Semplicemente Angel

....

Eccomi qua a scrivere di nuovo sul mio blog!

Putroppo non è ho avuto il tempo prima.

Diciamo che ho passato le feste natalizie nel terrore.

I miei "genitori" mi hanno cercata.

Mi hanno minacciata.

Ho avuto la paura di cadere di nuovo nella depressione nell'incubo che che è stata la mia vita per 13 anni!

Ho seguito il consiglio di Viviana di fare delle sedute da uno psicologo e devo dire che la cosa mi ha fatto stare meglio!

Il dott. (lo chiamo semplicemente per nome) Edward è stato bravissimo a capire.

Viviana pensa che mi stia innamorando di lui, e la cosa mi sa molto strana perchè bo, non lo so.

Senza ombra di dubbio un bel uomo sui 35anni, con i capelli mogano spettinati e dal sorriso pungente!

Si un bel uomo, sposato.

Siamo diventati molto amici e ci vediamo anche fuori dal suo studio.

Però nulla di più che amici, non me la sento a cominciare una nuova storia, tanto meno con un uomo sposato.

Post N° 18

Ho litigato con Kevin.

La situazione che si era creata era divenuta ingestibile.

Sono tre gioni che non ci parlo.

Ieri pomeriggio ero in giro per Londra con Viviana e dalla vetrina di un negozio

ho visto come l'immagine dei miei genitori.

Ho il terrore che rientrino nella mia vita, che distruggano anche la vita che

piano piano mi stro creando.

Questa notte ho fatto un incubo terribile.

Ero in un centro commerciale, e dentro una cabina vi erano loro, che mi picchiavano.

Mi sono svegliata di scatto, sudavo, ero agitata.

Dal passato non si scappa.

Mi chiedo cosa devo fare per potr andare avanti per la mia vita.

Loro sono la parte oscusa del mio passato.

Qualsiasi cosa io faccia loro l'ombra che preseguita.

I colloqui di lavoro sono andati bene.

Adesso devo sono aspettare una risposta.

E' quasi un mese che sono qui.

Sabato sera sono andata a fare la spesa e ho avuto un incontro/scontro con un ragazzo.

Si è scusato e mi ha offerto una tazza di caffè (non mi abituerò mai al caffè inglese).

Si chiama Joe.

Ci siamo scambiati il numero di cell e mi ha chimato per un invito a cena il prossimo sabato.

Ancora non so cosa decidere.

Post N° 17

FINALMENTE I VERI FALSI SONO USCITI ALLO SCOPERTO!

SARA SEI TU LA FALSA!!

TU E FRANCESCO!

IO CHE HO SOFFERTO VERAMENTE NON SONO STATA CREDUTA PER COLPA VOSTRA.

FINALMENTE GIUSTIZIA è STATA FATTA

Post N° 16

Buon giorno da Londra!

Sento rinata la mia anima.

Mi sento libera di essere quello che voglio essere senza la paura di pregiudizi.

La mia storia mi fa male, il mio passato mi fa male, ma devo pensare che davanti ho un futuro che è il mio futuro!

Vi ho lasciato alla scappatella con Kevin.

Colpa di qualche bicchiere di troppo.

Il giorno dopo ci siamo evitati in ogni modo.

Nessuno dei due capiva il perchè era accaduto, resta il fatto che ad entrambi è piaciuto.

Qualche giorno dopo abbiamo riparlato di quello che era successo e lui,

mi ha semplicemente spiegato che era stato un errore molto piacevole nei confronti della sua fidanzata che vive a New York.

Resta sempre il fatto che adesso quello che lui chiama errore si sta ripetendo ogni giorno.

Non sono la sua amante, diciamo che tra di noi non ci sono sentimenti.

Lo facciamo quando ne abbiamo voglia, mi sento grande per gestire questa cosa.

Ho iniziato la ricerca del lavoro.

Oggi pomeriggio ho un colloquio con una ditta che si occupa di pubblicità.

Ieri ho fatto un colloquio per una ditta che si occupa di moda e spettacolo.

Post N° 15

Hello!

Ciao a tutti!

Ho tante novità da questa città!

Piano piano la sto scoprendo, ma come ho detto non riesco a sentirmi una "londinese"!

Nel post precedente vi ho parlato di Kevin!

Ieri sera è successa una cosa che non mi sarei mai aspettata.

Siamo andati tutti e 4 ad una festa.

Abbiamo ballato, abbiamo bevuto eppure tanto.

Mezzi brilli io e Kevin ci siamo messi a ballare insieme.

Lui che mi toccava i fianchi, poi che mi baciava il collo.

Alla fine ci siamo ritrovati nel suo letto a fare l'amore.

Ardevamo di desiderio.

La più bella scopata della mia vita

Buon Giorno da Londra

Ecco è quasi una settimana che sono qui.

Sento il profumo di una vita nuova che prima mi era stata negata.

Londra.

Una città favolosa, che ancora non sento la mia città.

Non vi dico che emozione arrivare all'areoporto e vedere mia cugina che mi aspettava con un gruppo di suoi amici.

Mi hanno fatta sentire una di loro, mi hanno fatta sentire a "casa".

Ho fatto la conoscenza di tre amici di Viviana.

Peter : il ragazzo di mia cugina. Inglese di nascita. Ragazzo molto carino che parla benissimo italiano. Ha 30 anni come mia cugina.

Katy: è la migliore amica di mia cugina. E' una ragazza bellissima. Bionda occhi azzurri e bellissima. Non è completamente ingelese visto che sua madre è Tedesca.

Katy e Viviana si sono conosciute in italia quando andavano all'università.

Katy era venuta con il progetto Erasmus.

Infine c'è Kevin.

Kevin: 30 anni anche lui. Non è inglese ma Americano. Vive a Londra per lavoro.Fisicamente è uno schinato, bellissimo. Occhi verdi e capelli neri. Sorriso Bellissimo.

La prima sera mi hanno portato a visitare un po la città.

Bellissima.

"Se sei stanco di Londra, sei stanco della vita".

Adesso sono in camera mia con il mio portatile.

Mia cugina è andata già a lavoro.

Adesso mi sto ancora ambientando e entro la settimana prossima farò un giro per trovare qualcosa.

Ieri sera mi è arrivata una mail di mia madre: "Sei Partita, ma adesso la porta per te è chiusa!"

Non mi ha fatto effetto questa frase.

Non mi manca quella "famiglia".

L'unica persona che mi manca è nonne Emilia e un po Tommy.

Nonna Emilia ed io già ci siamo dette addio.

Dalla fniestra dell'appartamento di Viviana vedo passare tantissima gente, macchine che guidano contromano (mi dovrò abituare alla guida a sinistra), poi quei tipici autobus a due piani rossi.

Ripongo tante speranze in questa città!!

La mia nuova vita è qui!

Nonna Emilia ti voglio bene

Buon Pomeriggio caro blog.

Sento nell'aria sapore di libertà!

Sapore di vita.

Ieri sera ho visto nonna Emilia.

Lei adesso vive in una casa di riposo da vari anni.

E' l'unica che sa tutto.

Mi ha detto che è felice per me, anche se non ci vedremo più.

Nonna Emilia è molto anziana, credo tanto che quello di ieri

sera sia stato un addio (purtroppo).

Mi ha detto che devo essere felice, che devo combattere per il mio futuro.

Che la sua piccola Angel deve spiccare il volo nel cielo blu della vita.

Grazie nonna!

Ecco oggi pomeriggio ultimi preparativi per la

 partenza, mercoledì arriva alla svelta.

Ieri quando sono tornata a casa ho visto papà.

Era li, seduto sulla sua poltrona a leggere il giornale.

Invece mamma era intenta a ad aiutare mio fratello a fare i compiti.

Quando c'è mio fratello non mi toccano neppure con un fiore.

Offendono solamente.

Un clima gelido.

L'unica cosa che mi mancherà di questa "famiglia" sarà credo mio fratello Tommy.

All'incerca del mio varco di luce

Ricordi di Bimba

Quante volte da piccola quando andavo a scuola invidiavo i miei

compagni di classe!

Mi ricordo di una certa Marika.

Lei aveva i genitori separati.

Si era trasferita con il padre e non conosceva nessuno.

Suo padre non le faceva mancare nulla.

Diventammo amiche, amiche come lo si può essere solo a 9 anni!

Lei invidiava la mia vita apparente.

Diceva che io ero fortunata ad avere tutti e due i genitori insieme.

Un pomeriggio era venuta a casa mia.

I miei non sapevano che lei era in casa.

Mi sembra ancora si sentire i loro passi pensanti sulla scalinata che portava in camera

mia.

Le urla che rimbombavano nella mia testa.

Marika era in bagno.

Quando entrò nella mia camera vi era mia madre che mi picchiava.

Quando lei ha visto Marika, i suoi occhi si sono sbarrati, è andata via, non ha detto nulla.

Mi ricordo ancora lo sguardo di Marika.

Aveva gli occhi impauriti.

Non mi chiese cosa era successo, cosa avevo fatto.

Mi salutò e andò a casa sua.

Da allora il mio rapporto con Marika è cambiato tantissimo.

Suo padre l'hanno successivo si trasferì di nuovo e non rividi mai più Marika.

Ricordo che a scuola era diventata molto distante da me, non era più la stessa.

Era come se gli facessi paura.

Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di vedere il suo viso quando aprì la porta della mia camera.

Questa è ancora la mia realtà, la realtà di una bambina traumatizzata da anni di

violenza, una violenza senza spiegazioni, una violenza crudele, una violenza causata da chi dovrebbe proteggerti.

Post N° 10

Rieccomi a scrivere nel mio blog!

Ho ricevuto moltissi messaggi privati di persone

che credono alla mia storia e che mi hanno incoraggiato a scrivere.

In fondo è vero, questo è il mio blog e fanculo a tutti quelli che non mi credono!

Tra una settimana l'aereo mi aspetta.

Mi aspetta la mia nuova vita oltre questa casa, oltre queste 4 mura d'odio.

In ufficio i miei collghi sono molto tristi per la mia partenza.

Non posso dire loro il reale motivo della mia partenza.

Mi mancheranno tantissimo!

Ieri ho sentito mia cugina Viviana dice che è tutto pronto per il mio arrivo e che mi aspetta all'areoporto!

CHIUDO IL BLOG

COME PROMESSO CHIUDO IL BLOG.

VISTO CHE NON VOGLIO ESSERE CONSIDERATA UNA BUGIARDA COME MOLTI IN QUESTA COMMUNITY MI CREDONO CHIUDO IL BLOG.

VOGLIO DIRE PERO' ALLA CARA SARA CHE QUESTA VOLTA SI SBAGLIA DI GROSSO CON ME.

MI DISPIACE CHE QUALCUNO HA APROFFITTATO DEL SUO PASSATO, HA

SPECULATO SULLA SUA STORIA, MA QUESTA VOLTA NON è COSì!

BUONA VITA A TUTTI

-ANGEL-

RICORDI

Mi ricordo di quando feci 6 anni, l'ultimo compleanno felice.

Una famiglia amorevole, ancora con tutti i nonni e i cuginetti.

Ero la più piccina io.

Ricordo l'affetto, l'amore che mi facevano sentire i miei familiari.

Risate, giochi e tanta allegria.

Ero una bambina felice, una bambina come tante, una bambina che

aveva una famiglia che l'amava.

Mai uno schiaffo, mai un urlo.

Nel giro di un anno poi tutto è mutato, cambiato in un modo terribile.

Ricordo ancora quando ebbi il mio primo ragazzo.

Avevo 16 anni.

Mio padre mi pedinò con la macchina quella sera.

Mi seguiva per vedere dove andavo, che facevo.

Chiesi al ragazzo che era con me di accellerare con la macchina, non ebbi il coraggio di dirgli il perchè.

Quando tornai a casa mi dissero che ero una t...a.

Mi piacchiarono fortissimo quel giorno, per l'ossessione lasciai perdere quel ragazzo.

Quel ragazzo mi chiese più di una volta perchè lo avevo lasciato,non potevo dirgli

che i miei mi avevano minacciato se non l'avessi fatto, quindi mi inventai

una cavolata.

Hanno distrutto la mia vita quei due, ma finalmente me ne vado da questo inferno.

Un nuovo inizio spero....15 ottobre....

La peggiore tortura per chi come me

ha subito e subisce violenze fisiche e psicologiche nell'ambito famigliare

è quella di non essere creduti.

Non ho amici, già sembra stano, ma erano riusciti ad allontanarmi da tutti.

Cioè mi avevano fatto credere che non valevo nulla, che ero una cretina.

L'unica persona che conosce un po della mia vera vita, è mia cugina.

Lei vive a Londra da qualche anno visto che lavora la.

Possoo sfogarmi solo con lei, ma neppure lei sa tutto.

Il 15 ottobre parto, vado da lei.

Viviana mi dice che fuggire non serve, ma più sto distante da loro

maggiore sarà la forza per avere o meglio provare ad avere una vita migliore per me.

NON MI SPACCIO PER NESSUNO IO!!

Dopo un solo giorno sono stata accusata da

molte persone della community di essermi spacciata per un altra persona.

Cioè io non ho intezione di spacciarmi per nessuno.

Ho semplicemente raccontato una parte della mia storia.

Non mi va di essere accusata ingiustamente per qualcosa che non ho commesso.

Grazie a tutti quelli che però mi hanno creduto e offerto il loro aiuto.

Voglio dire alla prima principale accusatrice che anche se in passato hanno

abusato della sua storia non vuol dire che lo stia facendo io.

Io non ho avuto problemi di pedofilia, io nn ho un figlio, io non ho nessuno al mio fianco.

Parlo della mia vita tra le 4 mura domestiche.

Parlo dei miei problemi, non dei tuoi!

Comunque non voglio avere più problemi di quelli che ho adesso quindi

se ancora mi si dovesse accusare di essere bugiarda, copiona, o di far rivivere una versione soft di un altra persona chiudo il blog.

Di problemi ne ho abbastanza dei miei.

Grazie     

-Angel-

La Prima Volta che mi Picchiarono

Scusate ancora non mi sono presentata e vi spiaccico già i miei

problemi.

Quando ero piccola i miei amici mi chiamavano  "Angel", perchè

in una foto che rappresentava proprio

un angelo aveva dei liniamenti molto simili ai miei.

Diciamo quindi che qui vorrei utilizzare questo mio nomignolo.

Sono nata 20 anni fa.

I miei genitori mi hanno concepita quando erano molto giovani.

Mia madre ha 39 anni e mio padre 42 ora.

Non so perchè non so il per come del loro cambiamento verso di me dopo la nascita

del loro secondo figlio.

Fino ad allora la mia vita era come quella di qualsiasi bimba di 7 anni!

Andavo a danza, suonavo il piano, mi piaceva stare con le mie amichette.

Però in quel 1995 qualcosa è scattato ed è iniziata il mio inferno.

Ricordo benissiomo la prima volta che mi picchiarono.

Ero tornata da scuola e avevo portato a casa un compito in classe.

Avevo preso Distinto!

Ero orgogliosa di me, sono andata da loro e mia madre e mio padre

hanno avuto la stessa reazione come se avessi preso una grave insufficenza.

Mi picchiarono quel giorno.

Dicevano che non era abbastanza che per loro ero una continua delusione.

Il giorno dopo a scuola avevo una gita e sulle braccia e sulle gambe ero piena di lividi.

Mia madre disse ai maestri che mi ero fatta male cadendo dalle scale.

Da allora ho passato pomeriggi e pomeriggi chiusa in camera mia.

Ancora non ho capito perchè mi picchiarono quel giorno.

Nessuno Mi Crederà Mai

Tante volte ho pensato di dire basta, di urlare tutto la rabbia che provo.

Nessuno capirebbe, cioè nessuno crederebbe a quello che racconterei.

Vivo con il terrore.

Vivo con la paura.

Cioè una volta quando andavo a scuola ho palrlato su un tema

delle violenze che subivo a casa.

La professoressa mi chiamò in aula professori e mi disse che

non dovevo fantasticare e fece chiamare i miei genitori.

Avevo 12 anni.

I miei facevano la parte dei buoni genitori e dicevano che a me piaceva fantisticare.

Quando tornai a casa mi picchiarono, ricordo benissimo i lividi che avevo sulle gambe.

Era una punizione perchè dovevo stare zitta, perchè

quello che succedeva a casa doveva rimanere a casa.

Sarà brutto a dirsi ma io odio i miei genitori.

Ero passata davanti agli occhi dei professori come una bugiarda, mentre quello che

avevo scritto era la pura verità.

Adesso cerco di stare il meno possibile a casa, spesso quando andavo ancora

alle superiori dormivo a casa di qualche mia amica, oppure dormivo in qualche ostello.

Molte volte ho pensato di denunciarli, ma il problema rimane sempre in fatto che

nessuno mi crederà mai.

Dolore e Lacrime

Quando andavo a scuola tutti i miei compagni di classe

invidiavano la mia vita!

Una grande casa, un giardino immenso, animali dometici, genitori giovani.

Quando venivano a casa mia i mei amichetti di scuola mia madre recitava la parte della

madre perfetta.

Preparava i mei piatti preferiti, ci aiutava a fare i compiti, evitava di

urlare contro di me per ogni cosa che accadeva in casa.

Qualla farsa, che durava solo un pomeriggio terminava la sera

quando i miei amici andavano a casa.

Li iniziava l'inferno peggiore.

Io andavo in camera mia, correvo.

Se il gatto aveva fatto qualcosa che non doveva fare era colpa mia,

qualsiasi cosa che accadeva era colpa mia, anche se si rompeva a lei una bottiglia d'olio era colpa mia.

Mio padre l'ho visto sempre poco visto che lavora e torna a casa tardi.

Tra lo stess del lavoro, tra le cose che gli diceva mamma, quando tronava lui l'incubo ricominciava, spesso anche con schiaffi che non avevano senzo.

Schiffi, calci che mi davano solo perchè si sentivano stressati.

Molti si comprano un acquario per evitare lo stess, loro picchiavano me.

Mi facevano credere che valevo una nullità.

La cosa peggiore degli ultimi anni è stato quando ho dato gli esami per la patente 2 anni fa.

La prima volta mi hanno bocciata.

"SEI IMBECILLE, UNA CRETINA,"

Me lo vranno ripetuto mille volte con rabbia.

Era divenuta un ossessione, spesso l'ho ceduto anche io.

Notti passate in camera a piangere, legata ad un diario in cui segnavo tutto quello che mi succedeva.

Le cose non sono sempre andate così, tutto ha avuto inizio quando avevo 7 anni, quando è nato mio fratello.

Qualsiasi cosa che combina lui, anche quando io sono a lavoro è colpa mia.

Anche se entra un virus nel computer è colpa mia!

Qualcuno di voi mi ha detto che essendo maggiorenne potrei andare via da questa casa, è vero, ma per adesso non posso permettermi ne di pagare l'affitto ne tanto meno un appartamento.

Dove andarei?

Non ne posso più!

Nascondere quello che si prova,

non poter urlare al mondo come mi sento.

Anche se volessi, nessuno crederebbe mai a quello che accade dentro quella casa.

Violenza fisica, violenza psicologica, di cui la malcapitata vittima sono io.

Nessuno crederebbe mai a questo, ma io sto scoppiano non ne posso più.

Per anni mi hanno fatto sentire inferiore alle ragazze della mia età, ogni insuccesso,

ogni sconfitta che lo facevano e me lo fanno tuttora pesare come un grandissimo macigno.

Questo fatto di inferiorità mi ha portato a non avere amci, sono sola.

Sola con le mie lacrime, sola con la rabbia che crescie in me da ben 13 anni.

Voglio distruggere questa catena, voglio staccare la spina da questa vita che

mi opprime, però sono una vigliacca e resto qui,

a piangere, ha sognare di lottare di scappare.

Un po di me, della mia vita

Ho pensato tante volte all'idea di aprire un blog.

Cosa che poi fino ad ora non avevo mai fatto.

Uno sfogo, un contatto per chi come me vive in una casa dove

non è amore, ma una tenzione tale che la fa odiare.

Si questa è la mia vita, la vita di una ragazza di 20 anni che è costretta ad avere paura delle persone che molti chiamano "famiglia", che finge

davanti a tutti che nulla accada, che tutto sia normale.

Invece non è così, ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di pace.

Cioè vivere in quella casa è come vivere dentro ad un incubo.

Un incubo fatto di divieti, di aggressività e di lacrime piante in silenzio.