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Troppo vera....

Post n°2 pubblicato il 08 Novembre 2008 da babsy76

Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni
è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la
tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti
spiegava: "MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto" e poi ti mostrava "la
posizione" che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per
sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.

"La posizione" è una delle prime lezioni di vita di una bambina,
importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della
vita. Ma ancora oggi, da adulte, "la posizione" è terribilmente
difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere.

Quando "devi andare" in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di
donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt.

Allora ti metti buona ad aspettare,
sorridendo amabilmente alle altre che aspettano
anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione
ufficiale di "me la sto facendo addosso".

Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con 'la
bambina piccola che non può più trattenersi' e ne approfittano per
passare avanti tutte e due!A quel punto controlli sotto le porte per
vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati.

Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona
che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai); non
importa... Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c'è (non
c'è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben
definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è
pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggior
parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai. Tornando
alla porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una mano,
mentre con l'altra ti abbassi i pantaloni e assumi 'la posizione'...
AAhhhhhh... finalmente... A questo punto cominciano a tremarti le
gambe... perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i
pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso
che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo.
Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di
coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla
ma la voce di tua madre ti risuona in testa 'non sederti mai su un
gabinetto pubblico!', così rimani nella 'posizione', ma per un errore
di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata
se non ti bagni le scarpe.Mantenere 'la posizione' richiede grande
concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi
il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! non ce n'è...! (mai).
Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai
in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare
andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non
hai scelta.E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi
frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno
semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!! Allora urli 'O-CCU-
PA-TOOO!!!', continuando a spengere la porta con la mano libera, e a
quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori
abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno
oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti
rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto
possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non
si sa mai. In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma
in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare
l'interruttore!
Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché
l'altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire
di lì, sudando perché hai su il cappotto che non avevi dove appendere e
perché in questi posti fa sempre un caldo terribile.Senza contare il
bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa,
il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze... il
ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così;
perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno
pubblico, perché davvero 'non sai quante malattie potresti prenderti
qui'.Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in
piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri
lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel
bagno, che vergogna!

Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di
acqua e non puoi appoggiare a borsa, te la appendi alla spalla, non
capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi
tutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da
gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino;
l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei
pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo! Esci
passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le
gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere
spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un'eternità là
dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica
attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata!

A me è capitato una volta, e non sono l'unica a quanto ne so! Esci e vedi il
tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto
perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava. 'Perché
ci hai messo tanto?' ti chiede irritato. 'C'era molta coda' ti limiti a
rispondere.E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in
gruppo, per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto,
l'altra ti tiene la porta e l'altra ti passa il kleenex da sotto la
porta; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti
solo nel mantenere 'la posizione'. E la dignità.

*Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico e a voi
uomini, perché capiate come mai ci stiamo tanto.*

 
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