Creato da: giancla56 il 27/11/2004
Una bacheca, appunto. Un posto dove attaccare foglietti, post-it, annotazioni. Dove appendere pensieri, foto, emozioni, immagini, riflessioni, sfoghi, sentimenti,sorrisi, incazzature e pianti. Ma non una bacheca privata, solo mia. Anche di quelli che, se vorranno, potranno usarla.

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« il filo rosso. uva, pomodori e libero... »

l'ultima giravolta del subcomandante Fausto.

Post n°672 pubblicato il 29 Agosto 2005 da giancla56
Foto di giancla56



come ognun sa, Fausto Bertinotti è molto corteggiato dai media, ed è anche persona còlta e dotata di capacità affabulatorie di tutto rispetto.
in più, è un vecchio ma sciccoso marpione che sta faticosamente tentando di rinnegare senza scontentare le "masse", di dire e non dire, di ciurlare nel manico facendo bella figura. obiettivo ambizioso, che solo uno còlto e affabulatore come lui può porsi con qualche possibilità di successo (specie se la platea lo ascolta con scarso spirito critico, o per spirito di partito, o per carità di patria o per oggettivi limiti).

càpita dunque, dopo la giravolta di qualche settimana fa sulla nonviolenza (con la quale ha tentato di far credere alle "masse" di essere un novello gandhi), di ascoltare una sua intervista alla Versiliana. e càpita che, dopo un'oretta buona di fuffa, l'intervistatore ponga la domanda delle cento pistole:

"ma lei, ci tiene ancora a dirsi comunista? cosa c'è in questa parola che ancora la affascina?"

e l'ascoltatore pensa "ohibò, ci siamo: e mo' che s'inventa?"
calma: il subcomandante Fausto è un comunista còlto, mica pizza e fichi. è uno che conosce di storia e filosofia, e coniuga pure i congiuntivi con consumata abilità.
ma, soprattutto, sa che, chi lo ascolta, di storia conosce, al più, gli ultimi cento anni e non è interessato ad andare un po' indietro.

e allora il Fausto, dopo aver graziosamente e lievemente scaricato il socialismo reale (e come avrebbe potuto fare diversamente?) chi ti va a ripescare come comunista ante-litteram (al quale, ovviamente, lui si rifà)?

ma Thomas Munzer, gli anabattisti e la rivolta dei contadini, naturalmente! diavolo d'un subcomandante, ne sa una più di Mastella!

certo, "rivolta dei contadini" è un richiamo che scalda il cuore alla platea distratta (o disinformata). suona bene, fa radical-chic, fa tanto "difensore degli oppressi". piace, insomma. specie, come si diceva prima, se nessuno sa chi fosse Thomas Munzer, o gli anabattisti, o cosa accadde durante quella rivolta.

stiamo parlando di una sétta protestante (gli anabattisti) che nacque intorno al 1520 come ala "radicale" della riforma protestante, che si opponeva alle teorìe luterane e calviniste, rivendicando la superiorità della Chiesa Primitiva.
oggi, li chiameremmo integralisti.
tra le altre cose, interessante il rifiuto dello studio (vennero anche detti "abecedaristi") e del lavoro come valore fondante della comunità.

esistevano anche anabattisti nonviolenti. il Munzer no: era un anabattista "radicale", lui, che usava della sua cultura e della sua eloquenza (mavà?) per infiammare con le sue prediche "masse" di diseredati analfabeti (mavà?) per spingerle alla rivolta contro ogni gerarchìa, religiosa o civile che fosse (eravamo ai tempi del Feudalesimo, è bene ricordarlo).
una sorta di Savonarola protestante, insomma (si definiva "Thomas il martello").


"All'inizio di Maggio 1525 i rivoltosi arrivarono fino al numero di 10.000 persone e si accamparono intorno a Frankenhausen, una città conquistata dagli insorti di Mühlhausen, ma il nuovo principe di Sassonia, succeduto nel frattempo al fratello, era quel Giovanni, detto il Risoluto (1525-1532), che aveva ascoltato le farneticazioni apocalittiche di M. nel Luglio 1524 e che ora diede l'incarico di reprimere la rivolta a Filippo, langravio di Hesse, forte di un esercito di 5.000 soldati, 2.000 cavalieri e vari pezzi di artiglieria.
All'onor del vero, Filippo cercò di convincere i contadini ad arrendersi dietro consegna di M., ma quest'ultimo fece una epica arringa, promettendo di catturare la palle di cannoni con il proprio mantello (sic!) e garantendo l'incolumità dalle pallottole per i propri seguaci: il resto lo fece un arcobaleno, simbolo dei rivoltosi, che apparve in cielo, proprio in quel momento."

(ulteriori informazioni, qui)


fu, ovviamente, una strage.
circa 25.000 contadini vennero trucidati in tutta la Germania.

ecco.
di questo parlava il subcomandante Fausto alla Versiliana, con la sua amabile e sciccosa eloquenza di còlto comunista, davanti ad un pubblico condiscendente ed affettuoso ma, soprattutto, inconsapevole.


eppoi, se la prendono coi teo-cons perché parlano ancora delle Crociate...

:)


 
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