VoglioBallareLaVita!

Voglio ballare la vita!


Voglio ballare la vita! La vita deve essere ballata. Come questa notte... questa notte ... in questo locale stupido, pieno di fumo, di tempo sprecato a vergognarsi di ballare veramente, di solitudini ravvicinate, accostate l’una all’altra. Questa notte in questo posto ci siamo anche noi, quasi per caso... io lei e la flaca... . Una musica, io e lei. Non certo perfetti: non lo siamo mai stati nemmeno quando avremmo dovuto essere assieme e non lo siamo mai stati veramente.  Questa notte non e' una notte di perfezioni e di per-sempre. E' una notte di minuti perfetti perché finiti, perché finiranno perché imperfetti ma vissuti all'unisono...  Le prime note della flaca... non me le aspettavo... sono capitate non pianificate, ma ora improvvisamente sono qui... iniziano tutto attorno a noi... e c'e' il brivido di essere nel posto giusto per caso... nulla da dover premettere, cavillare, pensare, accusare, chiarire, ricordare, ingannare, correggere, nascondere, scoprire... semplicemente non c'e' tempo da perdere... la flaca ha i suoi tempi, precisi, limitati, da cogliere ora... ed e' solo ora... solo adesso e per poco. Reagiamo... un corpo solo... un brivido... la flaca che sta nascendo ora... direttamente alla bocca dello stomaco e piu' nulla da dire. Corpi stretti. Sento il tepore delle sue coscie che avvolge la mia gamba: ma non e' quello che pensano... non esiste ora quello che pensano... non esistono.... Solo noi e la flaca, pronti per altro. Il sesso lo conosciamo, non sempre e' stato un brivido.  ...non c'e' tempo da perdere... allora stringo forte il suo corpo... ora.  E' la promessa di pochi minuti, una promessa di musica, di parole spagnole che non capisco e non mi interessano.  Il ritmo, il calore dei nostri respiri, la mano che scorre la polpa di un frutto di carne, un corpo di marmo, contornato di tessuto bianco, leggero. Conosco questo corpo, ma ora e' una cosa diversa. Sento la sua pelle che suda una rugiada; il suo odore mi trafigge come un brivido tiepido, umido che sale oltre me stesso, e gli appartengo. Respiro Alessandra assieme alle note, in un'onda che non si ferma dentro me stesso, mi espande, mi rende piu' bello, assoluto, invincibile. Siamo dentro la musica: siamo! E muoviamo il mondo: non sono passi giusti, imparati, ricordati, citati... il mondo si muove attorno a noi dei nostri movimenti, intuiti, nemmeno voluti. Non vorrei essere niente altro, non invidio nulla; nessun compromesso, nessuna paura di essere diverso, di non capire, di non essere compreso, di dire cose sbagliate, di non usare parole oneste, nessun senso di colpa... Sento il mondo pulsare come se fosse le note di una musica, come se fosse semplice la via per arrivare al centro di Alessandra e del mondo intero.  Sono nel mio posto nel mondo, sto ballando la vita. Poi finisce; forse non avrebbe dovuto finire.  Pero' cazzo, la vita va ballata.