutti gli anni 80, e poi tornano nell'oscurità un attimo dopo: meteore veramente da casistica! Non sono da meno gli Arcadia, specie di succursale dei Duran Duran, con "Election day", o Paul Hardcastle, con l'odiosa "Nineteen". E cosa dire degli unici e soli Dead or alive, quelli di You spin me round (like a record). Per non darvi troppe emozioni in una volta sola, diró infine che questo anno fortunatissimo per l'avvistamento di corpi celesti ha portato anche i Go West, Belouis Some e Murray Head, il fighetto di "One night in Bangkok". Che anno, ragazzi!

 
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definizione di borderline

Post n°11 pubblicato il 19 Ottobre 2005 da borderfab

il disturbo borderline, più di altri disturbi della personalità, è un'organizzazione complessa sia dal punto di vista del trattamento che della diagnosi. Una corretta diagnosi è un passo fondamentale per procedere con un intervento psicologico mirato.

Il disturbo borderline di personalità viene definito dal DSM-IV come una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore ed una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti. Tutto questo deve essere indicato da almeno cinque (seconda la valutazione del clinico) dei seguenti criteri:

1) la persona mette in atto sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono (escludendo il comportamento automutilante o i gesti suicidari)

2) un quadro di relazioni interpersonali instabili ed intense, caratterizzate dall'alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione

3) alterazione dell'identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili

4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto, come spendere eccessivamente, sesso promiscuo, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate (escludere i comportamenti suicidari)

5) ricorrenti minacce di suicidio, gesti e comportamenti suicidari oppure comportamento automutilante (autolesionismo).

6) instabilità affettiva dovuto ad una marcata reattività dell'umore (es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore e, raramente, più di pochi giorni)

7) sentimenti cronici di vuoto

8) rabbia immotivata ed intensa o difficoltà a controllare la rabbia (es. ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici)

9) ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress

 

 
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