Sono stato a vedere uno spettacolo di flamenco.Il flamenco non è solamente un ballo ma un mondo in trasformazione. La contaminazione è la normalità. Nulla si accontenta di ciò che era alla nascita e vuole andare oltre se stesso. Tutto è anche altro. La chitarra non si accontenta di essere armonia e diventa percussione. Il corpo non si accontenta di abbracciare lo spazio in un movimento disteso, e scalpita, diventando strumento musicale. Le mani, i piedi, le cosce scoprono di non essere solo materia, muscoli, tessuti, ossa, ma anche musica, ritmo, cassa di risonanza.In nessun altro contesto un ballerino può fare un assolo. Lui è il ballo, lui è la musica. Lui è il mondo. E quasi dispiace un po' quando la musica normale riprende. Sembra quasi fuori luogo oramai. troppo normale, limitata. Il flamenco è il ballo di ciò che non si accontenta di se stesso. Il flamenco è il ballo di ciò che trascende normalmente. Il ballo di ciò che non sta ai limiti di ciò che dovrebbe essere. Per questo mi piace. Perché non c'è mai confine tra ciò che è dentro e ciò che è fuori. Al flamenco non si assiste. Si entra. Come nel mare.Il mare non è un paesaggio come tutti gli altri. Non è solamente splendido, emozionante. Perché una volta che lo guardi, non basta. Nel mare ci entri. Non ci fai una passeggiata. Ci entri DENTRO. Corpo, mente, emozioni. Anche il flamenco non è da spettatori. A me non basta guardare le cose ci devo entrare. Non lo sopporterei una vita da spettatore.Poi non starei mai dove mi dicono di stare e fare quello che mi dicono di fare. Almeno dove posso va fa 'n culo.Un tempo ero un bravo bambino: stavo dove mi dicevano di stare e credevo a quello che mi dicevano di credere.Poi con il tempo ho cominciato a farmi delle domande vere.Nessun bambino dovrebbe essere un bravo bambino. Sembra che il flamenco nulla abbia intenzione di accontentarsi di quello che altri hanno stabilito.