Creato da: giancla56 il 27/11/2004
Una bacheca, appunto. Un posto dove attaccare foglietti, post-it, annotazioni. Dove appendere pensieri, foto, emozioni, immagini, riflessioni, sfoghi, sentimenti,sorrisi, incazzature e pianti. Ma non una bacheca privata, solo mia. Anche di quelli che, se vorranno, potranno usarla.

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ci mancava pure Panebianco...

Post n°823 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da giancla56
 




rieccoci
alle polemiche astruse, ai polveroni lessicali, alla demagogìa da tre
palle un soldo, alla lingua italiana reinventata per spazzare il mare.
dopo la nota, e altrettanto infondata, querelle su laicità e
laicismo, ecco farsi largo il Prof. Panebianco dalle colonne del
Corriere della Sera di domenica 22 gennaio (prima pagina, ohibò!).
il quale, con meritoria fatica, si dedica ai radicali e alla RNP,
apprezzando il passato e consigliando per il futuro, denigrando il
presente:

“Recuperando dal proprio repertorio
storico, come Pannella ha fatto, l’anticlericalismo più intransigente e
scegliendo una linea «zapaterista» si possono prendere voti ma ci si
condanna, rispetto a eventuali processi di aggregazione a sinistra,
alla marginalità. Se non altro, perché si antagonizzano i cattolici”

'sta storia del laicismo e dell'anticlericalismo comincia a diventare
stucchevole. ed appare anche capziosetta, se artefatta da chi dovrebbe
conoscere, come un Professore (o quantomeno come chi scrive articoli di
fondo per il primo quotidiano italiano), la lingua nazionale.
e infatti, un altro Professore risponde al Panebianco con parole semplici ed efficaci, come sempre:

"Caro direttore, fa piacere
constatare che il professor Angelo Panebianco legga la posta del
Riformista, bravo, very trendy! Ne approfitterei, allora, per riportare
la definizione di "clericalismo" da un dizionario della lingua
italiana: "Tendenza ad appoggiare la partecipazione concreta del clero
e del laicato cattolico al governo dello stato, sostenendo
l'applicazione delle direttive della Chiesa nella vita pubblica". Se
questo è il "clericalismo", cribbio, dov'è il crimine, la follia, la
scostumatezza, l'inopportunità, la meschinità del dirsi
"anticlericali"? Più ancora: se con l'anticlericalismo "ci si condanna
alla marginalità", "sostenendo l'applicazione delle direttive della
Chiesa nella vita pubblica" che tipo di centralità si guadagna? E' il
tipo di centralità che guida Via Solferino? Grazie, diverse volte


Luigi Castaldi"
(lettera al Riformista)
http://malvino.ilcannocchiale.it/



di mio aggiungo: ma anche sullo zapaterismo, qual'è il problema?

cos'è? una malattìa venerea?


:)


PS: il dizionario citato da L.C. è il De Mauro, mica pizza e fichi.

 
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