Creato da: giancla56 il 27/11/2004
Una bacheca, appunto. Un posto dove attaccare foglietti, post-it, annotazioni. Dove appendere pensieri, foto, emozioni, immagini, riflessioni, sfoghi, sentimenti,sorrisi, incazzature e pianti. Ma non una bacheca privata, solo mia. Anche di quelli che, se vorranno, potranno usarla.

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Orvieto.

Post n°838 pubblicato il 23 Febbraio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56



in mattinata ha smesso di piovere, quasi prova ad uscire un po' di sole. non fa nemmeno freddo, ad Orvieto. quando arriviamo, riconosco i posti. il parcheggio, qualche vicolo, uno scorcio di balconi. concentrato su tutt'altro, non ci avevo pensato: sono già stato qui.

non molto tempo fa, ed era una bella giornata di sole, un po' calda. non mi sentivo tanto bene, ma questo non importava. non mi sarei mai, per nessun motivo, lasciato sfuggire quell'occasione così rara. ero contento, ma non felice: prudente, direi.
meglio: guardingo.
si sentiva la primavera, nell'aria. si vedeva addosso alla gente, nei loro occhi.
e noi camminavamo in mezzo a loro, come due amici (e cos'altro mai, noi due? perchè mai qualcosa d'altro? perchè?). il Corso, i vicoli, la libreria, l'aperitivo, la terrazza sulla Rupe, il ristorante chiuso e quell'altro, così chic da mettermi in imbarazzo.
sempre cercando di capìre, di indovinare, di sperare con poche speranze, illudendomi come al solito.
e oggi, se non fossi stato così preso dai miei pensieri, e avessi ricordato, forse non sarei tornato qui.
non oggi.

non dovrei andare ai funerali, lo so.
ho la mente instabile e il cuore molliccio, e mi commuovo con facilità.
di fronte alla morte mi trovo sempre indifeso, alla mercè di brutti ricordi, di grandi mancanze, di tutte le altre morti. ma stavolta è stato peggio.
perchè mentre risuonano le note dei requiem di Radio Radicale, mentre stringo le mani del padre di Luca, mentre ripenso a tutta la sua sofferenza e il suo coraggio, mentre guardo quella gente, mentre ascolto Cappato che piange, mentre scendono il buio e il freddo sulla Piazza del Popolo e poi mentre torniamo giù per il Corso e rivedo quelle vetrine e quei vicoli, capisco che non sono stato solo al funerale di Luca.
perchè ho anche celebrato il funerale di quella giornata di primavera, con la gente allegra e l'ora dell'aperitivo e due amici che camminavano così, come un turista con la sua guida. e nient'altro.
perchè nient'altro potrà mai essere.
tutto sommato, con molta serenità.

 
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