Creato da mrmax_2007 il 23/07/2007
Spazio didattico-sportivo
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

sedeamgiocasti01roberto_carli1carbonemonicagiorgiodonatogiudiziodpcuneesialrhumatlcostruzionisrlChalumeaugiuliano.vettorettobozzi_sergioeliana.cesalordbayron10euroblinda.cGust12
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« FrancyRichSai di essere Triathleta... »

Vivi da solo e morirai da IRONMAN.....(Aldo Rock)

Post n°14 pubblicato il 24 Luglio 2007 da mrmax_2007

Il 18 febbraio 1978 sulla spiaggia di Waikiki 15 uomini si tuffano nelle superondose acque dell'Oceano Pacifico: nuotano per 4 km, escono dall'acqua montano in sella ad una bicicletta e pedalano per 180 km, poi corrono per 42 km. Una maratona completa a 90 gradi farenheit. Stremati raggiungono il traguardo. Da quel giorno nacque l'IRONMAN, more than a race! L'ironman creò un mondo, quello del triathlon, considerato l'ultimo traguardo per molti atleti e per alcuni il primo rifugio dei valori psichedelici. Io appartengo a questi ultimi. Avevamo preso sul serio qualcosa con cui ci era permesso solo giocare o viceversa? Però questa è anche la domanda con cui Walter Vogt, psichiatra e scrittore psichedelico, termina una poesia dedicata a Albert Hofman. Con il qualcosa che ci differenzia lui fa riferimento all'impiego di droghe psichedeliche, io alla vita dell'impiegato Ironman. Ad entrambi però quel qualcosa ha modificato la coscienza. Se LSD per quei progettisti di mondi era una chiave in grado di aprire nuove porte della percezione, il nuoto, la bici e la corsa portata all'estremo erano per me un laborioso ma fantastico passe-partout della realtà visionaria. Più o meno come la meditazione, il digiuno e la completa solitudine nel deserto.Così come l'esperienza psichedelica, anche taluni esercizi psico-fisici in bicicletta possono condurre (vedi la Race Across America) nella profondità della coscienza dove l'illuminazione e la follia giacciono l'una accanto all'altra. Ma non c'è da preoccuparsi, l'importante è fare le cose serie con allegria e quelle frivole con serietà. Se come dice Timothy Lear il tuo corpo è l'Universo, e come dicono gli Ironman la tua bicicletta è l'estensione del tuo corpo, il mio corpo sulla mia bicicletta forse è l'universo che si espande. Tuttavia un impiego incontrollato e sconsiderato della bici come quello delle sostanze stupefacenti potrebbe trasformare profondamente il vostro mondo esterno e soprattutto quello interiore, fino a causarvi uno shock psicofisico, oppure l'illuminazione verso una mitologia felice. Capirete che la vita in bicicletta non è un problema da risolvere ma una realtà da sperimentare, proverete delle esperienze che vi porteranno ad un allargamento della coscienza; all'espansione delle facoltà neurologiche, fisiche ed estetiche. Non diventerete dei Neuromanti ma imparerete tecniche da Psico-Negromanti e come Urban Cowboy schiverete automobili come fossero pallottole. Oppure potreste nuotare ininterrottamente non in fiumi di correnti culturali claustrofiliatiche ma in Oceani di coscienze e conoscenze universali dove un Dio Kanaloa (il dio del mare dei polinesiani) ascolterebbe il vostro respiro e lo sintonizzerebbe con quello cosmico ed allora forse, come dei delfini fuorilegge, salverete l'INFINITO. Però correrete dei rischi. Se gli Zapatechi e i Mazatechi avevano capito subito i pericoli delle droghe magiche inserendo l'uso solo in un contesto religioso cerimoniale, in cui l'esperienza straordinaria è raccolta ed utilizzata in modo sensato, chi abbraccerà l'Ironzen si renderà conto che le città italiane non sono come quelle Hawaiane e lo specchio nel quale questi futuri Ironmen si guarderanno non è il mare ma i finestrini impolverati dallo smog cittadino. Non temete! Poiché la vostra immagine riflessa sarà come quella delle onde. E non abbiate paura di sfidare con il vostro mezzo elementare milioni di automobilisti-killer che ogni mattina tentano di ammazzare pochi valorosi ciclisti: moltiplicate i mondi! Pedalate all'ora della tigre (le tre di mattina, le quattro con l'ora legale). Uscite dall'esistenza seriale, inventatevi nuovi modi di stare, di comunicare di vivere. Allora i vostri sogni e i vostri viaggi cominceranno a formarsi come il vento forma le onde e se riceverete guai allora, come dicono i ciclisti-taoisti, riceverete buona fortuna (le onde per qualcuno sono guai: per i surfisti no). Sintonizzatevi con voi stessi, cercate il vostro ritmo interiore e nell'attesa di vivere l'immaginario psichedelico afferrate il manubrio della vostra bicicletta e spingete, spingete sui pedali mentre percorrete tutte le King's Road del mondo mettendo in contatto la vostra saggezza cellulare con il canto inesorabile della catena oliata. Ma se le strade dei Re saranno soltanto Clerks' Road casa-ufficio ufficio-casa, e voi non riuscirete più a credere nel sole anche di notte, cercate almeno di credere in voi stessi.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963