ORA E SEMPRE: BRIGANTI!
IL BRIGANTE RICCARDO IACONA
IL BRIGANTE DON CIOTTI, LA BRIGANTESSA ORGANIZZATRICE DEL SOCIAL FORUM MONDIALE DI BEIRUT E TONINO PERNA E MIMMO RIZZUTI, TRA GLI ORGANIZZATORI DI TEANO
INCONTRO TRA I BRIGANTI MIGRANTI E LE BRIGATE DELLA SOLIDARIETA' ATTIVA
I BRIGANTI CON LE SCUOLE DI TEANO
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DIARIO DEL QUARTO GIORNO DI MARCIA
Post n°22 pubblicato il 16 Ottobre 2010 da briganti.migranti
Il solito diluvio notturno che si è abbattuto sulla tranquillità della vallata di Decollatura, ci ha dilatato i tempi di partenza. Siamo in leggero ritardo. I nuovi briganti giunti da Acri ci stanno aspettando. Partiamo intorno alle 10:00. Dopo pochi chilometri entriamo a Soveria Mannelli, centro denuclearizzato o nucleo decentralizzato !??!? Boh!!! Un anziano signore ci scorge in lontananza. Aspetta incuriosito il nostro arrivo; “Che bandiera state portando?” ci chiede. “Quella dei Briganti”, rispondiamo. “Ma non tutti i briganti sono stati figure positive. Ci sono stati briganti delinquenti e farabutti, e briganti resistenti e combattenti”. Ci appunta con perplessità. “La nostra bandiera sventola alta per ricordare e richiamare quei briganti resistenti che si sono ribellati ai soprusi e alle ingiustizie” risponde Peppe! “Allora io sto con voi, buon viaggio”. “Grazie”. In paese, in tanti ci riconoscono, ci fermano, ci chiedono, ci sostengono, ci danno forza. Le foglie gialle, le castagne e il ricordo dei castañadores, e la perdurante pioggia ci ricordano costantemente che l’autunno è arrivato. Lungo la statale che porta a Cosenza molta gente in macchina si è accostata al gruppo per incoraggiarci. Alla mezza la pioggia si fa più insistente e ci costringe a rifugiarci sotto i castagneti in attesa che il furgone di supporto (momentaneamente guidato da Giovanni Maiolo, autore di “Elisewin”) arrivi a prestarci soccorso. Percorriamo un po’ di chilometri col mezzo ci fermiamo con la speranza che la pioggia cessi di cadere e ostacolare la nostra marcia. Attesa vana, il cielo rimane scuro e a tratti scatena con violenza inaudita acquazzoni devastanti. Alle 15e30 qualche minuto di acqua battente e le strade si allagano, i tombini straripano di inefficienza e disservizi. Fermi davanti alla redazione de “il Quotidiano della Calabria” aspettiamo il direttore. Per ammazzare il tempo Giovanni Cienfuegos fa il cruciverba. 1 orizzontale: il capo della criminalità organizzata. B…oni? No, non ci sta. S...io B…oni? Ok, ci sta. 25 verticale: Ha una piccola proboscide. Rocco Siffredi. 32 verticale: ha una grande proboscide: Giuseppe Trimarchi (autore del saggio “Cuba Oggi”). Dopo avere spiegato ai giornalisti le ragioni della nostra Carovana, regaliamo al direttore Matteo Cosenza la maglia dei briganti e dichiariamo la sua redazione territorio liberato dai briganti. Spesa per la cena, rifornimento carburante (106,50 euro, mega batosta!!!) e la magnifica ospitalità di Francesca e Martizia che ci danno un tetto per la notte e una cucina per fare sbizzarrire Peppe con i suoi piatti di montagna: penne con pomodorini, mozzarella e pancetta, e per secondo salsiccia piccante al forno con contorno di patate. Nel mentre compare in tv Pignatone, procuratore capo di Reggio Calabria che afferma che probabilmente la mafia è nata con l’unità d’Italia. In quanto briganti antindranghetisti ci sentiamo ingiustamente tirati in causa visto che, come era già stato dibattuto durante la mattina col cittadino che ci faceva degli appunti, ci richiamiamo a quell’esperienza del brigantaggio che era lotta contro il potere colonizzatore per i diritti delle popolazioni meridionali. |
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il 27/10/2010 alle 13:00
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il 27/10/2010 alle 00:11
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