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Un'altra luce si è spenta

Post n°9 pubblicato il 18 Febbraio 2006 da brnafe
 

Donna, 45 anni circa, Japigia, mesotelioma pleurico. Ancora uno e la storia che si ripete. Ancora un cittadino come me, coetaneo, come noi, che paga duramente la sua convivenza con la Fibronit. Qualche giorno fa, dopo pochi mesi dalla diagnosi, il mesotelioma da amianto ha colpito duramente la comunità di Japigia. Ed ogni volta sale la rabbia, quasi violenta, di essere impotenti di fronte a questo male subdolo che si è insinuato nella vita di chi per anni ha giocato, studiato, lavorato nel suo quartiere e nella sua città, ignaro che l’indifferenza e l’arroganza di qualcuno stava per segnare per sempre la sua vita. Vedere oggi quei tetti della Fibronit tinti di azzurro di vernice fissante ci fa pensare che sarebbe bastato pensarci 20 anni prima per scongiurare la liberazione di chissà quante fibre d’amianto nell’aria del quartiere Madonnella, San Pasquale e Japigia. E la rabbia sale. E aumenta al pensiero che i “lavori di tutela della salute pubblica” attualmente in corso, tanto criticati in passato, ma da tutti oggi decantati come miracolosi, non realizzeranno quella messa in sicurezza d’emergenza sperata e dovuta all’intera comunità. Che fine ha fatto lo “step2” degli interventi promessi dall’Assessore all’ambiente e che avrebbero previsto, ad esempio, l’impermeabilizzazione del suolo dell’intera area Fibronit? Forse il bando pubblico europeo per la messa in sicurezza permanente del sito, con realizzazione del parco pubblico porterà, chissà quando, a questa soluzione? Purtroppo, non ci crediamo più. Non crediamo più a chi continua a sottovalutare questa emergenza. Perché di questo si tratta. Abbiamo sbagliato anche noi a fidarci delle promesse fatteci. Non avremmo mai dovuto accettare che si facessero i lavori di “tutela della salute pubblica” prima che non fossero stati trasformati in interventi di “messa in sicurezza d’emergenza”. Ci erano state date delle garanzie circa le fasi in cui si sarebbero sviluppati questi interventi. E invece eccoci ancora qua. Oggi arrivano i bandi pubblici europei: ma la Regione Puglia non aveva dato tre mesi di tempo al Comune di Bari per presentare il progetto preliminare o definitivo sul sito utilizzando i 10 milioni di euro messi a disposizione? Quanto tempo porterà via questa invenzione europea? E nel frattempo? La verità è semplice: i lavori, insufficienti ed incompleti (vedi il brecciolino con cui sarà ricoperto il suolo Fibronit) che si stanno eseguendo sono stati progettati dalla vecchia amministrazione e sono guidati dai tecnici della vecchia amministrazione che di certo non voleva realizzarvi un parco, mentre la nuova, oltre alle promesse, cosa ha progettato di nuovo? Ora ritorneremo ad incontrare i cittadini nelle parrocchie, nelle scuole, per le strada; ricominceremo a distribuire i nostri comunicati, casa per casa come abbiamo sempre fatto, fino a quando anche i nuovi referenti capiranno che con la Fibronit non si può scherzare.

Nicola Brescia 

 
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